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Condivisibilissimo se la specie fosse autoctona e magari pure in rarefazione...ma, se non erro, per legge qui in Italia se tiri su un alloctono sei obbligato (e giustamente) a farlo secco.
Se poi mi vieni a dire che comunque non lo faresti per paura di far soffrire il pesce...beh, neanche infilarsi un amo in bocca dev'essere divertentissimo e indolore ; )
A parer mio acquariofilo e pescatore sono due cose in contraddizione............
Ciao Malù, sai meglio di me che l'acquariofilia è come le facce di Luigi Pirandello, _Uno, Nessuno e Centomila e ognuno ne interpreta le varie sfaccettature...compreso quello dell'amore per gli animali....ma in questo caso non mi riferivo alla compatibilità delle due cose;
avendo sentito parlare di questa tipologia di pesca e non avendo mai conosciuto nessuno che la esercitasse, coglievo l'opportunità per capirne l'essenza.
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Tutto ciò che è "diverso" ci arricchisce poichè ci pone davanti realtà alternative su cui riflettere
ne sarai avverso solo nel caso in cui contrasta con i tuoi interessi personali, in quel caso, la denigrazione è l'arma per non gestirlo
A parer mio acquariofilo e pescatore sono due cose in contraddizione............
Ciao Malù, sai meglio di me che l'acquariofilia è come le facce di Luigi Pirandello, _Uno, Nessuno e Centomila e ognuno ne interpreta le varie sfaccettature...compreso quello dell'amore per gli animali....ma in questo caso non mi riferivo alla compatibilità delle due cose;
avendo sentito parlare di questa tipologia di pesca e non avendo mai conosciuto nessuno che la esercitasse, coglievo l'opportunità per capirne l'essenza.
si chiama Catch and release l'ho praticata per anni facendo carpfishing, ovviamente ci sono determinate accortezze da prendere, ami senza ardiglione, evitare di toccare il pesce con le mani asciutte, mai far toccare per terra l'animale ma sempre su materassini accuratamente umidi ecc...
la soddisfazione c'è ed è indubbio, ovviamente rispetto ad un cacciatore le probabilità che il pesce scappi e sopravviva sono sicuramente più elevate (vediamo se una lepre impallettata può dire lo stesso).
il discorso trauma al pesce è meglio non sollevarlo, evitiamo i soliti moralismi, non è perchè siamo acquariofili siamo belli e fighi e rispettiamo l'ambiente e la natura.
altrimenti come dico sempre nessuno avrebbe un pesce in vasca, da qualche parte son stati pescati o comunque allevati, sono stati trasportati (inquinamento e grosse perdite in fatto di animali) fino agli esportatori, di nuovo trasportati (altro inquinamento e altre perdite) fino ai vari negozi infine trasportati (idem come sopra) fino alle nostre vasche.
e questo è solo lo stress che subiscono per arrivare nelle nostre vasche.
hai idea di che traumi subisce un pesce ogni volta che sposti un arredo? lo stress dovuto al passaggio dal negozio alla vasca? ogni volta che introduci nuovi abitanti? potrei andare avanti per ore.
parliamoci chiaro, i pesci schiattano anche nelle nostre vasche e al 90% l'errore è dell'acquariofilo non del pesce, se li teniamo in vasca è anche per una nostra forma di egoismo, alla fine se alleviamo pesci/cani/gatti/uccellini/facciamo mtb/ciclismo/filatelia/pesca/caccia ecc... è sempre per ricavarne dei benefici personali in questo caso appagamento.
c'è una frase che mi è rimasta in mente da un sito di acquariofili marini "perché sotto sotto nell’animo di ogni acquariofilo c’è un po’ di egoismo, non fosse altro per quel voler avere in casa un pezzetto di mare" la stessa cosa vale per chi ha un dolce.
evitiamo di demonizzare una categoria, alla fine siamo tutti criticabili
scusate il flame
Ultima modifica di davide.lupini; 18-08-2012 alle ore 21:11.
Davide, come giustamente sostieni c'è poco o tanto egoismo nella maggior parte delle cose che fa l'uomo e, come dice Enza, le sfaccettature sono molteplici.........c'è l'acquariofilo che alleva solo specie riprodotte in cattività e il pescatore che pratica il carpfishing solo "sulla carta", naturalmente sto generalizzando..........
Niente flame, solo civilissimi e costruttivi scambi di informazioni e pareri fra utenti desiderosi di conoscere ;
ti ringrazio per la spiegazione...io ero ancora rimasta a "Sampei" come filosofia di pesca sportiva.
Vedo sempre più frequentemente, invece, attribuirgli la valenza di sport da praticare all'aria aperta ,una sorta di espediente messo in opera da ingegneri annoiati e commercialisti stressati che nel fine settimana fanno fare il giro alla barchetta (per giustificarne i costi di ricovero e gestione invernale alle consorti) e nel loro modo di affrontare la pesca ,neanche lontanamente è presente,il rispetto e la superiorità,che ci si apetterebbe da persone civilli, nei confronti della natura, comunque benevola,che li ospita.
