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Vecchio 07-02-2011, 21:04   #1
MarZissimo
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Il discorso dei killi si basa sul fatto che il postulato principale del loro allevamento è la riproduzione e la non commercializzazione-solo-a-fini-di-lucro dell'animale stesso.
Questo significa che già un animale senza location è malvisto, perchè parti dal senza location, per arrivare alle pinne a velo fosforescenti.
A mio parere se la gente usasse un minimo di cervello e sposasse di più i colori e le forme di madre natura, questo tipo di discorso si potrebbe definire ottuso come minimo...perchè far diventare pesci d'elite animali che hanno una robustezza mostruosa (non tutti, ma alcuni li vedi vivere in POZZANGHERE, altri mi diceva jacopo in acqua a concentrazione di sale più elevata di quella marina, e via discorrendo...) per il solo fatto di non vederli nelle vasche più impensabili e sbagliate è assurdo (e anche un pò supponente se vogliamo).
Però è INNEGABILE che questo tipo di ideologia ha preservato tantissimo le caratteristiche di queste bestie, quindi è tutt'altro che ottuso e supponente, ma più che giustificato, purtroppo.
Il fatto è che a questo punto un discorso simile si dovrebbe, come diceva Ale87tv qualche intervento prima, applicare a QUALUNQUE animale, non solo ai killi.
L'inversione di tendenza in questo senso la possiamo dare soltanto noi consumatori finali. Non c'è niente da fare....
Sia per quanto riguarda l'allevamento dei pesci in termini di chimica dell'acqua, alimentazione e conservazione della specie, sia per quanto riguarda accessoristica varia. Se nessuno compra i fluvial...chi li vende muore per selezione naturale.
Il problema è che, come ho già scritto tante volte, l'acquirente medio non ha coscienza di tutto quello che c'è dentro una vasca in soggiorno e bisognerebbe che si scontrasse con realtà come questo forum qui, in cui gente per bene e istruita gli racconta cosa significa allevare degli animali e i risultati che ci si deve prefissare (per me la riproduzione è sempre uno di questi). C'è gente che semina il verbo da parecchi anni qui dentro...e devo dire che purtroppo sembra davvero una battaglia contro i mulini a vento...è scoraggiante, anche perchè non siamo gente abituata ad usare la testa...purtroppo.
Esempio tipico: Trichogaster lalius. Marco Vaccari avrà ripetuto SETTECENTO volte COME MINIMO che non sono più Colisa....andate a vedere in anabantidi quanta gente c'è che ha capito il concetto....
Io non mi sento assolutamente in grado di andare in giro e fare proselitismo, nè di sentirmi scoraggiato e supponente di fronte a tanta gente che riempie la prima vasca in questo istante, perchè un discorso di questo tipo l'ho maturato nell'anno passato qui su AP, quindi in questo senso sono un novellino, però posso capire che uno che sbatte contro i muri da 10 anni più o meno possa iniziare a perdere capelli, pazienza, e stimoli da un ambiente così...però d'altro canto...senza questi personaggi qui, l'evoluzione di pensiero non partirebbe da nessuno...quindi...lunga vita ad AP.
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Jacopo...quella vasca è tutto...sembra il ripostiglio di casa mia

Ultima modifica di MarZissimo; 07-02-2011 alle ore 21:06. Motivo: Unione post automatica
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Vecchio 08-02-2011, 22:40   #2
Patrick Egger
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Originariamente inviata da MarZissimo Visualizza il messaggio
..e devo dire che purtroppo sembra davvero una battaglia contro i mulini a vento...è scoraggiante, anche perchè non siamo gente abituata ad usare la testa...purtroppo.
Esempio tipico: Trichogaster lalius. Marco Vaccari avrà ripetuto SETTECENTO volte COME MINIMO che non sono più Colisa....andate a vedere in anabantidi quanta gente c'è che ha capito il concetto....

Marzissimo,è una battaglia contro i mulini a vento.
Già in Settembre del 2010 ho scritto un topic sulla classificazione giusta delle Trichogaster e Trichopodus.Si era discusso anche in Forum di Servizio,ma purtroppo tranne un sorriso sulle labbra e un "ma,non so,intanto vediamo e continuamo cosi"non ne ho ottentuto.E questo da tutte le persone,purtroppo.Pian piano prende piede questa classificazione e mi fa anche molto piacere,ma come vedi,pure sotto la descrizione della sezione "Anabantidi"c'è ancora il nome Colisa -04.
Ecco il topic http://www.acquariofilia.biz/showthread.php?t=260152


Gli allevatori dei Killi sono ben spesso molto precisi per le locazioni.è vero.Ma questo non solo per "stile" o mentalità,ma semplicemente perchè ci sono tantissime forme diverse in una specie.Come si fa anche per i Tropheus,Pelvicachromis o i Discus per esempio.Poi ci sono delle specie che sono molto diffuse che però sono sempre della stessa colorazione e forma.

