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Pesci d’acqua fredda Per parlare di tutto quanto concerne i pesci d'acqua fredda (come ad esempio i pesci rossi): Le esigenze, la riproduzione, la compatibilità, l’habitat, ecc.

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Vecchio 14-07-2013, 22:40   #1
Entropy
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Elassoma evergladei

Visto che questo topic è stato uno di quelli andati dispersi dopo l'attacco al forum di AP, lo ripresento nuovamente
Elassoma evergladei è un piccolo pesciolino lungo poco più di 3 cm, appartenente alla famiglia degli Elassomatidae, famiglia composta solo dal genere Elassoma (elasson = minore e soma = corpo, quindi pesce dal corpo molto piccolo) e da 7 specie:
• Elassoma alabamae Mayden, 1993
• Elassoma boehlkei Rohde & Arndt, 1987 (status NT = quasi minacciata, nella Red List della IUCN)
• Elassoma evergladei Jordan, 1884
• Elassoma gilberti Snelson, Krabbenhoft & Quattro, 2009
• Elassoma okatie Rohde & Arndt, 1987 (status VU = vulnerabile, nella Red List della IUCN)
• Elassoma okefenokee Böhlke, 1956
• Elassoma zonatum Jordan, 1877
Tale genere è presente in Nord America, e precisamente nel bacino del Mississippi, dal North Carolina alla all’Alabama, e poi giù fino in Florida, nella zona delle Everglades. E proprio in quest’ultima zona ritroviamo Elassoma evergladei, da cui prende appunto il nome specifico.
La IUCN (International Union for Conservation of Nature and Natural Resources) non ha ancora redatto un assessment su questa specie, ma si sa per certo che la sua diffusione si sta contraendo, a causa del peggiorare delle condizioni ambientali nell’habitat di diffusione e per la presenza di specie alloctone che vanno ad occupare la loro nicchia ecologica o li predano in maniera massiccia.
L’habitat in questione è formato da stagni, paludi e piccoli fiumi a lenta corrente, con substrati fangosi e abbondante vegetazione (comprese molte alghe). Le condizioni ambientali sono molto eterogenee, con presenza di forte illuminazione, temperature tra i 10 e 30°C (ma in inverno gli adulti sopportano anche i 5°C per brevi periodi), pH tra 7.0 e 7.5 e KH tra 8 e 12.
La loro alimentazione è basata su piccoli animali, quali vermi, larve e piccoli crostacei, integrati da un consumo regolare di alghe. Alghe (verdi) che quindi non dovrebbero mai mancare in una vasca a loro dedicata. Ovviamente la vasca dovrà essere monospecifica, se si vorrà allevare e riprodurre al meglio questi fantastici pesciolini.
Elassoma evergladei è una specie ovipara, che depone le uova in mezzo alla vegetazione, tra alghe e steli/foglie di piante filiformi. Io personalmente ho utilizzato con successo dei MOP in lana sintetica, utilissimi allo scopo. Il dimorfismo sessuale negli adulti è molto evidente: il maschio (in tutto il periodo riproduttivo) è di un bellissimo nero, pigmentato finemente su tutte le pinne di un blu-azzurro elettrico. Quando invece è nella pausa invernale, il nero viene sostituito da un grigio-azzurrino. La femmina invece rimane più anonima, con un colore tra il beige ed il grigio e con pigmentazioni marroni tali da facilitarne la mimetizzazione tra il fondo e la vegetazione.
Il maschio invita la femmina nel sito di deposizione, con danze rituali bellissime e particolari: ad intervalli regolari apre tutte le sue pinne, le “sfarfalla” davanti alla compagna come per incantarla e scatta veloce nel futuro nido per invitarla a deporre. Una volta che la femmina ha deposto (fino a 60 uova), il maschio sorveglia il nido, senza comunque attaccare in maniera particolare la femmina. Dopo qualche giorno (da 2 a 4) le uova si schiudono e gli avannotti (delle microscopiche schegge di vetro) rimangono per qualche giorno all’interno del nido per poi sparpagliarsi lungo i bordi dei vetri della vasca. Non ci sono cure parentali, ma ho notato che i genitori non prestano molta attenzione alla prole nemmeno in termini di predazione. La loro prima alimentazione deve essere composta da infusori (ma se il filtraggio è ad aria, se l’acqua è “vecchia” e se sono presenti alghe in quantità, la presenza di infusori in vasca è molto probabile) ed organismi più piccoli di un nauplio. Io ho utilizzato anguillole dell’aceto e “banana worms”. Dopo un paio di settimane si può passare ai naupli. Importante, comunque, anche in questo caso la presenza di alghe verdi.
