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L'incidenza dell'altezza sulla qualità biologica della vasca.
Le vasche si classificano in base ai litri principalmente ed ha assunto una più riconosciuta importanza la larghezza rispetto alle esigenze di spazio utile dei pesci. Non è ancora ben messa a fuoco l'incidenza della profondità dell'acqua sugli effetti che comporta.
Non possiamo trascurare che questo aspetto determina la pressione sul fondo, che è un fattore sensibile sia per la vita dei pesci, che per la qualità dell'attività batteriologica.
Rispetto a quest'ultimo aspetto bisogna osservare come una pressione più alta comprima maggiormente i residui sul fondale, i cui processi di trasformazione raggiungono uno stadio più avanzato, prima di alleggerirsi al punto da emergere, mobilitandosi nel momento in cui gli scambi gassosi sono più veloci ed abbondanti, senza lasciare in circolazione sostanze non mature.
Indubbiamente più è profonda una vasca meglio è.
Questo fattore può diventare decisivo nelle piccole vasche, in cui, compromette la qualità dell'acqua, fino a punti pericolosi ed è la ragione per cui è meglio rivolgersi a litraggi medi, in modo da avere anche una altezza e non solo una larghezza sufficienti.
L'unico aspetto negativo riguarda la manutenzione, che è il motivo per cui mediamente le vasche hanno una altezza abbastanza ridotta, ma oggi l'adozione di pesci pulitori ed una maggiore qualità del filtraggio, lo rende un fattore meno importante. In America, dove evidentemente non hanno sottovalutato questo aspetto, sono ancora diffuse vasche con altezze intorno al metro.
Mi chiedo se sia verosimile individuare una altezza di sicurezza, minima per un acquario, come standard di riferimento generico. Così ad occhio direi che il vetro dovrebbe arrivane a 40 centimetri di altezza, calcolando che tra margine superiore (5 centimetri) e fondo (3/4 centimetri), ne restano liberi poco più di 30.
Lo spunto di riflessione è buono, però secondo me così è un discorso troppo generico e non è facile generalizzare in un campo così vasto.
Originariamente inviata da CONTERALLY
Le vasche si classificano in base ai litri principalmente ed ha assunto una più riconosciuta importanza la larghezza rispetto alle esigenze di spazio utile dei pesci. Non è ancora ben messa a fuoco l'incidenza della profondità dell'acqua sugli effetti che comporta.
Beh in realtà l'altezza viene presa in considerazione molto seriamente quando si ha a che fare ad esempio con una vasca da adibire all'allevamento di scalari o altum.
Originariamente inviata da CONTERALLY
Non possiamo trascurare che questo aspetto determina la pressione sul fondo, che è un fattore sensibile sia per la vita dei pesci, che per la qualità dell'attività batteriologica.
Rispetto a quest'ultimo aspetto bisogna osservare come una pressione più alta comprima maggiormente i residui sul fondale, i cui processi di trasformazione raggiungono uno stadio più avanzato, prima di alleggerirsi al punto da emergere, mobilitandosi nel momento in cui gli scambi gassosi sono più veloci ed abbondanti, senza lasciare in circolazione sostanze non mature.
Questo sicuramente è vero ed è un parametro che corrisponde a realtà laddove però non ci sono pesci che smuovono il fondo (non per forza pulitori), non ci sia una forte corrente generata dal sistema di filtraggio o comunque non ci sia un'azione umana (tipo pulizia del fondo, o altro).
Originariamente inviata da CONTERALLY
Indubbiamente più è profonda una vasca meglio è.
Ecco questa è una delle generalizzazione che secondo me non si possono fare. Dipende da cosa metti nell'acquario, sia pesci che piante. Ah e ovviamente anche da quanti kg porta il pavimento
Originariamente inviata da CONTERALLY
Questo fattore può diventare decisivo nelle piccole vasche, in cui, compromette la qualità dell'acqua, fino a punti pericolosi ed è la ragione per cui è meglio rivolgersi a litraggi medi, in modo da avere anche una altezza e non solo una larghezza sufficienti.
