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Sta di fatto che quelle sulle foglie se ne vanno subito, con la CO2 artificiale, anche quelle che sembravano irrecuperabili. (Con quelle ci vuole di più)
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Certo. Perché le alghe non vivono di solo carbonio. E se le piante (non avendo più la CO2 come fattore limitante) assorbono più velocemente i nutrienti dall’acqua, le alghe smettono di proliferare.
Calcola anche che la superficie fogliare di una pianta sana è in continua crescita ed evoluzione ed è dunque difficile per un’alga insediarvisi stabilmente. Molto più facile è insediarsi su di una foglia “ferma” e sulla cui superficie vi si sia instaurato uno spesso biofilm batterico che funge da “substrato”.
E come osservare i licheni su di un albero. Li troverai principalmente sui rami vecchi e/o malati, non su quelli in rapida e continua crescita.
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Sui legni restano lì per mesi e non spariscono mai del tutto.
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Questo perché su questi substrati trovano ancoraggio fisso e nutrienti sufficienti (compresi i biofilm). E lì rimangono proprio perchè riescono a sfruttare i bicarbonati in acqua come fonte di carbonio.
E’ in pratica un buon rifugio in attesa di momenti e condizioni migliori.
Se poi le condizioni di crescita delle piante continua ad essere ottimale e i valori dell'acqua rimangono ostili alla proliferazione algale, vedrai che spariranno anche dai legni.
Ovviamente questo equilibrio (piante in crescita e niente alghe) si può avere in vasca anche senza l'immissione di CO2.
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Sono sicuro che tu hai una spiegazione razionale e scientifica, ma finchè non me la dici continuo a credere all'Allelopatia.
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Attenzione. L’Allelopatia esiste e in un acquario è sicuramente presente. Ma da sola non basta a contrastare la crescita algale, altrimenti basterebbe la presenza delle piante in vasca per scongiurare l’invasione delle alghe . Il Ceratophyllum ad esempio è la pianta anti-alghe per antonomasia, in quanto, oltre a crescere in fretta e sottrarre elementi utili alla crescita delle alghe, produce numerosi composti (a base principalmente di zolfo) con azione spiccatamente alghicida e battericida. Ma non sempre basta del ceratophyllum in vasca per fermare le alghe.
E non scordiamoci che l’allelopatia è un fenomeno che riguarda anche la concorrenza tra le stesse piante.
Lo stesso Ceratophyllum è inibito alla crescita dall’Hydrilla verticillata.
L’Eleocharis emette un composto fitotossico (dihydroactinidiolide) che inibisce la crescita di altre piante come l’Elodea, l’Hydrilla, il Nasturtium.
La Typha latifolia produce steroidi ed acidi grassi che inibiscono la crescita di altre macrofite acquatiche.
La Nymphaea, la Nuphar e altre 17 piante acquatiche producono sostanze che limitano la crescita di Lemna minor. Stesso discorso per Potamogeton sp.
Il Myriophyllum produce un composto allelopatico chiamato tellimagrandin II, che la difende non solo dalla concorrenza di alghe e piante, ma anche dagli erbivori.
E via discorrendo.
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Ho sempre pensato che sia soprattutto l'Ossigeno prodotto dalla foglia, a creare un ambiente ostile all'alga.
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Qui occorre una precisazione. L’ossigeno viene prodotto dalla pianta (se non prettamente acquatica) attraverso la superficie fogliare INFERIORE, mentre le alghe spesso si trovano sulla pagina superiore.
Detto questo, la saturazione di ossigeno in un acquario porta ad un ambiente estremamente ossidante e ad rapporto CO2/O2 molto minore che causa un fenomeno detto fotorespirazione (in poche parole la cellula vegetale smette di fare la fotosintesi e inizia a respirare, consumando O2 e producendo CO2). Tutto questo però inibisce la fotosintesi non solo delle alghe, ma anche delle piante. Semplicemente le alghe sono più sensibili a tale fenomeno, in quanto possiedono dei meccanismi (morfologici e fisiologici) di difesa contro i processi ossidativi meno efficienti.