La vasca ideale per questi pesci deve essere non troppo grande (sopra i 20 litri e sotto i 60), per monitorarli quotidianamente ed alimentarli al meglio. L’ideale sarebbe predisporre due vasche da 30 - 50 litri: una per la riproduzione (una coppia per vasca) ed una per l’accrescimento. Io ho optato proprio per questa soluzione. L’arredamento deve essere semplice e spartano: presenza di vegetazione (sommersa e/o galleggiante) e/o di alghe verdi, un piccolo legno che offra dei rifugi e uno o due MOP affondanti, che servano da sito di riproduzione per la coppia o da rifugio e alimentazione per i piccoli. Volendo si può allestire un acquario più naturale ed esteticamente valido, utilizzando un fondo fertilizzato, della Sagittaria subulata piantata nel substrato (è una specie presente nei loro habitat) e cespugli di muschi per la deposizione. Io all’inizio allestii proprio così la vasca per ospitarli, ma successivamente ho optato per un arredamento molto più “povero” ma più gestibile, al fine di ottimizzare al meglio la riproduzione.
La tecnica della vasca potrà essere ridotta all’osso. Per il filtraggio e la movimentazione dell’acqua, consiglio vivamente un semplice filtro ad aria (anche un filtro d’Amburgo va benone), ideali per avere un buon movimento dell’acqua ma non eccessivo (come detto non amano le forti correnti), per mantenere una buona microfauna in vasca e per non mettere in pericolo la vita dei minuscoli avannotti. La luce non deve essere troppo bassa, ma se la vasca (come nel mio caso) la posizionate fuori, il sole sarà perfetto (e farà benissimo al metabolismo e alla crescita di questi pesci). In tal caso, occhio soltanto a non far illuminare la vasca dai raggi solari diretti nelle ore più calde estive. Ovviamente il termoriscaldatore non serve. Nel mio caso in realtà, c’è stata un’eccezione, in quanto ho preso la coppia a fine ottobre. E visto che ho posizionato la vasca all’esterno (dentro casa sono ormai pieno) e visto che nella mia zona le temperature in inverno (di notte) scendono sotto lo zero, per paura di nuocere alla loro salute, ho montato in vasca un termoriscaldatore fissato a 18°C e collegato ad un timer, che lo ha fatto accendere (nel periodo da dicembre a marzo) solo di notte. Giusto il tempo per non far scendere la temperatura sotto gli 8 - 10°C, visto che il termoriscaldatore in quel lasso di tempo e con temperature sotto lo zero non riusciva ad arrivare comunque a 18°C. In ogni caso è stata una situazione singolare e contingente, visto che il prossimo inverno conto di ricoverarli all’interno (e quindi senza riscaldatore) oppure farò ambientare gradualmente la nuova generazione all’esterno, visto anche l’esperienza positiva in tal senso riportatami da altri allevatori (Marco Vaccari in primis). L’importante però, è che ci sia una consistente differenza di temperatura nella vasca a livello stagionale, fondamentale per un buon sviluppo dei pesci e per il loro successo riproduttivo (la pausa invernale serve per recuperare le forze).
Personalmente ho assistito alla loro prima riproduzione nel mese di marzo (con temperature medie massime sopra i 15°C), quando ho notato 3 - 4 piccole schegge aggirarsi per l’acquario. Ho iniziato così ad aumentare il dosaggio quotidiano di anguillole dell’aceto e banana worms, oltre ai naupli e al congelato dati alla coppia adulta. È importante considerare infatti che è difficilissimo accorgersi subito della avvenuta riproduzione. Quindi è necessario dosare sempre infusori anguillole dell’aceto e/o banana worms per nutrire gli eventuali invisibili avannotti.
Passato un altro mese ho osservato un aumento considerevole dei piccoli in vasca, cosicché ho deciso di spostare la coppia in un’altra vasca appositamente allestita con un filtro ad aria, un MOP, un piccolo legno e piante galleggianti. Da qui sostituirò ad intervalli settimanali il MOP, spostandolo nella vasca di schiusa ed accrescimento dei piccoli, in modo da ottimizzare la riproduzione di questa bellissima specie. E tutto questo lo farò incrociando le dita e con la speranza che gli avannotti fin qui ottenuti non siano tutti maschi, visto il problema della sex ratio di questa specie, che produce molti più maschi rispetto alle femmine. Questo perché in natura i maschi rischiano di morire più facilmente, sia per i combattimenti “sfiancanti” alla conquista della femmina, sia perché le loro parate e la loro livrea così accesa li pone maggiormente in vista ai predatori.
Un altro consiglio che mi sento di dare è di non cambiare troppo frequentemente l’acqua nella vasche e di non esagerare con la quantità cambiata, in quanto questi pesci amano un’acqua “matura”. Quindi l’ideale è fare dei piccoli cambi (5 – 10%) ogni 3 – 4 settimane, ovviamente regolandosi in base alla qualità dell’acqua e al numero di pesci (e di piante/alghe) presenti in vasca.
Ed ora qualche foto. E per dare un quadro più completo (anche a livello fotografico) della specie in questione e della sua livrea, posto anche le foto di una mia precedente coppia avuta lo scorso anno, con la relativa vasca (nella sua versione “da salotto”):

