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Precisando che l'atmosfera in quanto unità di misura non ha da ottenere una relazione percentuale assoluta, ma relativa alla 0 relativo della superficie dell'acqua ed al 100 della profondità massima, in cui un organismo termina le sue facoltà
Ehhhh?
E che è sta roba da 0 a 100?
1 atmosfera (unità di misura MOLTO ben definita e per nulla relativa) equivalente a:
- 760 mm di mercurio
- 101325 Pascal
- 1013,25 mbar
Nel mio esempio ho già considerato la pressione dell'aria oltre a quella data dalla profondità:
sul pelo dell'acqua: 1 atm,
a 30 cm di profondità: 1.03 atm,
a 1 m di profondità: 1.1 atm.
Continuo a pensare che la variazione di pressione tra 30 cm e 1 m sia ininfluente in vasche normali (con profondità minore di una decina di metri, diciamo), e che eventuali effetti della pressione passino SEMPRE in secondo piano rispetto a considerazioni sul litraggio, sullo spazio a disposizione dei pesci, sulla luce che arriva sul fondo, sugli scambi gassosi tra acqua e aria, ecc.
Originariamente inviata da CONTERALLY
passo l'esempio più semplice e macroscopico, nella considerazione che, i meccanismi di adattamento di cui un biotopo si attrezza, sono poi i più disparati.
La vescica natatoria.
Qui, di nuovo, non capisco. Gli esempi non si "passano" e il biotopo non si "attrezza".
O scriviamo in Italiano, o evitiamo.
Non è proprio chiaro cosa vuoi dire (o chiedere): come dovrebbero essere, secondo te, le vasche?
Che c'entra la vescica natatoria?
__________________
Scambio endler e piante varie con ampullarie e caridine. Scambio a mano a FI e prov.
Precisando che l'atmosfera in quanto unità di misura non ha da ottenere una relazione percentuale assoluta, ma relativa alla 0 relativo della superficie dell'acqua ed al 100 della profondità massima, in cui un organismo termina le sue facoltà
Ehhhh?
E che è sta roba da 0 a 100?
1 atmosfera (unità di misura MOLTO ben definita e per nulla relativa) equivalente a:
- 760 mm di mercurio
- 101325 Pascal
- 1013,25 mbar
Nel mio esempio ho già considerato la pressione dell'aria oltre a quella data dalla profondità:
sul pelo dell'acqua: 1 atm,
a 30 cm di profondità: 1.03 atm,
a 1 m di profondità: 1.1 atm.
Continuo a pensare che la variazione di pressione tra 30 cm e 1 m sia ininfluente in vasche normali (con profondità minore di una decina di metri, diciamo), e che eventuali effetti della pressione passino SEMPRE in secondo piano rispetto a considerazioni sul litraggio, sullo spazio a disposizione dei pesci, sulla luce che arriva sul fondo, sugli scambi gassosi tra acqua e aria, ecc.
Originariamente inviata da CONTERALLY
passo l'esempio più semplice e macroscopico, nella considerazione che, i meccanismi di adattamento di cui un biotopo si attrezza, sono poi i più disparati.
La vescica natatoria.
Qui, di nuovo, non capisco. Gli esempi non si "passano" e il biotopo non si "attrezza".
O scriviamo in Italiano, o evitiamo.
Non è proprio chiaro cosa vuoi dire (o chiedere): come dovrebbero essere, secondo te, le vasche?
Che c'entra la vescica natatoria?
Essendo l'osservazione, rivolta all'incidenza della profondità dell'acqua, rispetto ad un organismo vivente, bisogna considerare in che intervallo questo si muove.
Sarebbe come osservare l'intervallo altimetrico in cui vegeta una pianta in natura.
L'unità di misura che adotto per conoscere l'intervallo non ha in se stessa, significati utili rispetto al soggetto osservato, nel caso esemplificativo una pianta, che supponiamo viva fino a 500 metri. Debbo fermare la mia considerazione a questa quota, e non a 8000 metri pur se raggiungibili, dall'uomo.
La statistica, usata con le percentuali, è un indice che mi può aiutare a sapere da quanto sto da dei limiti quale che sia la loro natura. Se raddoppio una quota altimetrica ad un organismo così sensibile devo usare un indicatore che me lo possa rappresentare, in modo da avere un'idea delle variazioni che si possono determinare nel suo sviluppo.
Per il resto quando proporranno dei romanzi su misura del proprio lessico, capirò come si fa a chiedere ad un altra persona, più dell'intelligibilità di quello promosso. Capisco che le reminiscenze del feudo scolastico in cui si é giaciuto, possano riemergere in modo incontrollabile, ma gli scopi principali e sovrastanti della propria formazione, non dovrebbero essere ignorati.
Mi hai chiesto un link pertinente l'influenza sugli organismi acquatici, della pressione idrostatica, ed io l'ho circostanziatamente proposto. Il resto è una formalità, libera da vincoli contestabili da chi rispetta la lingua italiana, più della propria.
