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Ovviamente quei killi non li terrò per le deposizioni, ma solo per ammirarli.
Mi dispiace ma non condivido affatto questo discorso, per quanto riguarda i killi in generale ma soprattutto per gli annuali...metterli in una vasca arredata con il solo scopo di ammirarne i colori credo sia una forte mancanza di rispetto nei confronti di questi pesci eccezionali per quanto riguarda il comportamento riproduttivo: privarli di questo significa snaturarli, andare contro il loro modus vivendi.
Se continuiamo a parlare di Nothobranchius, come ti ho detto prima, allestire il fondo significa perdere tutte le uova...cosa alquanto scocciante per un allevatore di killi!
Non penso che ai pesci interessi che le loro uova vengano raccolte e fatte schiudere, io mica li ho castrati i pesci, loro possono riprodursi quanto vogliono, ma le uova non le raccolgo, visto che è come hai detto tu sotto, cioè che con il ghiaino le uova vanno disperse.
Ti do ragione però sul fatto di ricreare il loro habitat, sicuramente cercare di abellire l'acqurio risulta stressante per questi pesci, ma se si pensa bene allora gli acquari in generale non dovrebbero neanche esistere e i pesci dovrebbero vivere solo in natura e cavarsela da soli (nel caso di alcune specie di killi, che da quello che ho capito in natura sono praticamente estinte ma sopravvivono grazie ad alcuni allevatori)
Ovviamente quei killi non li terrò per le deposizioni, ma solo per ammirarli.
Mi dispiace ma non condivido affatto questo discorso, per quanto riguarda i killi in generale ma soprattutto per gli annuali...metterli in una vasca arredata con il solo scopo di ammirarne i colori credo sia una forte mancanza di rispetto nei confronti di questi pesci eccezionali per quanto riguarda il comportamento riproduttivo: privarli di questo significa snaturarli, andare contro il loro modus vivendi.
Se continuiamo a parlare di Nothobranchius, come ti ho detto prima, allestire il fondo significa perdere tutte le uova...cosa alquanto scocciante per un allevatore di killi!
Non penso che ai pesci interessi che le loro uova vengano raccolte e fatte schiudere, io mica li ho castrati i pesci, loro possono riprodursi quanto vogliono, ma le uova non le raccolgo, visto che è come hai detto tu sotto, cioè che con il ghiaino le uova vanno disperse.
Ti do ragione però sul fatto di ricreare il loro habitat, sicuramente cercare di abellire l'acqurio risulta stressante per questi pesci, ma se si pensa bene allora gli acquari in generale non dovrebbero neanche esistere e i pesci dovrebbero vivere solo in natura e cavarsela da soli (nel caso di alcune specie di killi, che da quello che ho capito in natura sono praticamente estinte ma sopravvivono grazie ad alcuni allevatori)
non sono d'accordo sul fatto che tutti i pesci allora andrebbero messi in vasche "brutte" (metto le virgolette perchè per me che sono una pippa in fatto di estetica acquariofila ammirare le mie vasche dei whitei così semplici mi riempie di soddisfazione e ogni vasca che vedo nella sezione mostra e descrivi è sempre meglio di quanto saprei dare io) penso al più classico betta...se prendi il suo ambiente naturale è possibile ricrearlo in acquario secondo il nostro concetto di bello, ma se prendi l'ambiente di molti killi, soprattutto annuali, è più innaturale fare un acquario che noi definiamo bello puttosto che una vasca spoglia con un po' di foglie sul fondo e qualche pianta qua e là.ci sono foto sul forum, mi pare postate da marco, che mostrano ambienti davvero estremi e particolari
per quanto riguarda il discorso della perdita delle uova...beh, io penso che il primo scopo di uno che alleva questi pesci sia proprio quello di continuare con le generazioni e, almeno per me, è anche l'aspetto più affascante di questo tipo di acquariofilia, perderle è un po' perdere il senso di questi pesci...sempre secondo me. è per quello che dicevo a SleazyCriss di non cercare una specie per il suo aspetto, ma per le sue caratteristiche.
Da una parte sono compiaciuto dall'altra inorridito.
Sono compiaciuto perchè alcuni hanno compreso il vero spirito del'hobby. Cioè la specie, l'interesse per il comportamento, la necessità "naturale" di riproduzione delle specie, la volontà di vivere una esperienza che si discosta dalla normale acquariofilia. Una esperienza che ti avvicina di più alla natura e alle sue esigenze (con tutti i limti del caso ovviamente) piuttosto che a quelle umane.
D'altro canto osservo che quanto qui abbiamo cercato di comunicare non viene recepito, si cerca di piegare ancora le specie alle proprie esigenze, e scusate, in questo caso ai propri limiti.
Lo dico ancora e non mi stancherò di ripeterlo. Dimenticate per un attimo "la tradizione" cercate di entrare in sintonia con le parole e le indicazioni che abbiamo più volte fornito e vi assicuro che potrebbe per voi aprirsi un nuovo modo di vivere l'acquariofilia e spero un nuovo modo di vedere anche i pesci.
Provate almeno una volta che vi costa?