Il maschio




La femmina




























Il maschio “corteggia” la femmina e la invita nel sito di deposizione




I piccoli avannotti

















L'iniziale vasca interna, più curata a livello estetico, ma meno funzionale per una riproduzione che tenda al massimo della fitness


La vasca utilizzata per la riproduzione


La vasca utilizzata per l’accrescimento degli avannotti
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Vecchio 15-07-2013, 17:22   #2
onlyreds
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Bravo Andrea!
Io non ho ancora capito cosa, tra le cose + importanti, s'è persa...
onlyreds non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 16-07-2013, 11:17   #3
Marco2188
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Questo pesce lo trovo fantastico e mi piacerebbe molto averlo. Nel miracolato caso che riuscissi a reperli potrebbero stare in un cubo di 30lt? poi mi piacerebbe qualche dettaglio in più sulla loro alimentazione, accettano solo vivo o anche secco?
grazie mille

p.s.
in una discussione li avevo consigliti a un neofita per un acquario piccolo ma un utente mi ha detto che è meglio non consigliare killifish a un neofita, questi pesci sono killifish?
Marco2188 non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 16-07-2013, 16:17   #4
Entropy
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Nel miracolato caso che riuscissi a reperli potrebbero stare in un cubo di 30lt?
Sì. Ma in tal caso allestisci la vasca con terrazze che si sviluppano dal basso verso l'alto (tipo un bel tronco centrale e molto ramificato sviluppato in altezza, con muschi e alghe da farci crescere sopra).
Se però vuoi riprodurli al meglio servirebbero almeno 2 vasche (da 30 - 40 litri ciascuno): una vasca per la coppia riproduttrice ed una per l'accrescimento dei piccoli.

Quote:
poi mi piacerebbe qualche dettaglio in più sulla loro alimentazione, accettano solo vivo o anche secco?
Il secco non lo degnano di uno sguardo. Almeno per la mia esperienza. Il congelato (artemia e larve bianche di zanzara) lo spiluccano, ma non ne vanno matti. Spiluccano spesso anche le alghe.
Calcola poi che è fondamentale fornire agli avannotti appena nati cibo vivo alla loro portata di bocca, ossia infusori (io prelevo e doso in vasca acqua dal mio laghetto) e/o anguillole dell'aceto e/o "banana worms". I piccoli di elassoma riescono a mangiare i naupli solo dopo qualche settimana. Riguardo gli infusori e i vari microorganismi in vasca, risulta altresì importante utilizzare filtri ad aria o d'Amburgo, proprio per incrementare al massimo la loro presenza in vasca.