Per il resto quando proporranno dei romanzi su misura del proprio lessico, capirò come si fa a chiedere ad un altra persona, più dell'intelligibilità di quello promosso. Capisco che le reminiscenze del feudo scolastico in cui si é giaciuto, possano riemergere in modo incontrollabile, ma gli scopi principali e sovrastanti della propria formazione, non dovrebbero essere ignorati.
CONTERALLY, io fossi in te tornerei nel "feudo scolastico" e richiederei indietro i soldi: non si capisce nulla.
"Più dell'intelligibilità di quello promosso": "promosso" cosa? Nei "feudi scolastici" (quali?) non si "giace", e gli "scopi principali e sovrastanti della propria formazione" non ho idea di cosa siano (e neppure tu, mi pare).
Evita, se posso permettermi, di vomitarci addosso il dizionario sfogliato a caso.
Originariamente inviata da CONTERALLY
Mi hai chiesto un link pertinente l'influenza sugli organismi acquatici
...e tu ne hai fornito uno a caso.
Ora, tornando in argomento ("in topic", come diciamo noialtri sempliciotti), ce lo spieghi quanto, secondo te, dovrebbero essere profonde le vasche, e perché?
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Scambio endler e piante varie con ampullarie e caridine. Scambio a mano a FI e prov.
CONTERALLY, qui non si tratta di rinnegare il proprio "indirizzo" scolastico o cultura, occorre capire che non tutti hanno la stessa preparazione ma hanno lo stesso diritto di poter partecipare alla discussione.
Io non ho trovato nessuna difficoltà a riconoscere la pressione idrostatica un fattore incidente sulle caratteristiche biologiche dell'acquario considerando che essendo a 0 in superficie la differenza tra 30 centimetri e 100 è oltre tre volte superiore e sui suoi effetti si possono fare solo delle osservazioni scientifiche, per chi ne fa un sapere utile al proprio hobby.
Io non ho altri scopi.
Per un linguaggio, che non esce dalla netiquette, ne dalla grammatica, le soluzioni non le ho io.
Io non ho trovato nessuna difficoltà a riconoscere la pressione idrostatica un fattore incidente sulle caratteristiche biologiche dell'acquario considerando che essendo a 0 in superficie la differenza tra 30 centimetri e 100 è oltre tre volte superiore
La pressione non è per nulla 0 in superficie:
a 0 cm di profondità -> 1 atmosfera
a 30 cm di profondità -> 1.03 atmosfere (il 3% in più)
a 1 m di profondità -> 1.1 atmosfere (il 10% in più)
Dove la vedi la pressione 3 volte maggiore?
Di che "osservazioni scientifiche" parli? Hai fatto esperimenti su vasche più profonde di un metro? Quali esperimenti? Parlacene pure, ma evitiamo le supercazzole e le boiate anche in questo topic, per favore. Quelle del tuo storico messaggi bastano e avanzano (mi riferisco all'Otocinclus in 25 litri per mangiare le lumache e alle altre amenità, tutte condite da un Italiano a metà tra Gadda e Abatantuono).
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Scambio endler e piante varie con ampullarie e caridine. Scambio a mano a FI e prov.
Non vedo come pensi di confondere la pressione idrostatica con la pressione atmosferica, rispetto a ciò che biologicamente entra in azione nell'acquario. Se ti metti una colonna d'acqua di 30 centimetri sul dito, credo potrai controllare anche tu, che ad un metro pesa oltre tre volte.
Non vedo come pensi di confondere la pressione idrostatica con la pressione atmosferica, rispetto a ciò che biologicamente entra in azione nell'acquario. Se ti metti una colonna d'acqua di 30 centimetri sul dito, credo potrai controllare anche tu, che ad un metro pesa oltre tre volte.
La pressione ad una certa profondità è quella atmosferica PIU' quella dovuta alla colonna d'acqua. Ma se non ti piace considera pure la sola pressione dell'acqua: A 30 cm ed 1 m è, rispettivamente, 0.03 atm e 0.1 atm (variazioni minime, comunque la si guardi: varia molto di più la pressione atmosferica durante un temporale o tra pianura e collina). Basta leggersi la definizione di pressione e fare il conto (e, se non ti fidi, controlla qui dove qualcuno ha fatto i conti per te: http://www.convertworld.com/it/press...d%27acqua.html).
Ma forse è più facile cercare paroloni su google e fare post a caso.
Ri-domando: che "esperimenti" o "studi" hai fatto sull'incidenza della pressione sugli abitanti del tuo acquario? Puoi descriverli? A che conclusioni sei giunto?
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Scambio endler e piante varie con ampullarie e caridine. Scambio a mano a FI e prov.
Quando ci gonfieremo almeno le gomme di una bicicletta con l'atmosfera terrestre sarò lieto di andarci in giro.
Le variazioni di pressione hanno invece una rilevanza notevole a partire da quella che abbiamo al suolo, sia che aumentino sia che diminuiscano.
Gli esperimenti sono da fare su una base di cui ho esposto chiaramente gli argomenti portanti.
Rispetto ad un'acquario con pesci mi pare facilmente visibile che la differenza di pressione rispetto ai corpi in sospensione, è rilevante al punto da fare una notevole differenza.
Le percentuali sulla scala di misurazione della pressione se la guardano all'INRIM - Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica.
Non ho altro da sostenere.