Per tornare sul vero tema del topic,le vasche "nano".Le vasche nano sono una invenzione commerciale,ovvero proprio di quelle dite che le riproducono.Visto che acquari di certe dimensioni non si vendevano più tanto bene,si sono messi a produrre queste NanoCube.Un altro motivo per lanciare queste vasche piccoline è stata la grande importazione di gamberetti,lumache dall Asia,come anche di pesci più piccoli che i più comuni Neon e Guppy.Cosi si sono inventati pure il nome "Nanofish".Termine alquanto dispregiativo come chiamare dei loricaridi "pulitori",un altro termine inventato da certi commercianti.
Purtroppo le ditte fanno sembrare tutto cosi facile:i pesciolini carini e colorati (Danio margaritatus ingranditi sulla foto 50 volte rendono ben molto più che vederli in natura),gamberetti colorati che pure puliscono.Specialmente qua in Italia hanno creato delle vere e proprie vasche d'arte,come ad esempio il Fluval Edge.In Italia lo stile e la moda sono molto importante,i migliori vestiti vengono creati in Italia,i mobili hanno uno stile tutto particolare e le macchine hanno pure uno stile inconfondibile.Tutto bene e bello,finchè poi si tratta di metttere in mezzo dei esseri viventi.Li non basta più lo stile o la finezza,li l'acquario deve funzionare e dev'essere adatto ad ospitare per bene gli inquilini.
Devo ammettere che tante,ma tante volte mi sono rotto la testa a pensare quale litraggio è il minimo per diverse specie di pesci.Cosa posso consigliare ai clienti,quando si sentono bene i pesci e quale spazio hanno bisogno realmente?
Come conclusione sono arrivato,che un acquario non può mai essere troppo grande(Ma va??!!).Se si sentono bene o male è ben difficile da stabilire,per non dire ogni tanto impossibile.Si sentono bene solamente quando si riproducono?Se guardiamo le galline nelle piccole stalle,anche loro si riproducono,ma che si sentono tanto bene li dentro,non credo.Ma sicuro sono del fatto che si sentono meglio su un prato.
Non so se si può fare una paragone di questo genere,ma visto che l'uomo,di quale specie faccio parte anch'io,tende sempre di paragonizzare tutto e tutti,mi sono permesso di farlo.
Vedere pesci che devono vivere in acquari cosi piccoli,mi fa pensare e intristire un po.Per quale motivo devono essere ospitati in spazi cosi ridotti?Perchè sullo scaffale non ci stava nient'altro,perchè nella parete lunga un metro ci stanno ancora altre 5 vasche o perchè c'è la paura che annegano in tant'acqua?
Anch'io ho tenuto e tengo tutt'ora delle specie,che secondo alcune persone,hanno bisogno di più spazio per nuotare.Certamente dipende,come già spiegato perfettamente da Lo-renzo,non solo dal litraggio,ma molto dall arredamento.Cosa mi faccio con una palestra vuota,piuttosto un bilocale arredato!Ben spesso mi becco pure io ,che tengo specie in litraggi ridotti,ma mi consolo a dire che non ne hanno bisogno di più spazio,che anche altri li tengono in litri minori e che magari in un sito c'era scritto che bastava questo litraggio.
10 l di acqua in natura è una pozzanghera,un ambiente non prorpio ospitale.Anche se si possono trovare in alcuni paesi del mondo pesci in pozzanghere cosi piccole,come i già citati Killi,rimangono comunque dei ambienti di estremo.Ma poi muoiono in natura per via del periodo secco.Li facciamo morire anche in acquario visto che succede cosi in natura?Non credo proprio.Tanti pesci,incluso parecchi Killi,vivono in "laghetti" che contengono centinaia di litri d'acqua.Idem i gamberetti.
Certamente in acquario non possiamo mai offrirgli ciò che trovano in natura,saranno sempre in spazi più stretti ma in cambio (almeno dovrebbe essere questo il concetto)li offriamo del mangime garantito e un ambiente più sicuro contro malattie e predatori.Non voglio fare polemica o tirar fuori la frase"...beh,allora lasciali nel fiume."
é tanto bello conoscere questo mondo sommerso,è bellissimo viverci dentro,ogni giorno,"viziare "magari i pesci,conoscere meglio una specie diversa dalla propria,cosa altrettanto importante per salvaguardare la natura.E non per forza devono stare male gli animali solamente perchè vivono in spazi ridotti,basta che non si esagera.
Personalmente ritengo un litraggio di 50 litri il minimo,anche per pesciolioni di dimensioni ridotte.Ed è questo che riporto anche alla mia clientela.E se pensate,che l'acquario da un metro e da 180l è il più venduto da noi in negozio,penso che posso anche essere molto fiero della clientela che ho !
Certamente mi controdiceranno adesso delle persone,specialmente se hanno riprodotto specie in spazi più stretti,ma prendo la frase del mitico Konrad Lorenz come messaggio subliminale:"Sicuramente puoi tenere una scimmia o un pappagallo in una gabbietta,senza farlo mai uscire,ma conoscerlo veramente non è possibile in questa maniera"
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Chi trova degli errori ortografici,se li puo tenere volentieri!
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Tag
nano , piccola , riflessione

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