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Appartenente alla classe dei Gasteropodi prosobranchi, questa specie è nota al mercato acquariofilo come Neritina zebra, néritina, Tiger Snail, Zebra Nerite (da non confondere con la sorella Neritina zebra di origine sudamericana), Rennschnecken; la N. natalensis è originaria dell’africa meridionale: la si può ritrovare in un areale che comprende Kenya, Mozambico, Somalia, Sud Africa e Tanzania.
Sono piccole lumache dotate di opercolo, sulla cui conchiglia non vi sono spire esterne se non appena accennate, mentre l’ultima spirale rimane ampia e depressa; la forma del guscio, globosa e leggermente ovale, fa da tela ad una caratteristica livrea bicolore: il fondo ha una tonalità che varia dal giallo scuro sino al marrone, su cui appaiono striature nero/marroni. [non è rara la presenza di guscio eroso]
Parametri ideali:
- pH 7,2 – 8,5
- dGH 10 - 20
- dKh 10+ (circa)
- temperatura 20° - 28° C (soffre le basse temperature)
Questa specie , come molte altre neritine dovrebbe essere allevata prevalentemente in acqua salmastra: tollera ampi range di salinità (la densità dell’acqua può andare da 1000 a 1024 g/lt.) ed è anche l’ambiente ideale in cui avviene la loro riproduzione, ma non sembrano comunque soffrire l’acqua dolce. La N. natalensis si adattano quindi a vivere anche in acque completamente dolci, nonostante non siano in grado di riprodurvisi.
Questo piccolo gasteropode raggiunge in media una dimensione di 2,0 cm (max 3,2 cm) ed ha un ciclo vitale di circa 5/6 anni: numerosi studi hanno dimostrato che in ambienti dolci il loro ciclo vitale risulta considerevolmente più breve, di quasi il 30%.
Assolutamente pacifica con i suoi simili, risulta innocua sia verso altri animali acquatici, sia nei confronti delle piante acquatiche, inoltre può essere indifferentemente inserita sia da sola che in piccoli gruppetti (il loro apporto inquinante non è apprezzabile).
Mal sopporta la convivenza con pesci vivaci o aggressivi e l’abbinamento con le classiche specie “problematiche” per i gasteropodi, come grossi crostacei o ciclidi, i botia, le tartarughe o diverse tipologie di anfibi, sono da evitare.
È un specie che non ha particolari esigenze sull'arredamento e le dimensioni della vasca, ma bisogna ricordare che ama fondi sabbiosi e morbidi, per favorirne l’insabbiamento; oltretutto andrebbe allevata preferibilmente in una vasca chiusa (almeno di notte): questa varietà infatti, come molte altre specie appartenenti alla famiglia Neritidae, hanno la tendenza ad “evadere” dalla vasca, ragion per cui è meglio ospitarla in acquari ben chiusi.
Questo invertebrato di piccola taglia, risulta particolarmente attivo soprattutto di notte e riesce a resistere fuori dall’acqua molto a lungo, per questo se lo si rinviene all’esterno dalla vasca anche dopo parecchie ore può essere facilmente reinserito senza alcuna conseguenza per l’animale.
Alimentazione
E’ un’instancabile divoratrice di alghe: questa specie infatti è considerata una efficientissima "mangia alghe" e riesce a far sparire completamente anche le famigerate alghe nere a pennello (filamentose), che qualsiasi altro alghivoro evita anche solo con lo sguardo.
Oltre che alla lotta alla proliferazione algale, la N. natalensis ama molto vegetali freschi, come zucchine e piselli (sbucciati) sbollentati per una decina di minuti, oltre ad altri alimenti a base di spirulina e derivati vegetali. In ogni caso hanno la caratteristica di essere anche saprofaga e soprattutto detrivora.
[in alcuni casi è stato documentato che in casi di sovrappopolazione della vasca e di mancanza di cibo la N. natalensis può cibarsi delle foglie più giovani delle piante]
Riproduzione
Dismorfismo: la specie ha sessi separati, ma il dimorfismo sessuale non è evidenziabile ad occhio nudo.
Riproduzione: specie ovipara, le riproduzioni in natura avvengono mediante accoppiamenti casuali; vivendo in ambienti prevalentemente salmastri, in acqua dolce le uova non si schiudono.
La femmina depone ovunque numerose piccole capsule bianche ed estremamente resistenti, facilmente visibili (vedasi nota) e praticamente incollate alle superfici (vengono rilasciate su qualsiasi superficie, come sassi, substrato e piante); la prole deve attraversare diverse fasi larvali (fase planctonica prolungata), come molti organismi eurialini e risulta quindi estremamente difficile riuscire a far schiudere le uova e a far crescere le larve in vasca dolce.
In acquario è praticamente impossibile vederle schiudere, dato che in natura le N. natalensis depongono soprattutto presso le foci dei fiumi, quindi in acque prevalentemente salmastre:
[alcune foto con delle uova tratte da Ap e atlas.aquavida]
Sulla corretta classificazione delle lumache acquatiche del genere Neritina vi sono pareri discordanti nei vari istituti tassonomici presenti al mondo, risultano pertanto convivere differenti classificazioni, anche decisamente contrastanti le une dalle altre.
Secondo l'ITIS (http://www.catalogueoflife.org/annua...ree/id/2319292) il genere Neritina comprende solo 6 specie: Neritina clenchi, Neritina meleagris, Neritina pulligera, Neritina reclivata, Neritina usnea, Neritina virginea.
L’andamento del disegno sul guscio è altamente variabile e risente dei cambi di condizioni d’acqua subite dall’animale nel corso della sua crescita, per questo gli esemplari in vendita presentano spesso il guscio con bruschi cambi di disegno e di spessore; alcune fonti riportano che il cambio è dovuto alla variazione tra acqua salmastra e la vasca dolce, altre il semplice trasferimento tra la vasca del negoziante e la propria:
Ho letto che Wilma Duncan è riuscita a riprodurre la Neritina reclivata... ma rimane una riproduzione estremamente difficile dato che necessitano del plancton per superare le prime fasi larvali oltre all'acqua salmastra... [http://www.wilmasthecause.org/index....age=page&id=2]
Posto qui un altro articolo che descrive la capacità da parte delle Neritina sp. di deporre le uova sui gusci di altri molluschi, utilizzando questi come "veicoli" per le uova e diminuire ulteriormente la possibilità che vi sia predazione delle loro uova da parte di altre lumache appartenenti ai generi Clithon e Vittina: http://mollus.oxfordjournals.org/con...4/360.abstract
ho appena avuto un'esperienza di sovrappopolazione di neritine e quindi mancanza di cibo.Confermo che mordono le foglie per nutrirsi.Le mie cryptocoryne ne hanno pagato le conseguenze.Basta un morso e la foglia marcisce