Eccoci quà ragazzi, con la storia dell'evoluzione della vasca e le nuove fotografie.
Insomma ecco cosa è successo in questi ultimi mesi.
A primavera inoltrata, alle porte dell'estate, ho inserito in vasca degli hyphessobrycon serpae, precisamente 12. Prima di partire per le ferie ho installato un refrigeratore Teco TR 5 e montato la mangiaiatoia, una Askoll Robofood di 15 anni fà, che malgrado l'età funziona tuttora perfettamente.
E mentre ero in ferie è iniziato a esserci qualche problemino. In particolare la mangiatoia, che ahimè avevo inserito sotto il coperchio, non ha potuto svolgere la sua funzione in quanto l'umidità ha compromesso il mangime. Per cui un mio familiare, come misura di emergenza, ha provveduto a inserire in vasca un mattoncino di mangime della Jbl a lento rilascio. La cosa. visto che ero ancora fuori sede, è stata ripetuta dopo due settimane.
Al mio rientro la situazione si è presentata un pò critica, non tanto per le piante che malgrado la mancata fertilizzazione e il fotoperiodo ridotto, si presentavano in condizioni non bellissime ma sicuramente accettabili.
I pesci invece erano piuttosto provati. Erano deceduti un paio di cardinali e tre serpae, il resto della fauna era vivo e vegeto. Dopo un paio di cambi d'acqua e la somministrazione regolare dei mangimi, dopo pochi giorni già erano tornati in ottime condizioni.
Insomma la vasca riprendeva il ciclo regolare.
A distanza di circa un mese, verso fine settembre, iniziava il problema vero. I serpae, uno ad uno, iniziavano a morire. I primi non presentavano particolari anomalie. Tranne che mentre stazionavano in una posizione tendevano come ad "appisolarsi", lasciandosi andare per brevi momenti come se perdessero per pochi istanti conoscenza.
Altri si manifestavano molto sensibili a diverse infezioni, contrariamente a tutti gli altri ospiti dell'acquario. Per farla breve, dopo alcune cure pensando di aver debellato ogni infezione (nel frattempo le morti si erano arrestate) a ottobre arrivava una splendida coppia di ramirezi, di provenienza Olanda.
Questa bellissima coppia dopo una settimana già deponeva le uova e dopo tre deposizioni, alla quarta avevo la soddisfazione di vedere nuotare gli avannotti, che purtroppo dopo due o tre giorni venivano divorati dai genitori che poco dopo si riapprestavano ad accoppiarsi.
Nel giro di poche settimane ho avuto tre deposizioni portate a termine con relativa schiusa. Nel frattempo arriva a dicembre una nuova coppia di cacatuoides altrettanto bella. Poi il dramma.
Alcuni serpae ricominciano ad ammalarsi. I sintomi mi dicono foruncolosi, aeromonas.
Purtroppo la vasca per come è allestita non consente la pesca dei pesci e il tentativo di prenderli con delle nasse si è rivelato fallimentare.
Come molti sapranno, la foruncolosi si identifica quando oramai il pesce è spacciato.
Insomma per farla breve, gli hyphessobrycon si riducono a quattro, muoino l'una dopo l'altro in tempi brevi i due ramirezi, seguiti poco dopo dal maschio cacatuoides.
Faccio notare che dei quattro serpae rimasti uno è un nuovo nato. Eh sì. In tutto questo marasma alcuni hyphessobrycon si sono accoppiati e miracolosamente, è il caso di dirlo, dalle covate ne è sopravvissuto uno!
Come mai il nuovo nato, teoricamente più fragile, ha resistito all'aeromonas e i suoi consimili più grandi non ce l'hanno fatta?
La risposta, ahimè, è semplice. I negozianti che me li hanno venduti, che conosco da una vita e che ritenevo affidabili e seri mi hanno venduto dei pesci "anziani". Pesci "vecchi", rimasti loro in negozio da chissà quanto tempo e arrivati alla fine del loro ciclo vitale.
Il risultato? Sistemi immunitari inefficenti e quindi infezioni batteriche causate da agenti normalmente presenti in vasca, am inattivi.
Che alla fine sono riusciti a compromettermi buoba parte della fauna.
Insomma, dopo un momento di frustrazione e grande dispiacere ( i ciclidi sono pesci estremamenete intelligenti e curiosi, che fanno tante tante cose e che interagiscono anche con l'acquariofilo) mi sono rimboccato le maniche e ho ricominciato dal punto in cui ero.
Innanzi tutto ho aspettato che la situazione si risolvesse da sola, senza stressare la fauna rimasta con cure e curette che magari avrebbero aumentato i problemi invece di risolverli (caridine in primis) e anzi ho approfittato per fare alcuni cambiamenti.
Ho eliminato qualche sasso e inserito qualche nuovo legno, spostato qualche pianta e inserite alcune nuove. Ecco le foto. Mi spiace che non ho potuto usare la mia solita macchina fotografica e non sono venute al meglio, ma intanto questo è un primo assaggio. In futuro cercherò di fare meglio.
Ah, in tutto questo ho avuto la comparsa di alghe a barba e a pennello, che come sapete una volta in vasca si possono arginare e tenere sotto controllo, ma eliminarle completamente è piuttosto difficle. Al momento mi sembra di stare riusendo nell'intento. Ma ora guardiamo le foto!