Quote:
questi pesci sono killifish?
No. Gli Elassoma appartengono alla famiglia degli Elassomatidae, ordine Perciformes.
Invece con il termine "killifish" si è soliti riferirsi a specie appartenenti all'ordine dei Cyprinodontiformes.
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Vecchio 16-07-2013, 16:32   #5
Marco2188
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grazie mille, appena ho l'occasione vedo se trovo un venditore che me li può ordinare
Marco2188 non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 03-09-2013, 21:21   #6
marcosovico
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Quindi si alimentano sempre a vivo oppure il surgelato è accettato?
I naupli di artemia vanno bene anche per gli adulti?
Marco
marcosovico non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 03-09-2013, 22:00   #7
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Quindi si alimentano sempre a vivo oppure il surgelato è accettato?
I naupli di artemia vanno bene anche per gli adulti?
Marco
Ciao Marco
Sì ad entrambe le domande.
Anche se non vanno matti per il surgelato lo mangiano, ma preferiscono di gran lunga il vivo (naupli e larve di zanzara, ma anche vermi grindal e "banana worms" per i più piccoli.)
Le alghe verdi poi sono un integrazione importante della loro dieta, quindi la vasca ne deve essere provvista
Entropy non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 04-09-2013, 07:22   #8
marcosovico
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Ok quindi per l'alimentazione ci siamo.
Ho guardato i valori e per il ph sono ok sarei un pò fuori con il kh visto che di solito nelle mie vasche ho 5 potrebbe comunque andare secondo te?
Per loro avrei a disposizione una vasca da 120 lt. divisa in tre acquari singoli da 40 lt. ognuna con il proprio sistema filtrante.
Marco
marcosovico non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 04-09-2013, 10:49   #9
Entropy
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Riguardo i valori dell'acqua, questi pesci hanno un'elevata plasticità fenotipica, per cui riescono ad adattarsi ad un ampio spettro di valori di pH, T e alcalinità. Occorre però evitare valori di pH < 7.0 e di KH < 5 - 6. Con un KH di 5 staresti al limite, ma secondo me potrebbe ancora andare (ma il tuo GH quant'è?). Certo, se riesci ad aumentarlo di un paio di punti sarebbe molto meglio.
Per le temperature, possono stare in un range compreso tra 5 e 30°C. A tale proposito è essenziale creare una stagionalità dei valori di T, con temperature necessariamente più basse in inverno. In tal modo i pesci crescono meglio, vivono di più e si riproducono maggiormente.
Riguardo invece le vasche, 3 acquari da 40 litri andrebbero sicuramente bene per una gestione ottimale dell'allevamento e la riproduzione di questa specie.
Una vasca la utilizzi per la coppia da riprodurre, con all’interno un MOP, un legno o una roccia come riparo e tante alghe e piante (galleggianti e non).
Un’altra vasca la utilizzi per la schiusa delle uova, inserendo il MOP preso dalla vasca di riproduzione dopo qualche giorno dalla prima deposizione della coppia. Al suo posto inserisci un altro MOP nella vasca di riproduzione (così da avere un ciclo continuo di deposizioni e schiuse).
Nella terza vasca invece (che se fosse più grande sarebbe anche meglio, diciamo intorno ai 60 litri) inserisci i piccoli presi dalla seconda vasca quando sono già un po’ cresciuti e potrebbero quindi predare i nuovi piccoli che nasceranno dalle successive deposizioni. Questa terza vasca quindi la utilizzi per allevarli e crescerli a dovere.
In questo modo ottimizzi la fitness riproduttiva e ti assicuri un buon numero di individui per avere la certezza (o quasi) della presenza di qualche femmina (visto, come detto in precedenza la sex ratio molto sbilanciata).
Come poi rivelatomi da un amico e grande acquariofilo qual è Marco Vaccari, c’è chi addirittura, per questa specie, utilizza tante vasche di 10 litri l’una per allevare e far accrescere separatamente 2 o 3 individui alla volta, in quanto si è fatta avanti l’ipotesi che la crescita di molti individui in spazi relativamente ristretti possa comportare uno sviluppo condizionato del sesso. In pratica, se ci sono 50 piccoli in pochi litri di acqua, è possibile (ma non ancora dimostrato scientificamente) che possano venire fuori molti maschi (di cui dominante e gli altri camuffati da femmina) e poche vere femmine.
Se fosse realmente così, si potrebbe anche pensare ad una piccola vasca per le deposizioni della coppia ed una molto più grande (sopra i 100 litri) per l’accrescimento dei piccoli, così da aumentare notevolmente il rapporto volume acqua/numero individui. Il problema con questo sistema è il controllo (visivo) non proprio ottimale di esseri lunghi qualche millimetro in una vasca “dispersiva”.
Personalmente io ho optato per una vasca da 40 litri per la riproduzione, una di 30 litri per la schiusa delle uova ed una terza di circa 60 litri per l’accrescimento e l’allevamento dei piccoli.
Importante nota da sottolineare è anche la necessità di fare cambi d’acqua nelle vasche con parsimonia.
Questi pesci amano acqua mature e “vecchie” e non amano cambi dell’acqua turbolenti e “frettolosi”, soprattutto in fase di schiusa e accrescimento, pena uno sviluppo non ottimale e problemi alla vescica natatoria e alla spina dorsale (simil “belly sliders”).
Entropy non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 04-09-2013, 20:13   #10
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La gestione delle 3 vasche la farei sicuramente come da te descritto.
Purtroppo non posso modificare il litraggio quindi saranno tutte da 40 lt.
Il gh non ho i reagenti ho provato una striscetta e mi da tra 12 o 14 però non so se è giusto.
La temperatura non è un problema perchè non userei il riscaldatore quindi seguiranno le nostre stagioni.
Si potrebbe provare le tecnica delle vasche da 10 lt. per vedere se potrebbe essere la soluzione per avere più femmine.
Ma quindi in base a questa teoria il sesso si svilupperebbe dopo la nascita?
Marco
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