Mi hai ampiamente spiegato che ,in fondo...ma molto in fondo, tutti siamo consapevoli che chi vive insieme a noi, cane o gatto o volatile, non lo ha fatto di sua spontanea volontà, ed anche questa potrebbe essere, a parer tuo una forma di violenza.....ma non mi hai spiegato quale forma di soddisfazione procura catturare un pesce per pesarlo, misurarlo, fotografarlo e poi......
era questo ,in realtà, che volevo sapere....cioè il fatto che fosse "più grosso e pesante di quello del collega"......non ha reminiscenze...alquanto........infantili?
Ripeto...nessuna polemica stiamo tutti riflettendo....
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Tutto ciò che è "diverso" ci arricchisce poichè ci pone davanti realtà alternative su cui riflettere
ne sarai avverso solo nel caso in cui contrasta con i tuoi interessi personali, in quel caso, la denigrazione è l'arma per non gestirlo
Ultima modifica di Enza Catania; 19-08-2012 alle ore 01:20.
lo rilasci, sano, per poterlo riprendere più grosso e per avere qualcosa ancora da pescare...
certo ci vuole tecnica, che se sei un macellaio nel rilasciarlo lo fai secco.
per quel che riguarda gli alloctoni, vanno sempre trattenuti e non rilasciati.
ciao io sono acquariofilo e pescatore, personalmente rilascio sempre tutto quello che pesco. Chi non ha mai provato a pescare non può capire cosa si provi e quanta soddisfazione ci sia a tirare su un pesce di determinate dimensioni o intelligenza. Per essere acquariofilo devi andare incontro alle esigenze dei pesci ma per essere un buon pescatore devi pensare come i pesci e qui il discorso si complica.
Sul fatto che il pesce muoia una volta pescato confermo al 99,9% che questa affermazione è del tutto errata. Il pesce muore a determinate condizioni, se ad esempio ingoia e l'amo arriva oltre i denti faringei ( come spesso capita ai persici sole tanto per intenderci) slamarlo e rilasciarlo sarebbe inutile perchè tanto morirebbe. Ad alcuni pesci può essere fatale essere maneggiati con mani asciutte e non bagnate ( come la tinca che si ustiona facilmente per colpa del nostro calore ).
Insomma solitamente il pesce se vengono seguite determinate precauzioni non muore mai una volta rilasciato. Lo so per certo dato che alcuni pesci pescati con l'amo li ho tenuti in acquario per diversi mesi e a un pesce rosso che avevo quando avevo 11 anni un gambero aveva mangiato tutta la mandibola inferiore eppure si è rimarginato a forma di buco ed è sopravvissuto per altri 3 anni.
Niente flame, solo civilissimi e costruttivi scambi di informazioni e pareri fra utenti desiderosi di conoscere ;
ti ringrazio per la spiegazione...io ero ancora rimasta a "Sampei" come filosofia di pesca sportiva.
Vedo sempre più frequentemente, invece, attribuirgli la valenza di sport da praticare all'aria aperta ,una sorta di espediente messo in opera da ingegneri annoiati e commercialisti stressati che nel fine settimana fanno fare il giro alla barchetta (per giustificarne i costi di ricovero e gestione invernale alle consorti) e nel loro modo di affrontare la pesca ,neanche lontanamente è presente,il rispetto e la superiorità,che ci si apetterebbe da persone civilli, nei confronti della natura, comunque benevola,che li ospita.
Mi hai ampiamente spiegato che ,in fondo...ma molto in fondo, tutti siamo consapevoli che chi vive insieme a noi, cane o gatto o volatile, non lo ha fatto di sua spontanea volontà, ed anche questa potrebbe essere, a parer tuo una forma di violenza.....ma non mi hai spiegato quale forma di soddisfazione procura catturare un pesce per pesarlo, misurarlo, fotografarlo e poi......
era questo ,in realtà, che volevo sapere....cioè il fatto che fosse "più grosso e pesante di quello del collega"......non ha reminiscenze...alquanto........infantili?
Ripeto...nessuna polemica stiamo tutti riflettendo....
per quanto mi riguarda(va) (è troppo tempo che non vado più) è la semplice soddisfazione della cattura, mettila come vuoi reminiscenza del periodo infantile, rimasugli ancestrali di quando l'uomo andava a pesca o a caccia.
di sicuro ci vuole tecnica, pazienza, fortuna e intelligenza (i pesci non sono stupidi, anzi...) e spesso non basta.
le foto delle mie catture sono mie e mie soltanto, al massimo posso farle vedere a qualche amico, certo non le sbandiero ai 4 venti ne le posto in FB, il discorso chi ce l'ha più lungo (almeno nel mio caso) credo sia scomparso con la pubertà e il righello l'ho riposto da un pezzo
se dopo c'è chi per darsi arie o altro ci fà il figo "io ho preso uno squalo" "e allora io ho preso una balena" e cose così.
boh son problemi suoi, probabilmente li c'è veramente qualche problema alla base....
per il resto son d'accordo con gli altri, pescatori disgraziati ce ne sono a volontà, basta aver frequantato qualche carpodromo per saperlo, ma come dicevo, come ci sono cattivi pescatori ci sono anche cattivi acquariofili....
enza... praticamente il pesce si rilascia come per ringraziarlo e nel rispetto suo e della natura, tu forse non hai mai pescato.. ma quando prendi un pesce serio,specialmente in mare l'adrenalina sale a 10000 e ti divewrti moltissimo
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