In realtà il motivo è che acquari con più litri di acqua assorbono meglio eventuali cambiamenti risultando sistemi più stabili. Un cambio d'acqua errato anche solo di poco su 40 litri può risultare uno shock fatale, su 400 litri difficilmente può alterare in maniera significativa il sistema.
Originariamente inviata da CONTERALLY
L'unico aspetto negativo riguarda la manutenzione, che è il motivo per cui mediamente le vasche hanno una altezza abbastanza ridotta, ma oggi l'adozione di pesci pulitori ed una maggiore qualità del filtraggio, lo rende un fattore meno importante. In America, dove evidentemente non hanno sottovalutato questo aspetto, sono ancora diffuse vasche con altezze intorno al metro.
Sinceramente credo sia anche per un discorso di scambio gassoso con l'esterno : a parità di litri un acquario più alto avrà ovviamente una superficie di scambio minore (se sono a parità di litri ovviamente aumentare l'altezza significa ovviamente diminuire le altre due dimensioni); e andare sotto un certo limite di superficie di scambio potrebbe essere davvero un serio problema per la salute dell'ecosistema.
Originariamente inviata da CONTERALLY
Mi chiedo se sia verosimile individuare una altezza di sicurezza, minima per un acquario, come standard di riferimento generico. Così ad occhio direi che il vetro dovrebbe arrivane a 40 centimetri di altezza, calcolando che tra margine superiore (5 centimetri) e fondo (3/4 centimetri), ne restano liberi poco più di 30.
Dipende dal biotopo : pesci diversi hanno esigenze diverse, piante diverse hanno esigenze diverse. Per alcuni si potrebbe dire che un'altezza di 50-60 cm sia indispensabile, per altri si potrebbe addirittura affermare che è meglio non eccedere con l'altezza perchè risalgono dal fondo per prendere l'ossigeno atmosferico.
l'altezza della vasca di solito viene presa in considerazione solo per il discorso della penetrazione della luce e della facilità di manutenzione, questo aspetto della pressione non viene considerato forse perchè poco rilevante. le altezze degli acquari standard alla fine sono sempre quelle, 40 / 50 / 60 cm, sempre piuttosto modeste, a meno che uno non si faccia fare una vasca artigianale con altezze pazzesche (a che scopo?) ma poi ci potrebbero essere appunto problemi di manutenzione e di illuminazione (se devi coltivare piante sul fondo) etc etc
dovresti andare dentro con la muta da sub per pulire i vetri
Originariamente inviata da Bob_82
In realtà il motivo è che acquari con più litri di acqua assorbono meglio eventuali cambiamenti risultando sistemi più stabili. Un cambio d'acqua errato anche solo di poco su 40 litri può risultare uno shock fatale, su 400 litri difficilmente può alterare in maniera significativa il sistema.
quoto, il problema principale dei piccoli acquari è lo scarso litraggio che li rende meno stabili, il "problema" della scarsa pressione sul fondo è assolutamente secondario rispetto al fatto che i litri sono pochi.
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"E casomai non vi rivedessi: buon pomeriggio, buonasera e buonanotte! "
Ultima modifica di dave81; 27-02-2014 alle ore 10:00.
Motivo: Unione post automatica
Tra 1 m di colonna d'acqua e 30 cm la differenza di pressione è minima (1.1 atmosfere a 1 m di profondita, 1.03 atmosfere a 30 cm). E' una differenza di qualche percento, confrontabile con la differenza di pressione collina - pianura (o con la differenza di pressione atmosferica tra bel tempo e tempo variabile). Non credo possa influenzare l'attività batterica (o la pressione sui residui del fondale).
Casomai, il grosso problema sono gli scambi gassosi (inibiti) e la penetrazione della luce.
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Scambio endler e piante varie con ampullarie e caridine. Scambio a mano a FI e prov.
Casomai, il grosso problema sono gli scambi gassosi (inibiti) e la penetrazione della luce.
Questo è il punto. In un sistema così instabile come una vasca è fondamentale avere un rapporto superficie di scambio/volume il più alto possibile. Per questo di solito si preferiscono vasche moderatamente basse (oltre che per il discorso penetrazione luce ecc).
Nelle immersioni si sente la differenza, ma parliamo di decine di metri.
Il problema dell'attività dei batteri del fondo credo si risolva utilizzando substrati cospicui. Più che la pressione in questo caso penso incida il valore redox.
esatto, la pressione che c'è in un acquario non è minimamente paragonabile a quella che c'è sul fondo di un grande lago, che può essere profondo decine e decine di metri, in acquario avere 40cm o 60cm di altezza è quasi la stessa cosa in termini di pressione, la differenza per noi è irrilevante
se la tua teoria è che il fondo svolga un'importante funzione "biologica" (se ben colonizzato) allora sono con te, del resto questa cosa non è una novità
ma sulla pressione non riesco a seguirti.
vorrei tanto sbagliarmi, ma temo che questa discussione non porterà a nulla...
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"E casomai non vi rivedessi: buon pomeriggio, buonasera e buonanotte! "
Ultima modifica di dave81; 28-02-2014 alle ore 09:55.
io ritengo che l'altezza incida solamente sul fattore luce....oltre naturalmente agli ospiti
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Michelangelo.
"Studia prima la scienza e poi seguita la pratica nata da essa scienza." L.Da Vinci. Piante, sali e PMDD nel mercatino!!! Contattatemi!!!
Usa la nuova funzione "reputazione" è utile ad entrambi!!!
Se si vuole trovare una esperienza significativa nel nostro sensibile, per quanto si possa riconoscere ben diverso da quello degli organismo acquatici, direi che possiamo fare una immersione subacquea per provare la sensazione sulla membrana timpanica con l'aumento della profondità. Credo basti a riconoscere la pressione idrostatica, ben più incidente in biologia, rispetto a quanto rappresenti una percentuale di unità di misura fisica, su un corpo umano sulla superficie terrestre.
Allora, se si fa tanto per parlare, se fai una vasca in cui devi fare immersioni per arrivare al fondo, allora sì, la pressione si fa sentire.
Per il resto, non ho capito il senso della frase "Credo basti a riconoscere la pressione idrostatica, ben più incidente in biologia, rispetto a quanto rappresenti una percentuale di unità di misura fisica, su un corpo umano sulla superficie terrestre".
Se poi ti risulta che variazioni di qualche percento sulla pressione influenzano significativamente gli organismi acquatici (quali?) sarei felice di saperne di più... un link?
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Scambio endler e piante varie con ampullarie e caridine. Scambio a mano a FI e prov.
Allora, se si fa tanto per parlare, se fai una vasca in cui devi fare immersioni per arrivare al fondo, allora sì, la pressione si fa sentire.
Per il resto, non ho capito il senso della frase "Credo basti a riconoscere la pressione idrostatica, ben più incidente in biologia, rispetto a quanto rappresenti una percentuale di unità di misura fisica, su un corpo umano sulla superficie terrestre".
Se poi ti risulta che variazioni di qualche percento sulla pressione influenzano significativamente gli organismi acquatici (quali?) sarei felice di saperne di più... un link?
Precisando che l'atmosfera in quanto unità di misura, non ha da ottenere una relazione percentuale assoluta, ma relativa alla 0 ponibile al livello della superficie dell'acqua ed al 100 della profondità massima, in cui un organismo termina le sue facoltà, passo l'esempio più semplice e macroscopico, nella considerazione che, i meccanismi di adattamento di cui un biotopo si attrezza, sono poi i più disparati.
La vescica natatoria.