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Vecchio 20-01-2020, 11:04   #1
ilVanni
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Mi pare si stia facendo una certa confusione tra:
1) filtro biologico nitrificanate (a flusso abbastanza veloce da tenere un tenore di ossigeno necessario all'ossidazione di ammoniaca e nitriti, ma non velocissimo, sennò impedirebbe alle colonie batteriche di insediarsi e fare il loro lavoro)
2) filtro (anche lui biologico) nitrificante e denitrificante, in cui un flusso lento permette, nei primi strati la nitrificazione (ossidazione dei composti dell'azoto in nitrati), negli strati successivi (in carenza di ossigeno) la denitrificazione (trasformazione in N2 gassoso).

La cosa è abbastanza indiopendente da dove stia il filtro, dento oppure fuori. Dipende dalla portata e dal volume filtrante. Io, per esempio, uso da anni un amburgo (filtro di spugna interno) dimensionato come da "teoria" originale degli anni 60 (quindi a flusso lento, nitrificante/denitrificante). Altri utenti (tipo il grande Patrik Egger) usavano lo stesso filtro in vasche con corrente veloce (quindi solo nitrificante), in quanto allevavano animali che necessitano di acque molto ossigenate (nel suo caso loricatidi, mi pare).
Il vantaggio, in entrambi i casi, era la facilità di gestione: nulla.

Nel mio caso personale, a volte noto carenze di azoto, quindi, per chi ha molte piante, non è che sia proprio una figata un filtro denitrificante.

Una nota: uno può avere nitrati assenti con un filtro rotto. Analogamente uno può avere un filtro nitrificante efficientissimo ma una vasca che NON smaltisce nitrati, per cui si accumulano, mentre in una vasca con piante verrebbero consumati.
Questo per dire che l'efficenza filtrante dipende da cosa si vuole che il filtro faccia. Tipicamente inquinanti a zero (e mi riferisco SOLO a NO3 e PO4) significa piante efficienti, non filtro efficiente.
Viceversa, un filtro DEnitrificante anche in assenza di piante abbassa i nitrati (ma NON i fosfati), quindi per avere inquinanti a zero bisogna fare cambi (o avere piante che assorbano gli eccessi).

Questo MOLTO in soldoni, e naturalmente IMHO.

Poi, filtri esterni commerciali di solito sono fatti per non essere "strozzati" troppo, quindi per NON essere DEnitrificanti. Ma anche molti interni.

Una buona "prova" per filtri nitrificanti (quelli "comuni") è (in vasca PRIVA di piante, e ovviamente pesci), dosare ammoniaca a concentrazione nota e vedere dopo quanto tempo va a zero.

Una buona prova per filtri DEnitrificanti (quelli fatti "ad hoc" o equipaggiati con materiali ultraporosi) sarebbe dosare ANCHE nitrato e vedere dopo quanto va a zero (tenendo conto che il filtro produce una parte dei nitrati che poi smaltisce). E poi magari vedere quanto "regge" il materiale ultraporoso prima di tapparsi e diventare un semplice cannolicchio inerte da un euro al kg.
__________________
Uova disponibili di Melanotaenia boesemani. MP se interessati (cedo e valuto anche scambi con piante varie, ampullarie, caridine anche non selezionate, uova di altri rainbowfish o cibo per pesci)
Spedizione rapida o ritiro a mano a FI e prov.
ilVanni non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 20-01-2020, 12:33   #2
DUDA
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Originariamente inviata da ilVanni Visualizza il messaggio
Mi pare si stia facendo una certa confusione tra:
1) filtro biologico nitrificanate (a flusso abbastanza veloce da tenere un tenore di ossigeno necessario all'ossidazione di ammoniaca e nitriti, ma non velocissimo, sennò impedirebbe alle colonie batteriche di insediarsi e fare il loro lavoro)
2) filtro (anche lui biologico) nitrificante e denitrificante, in cui un flusso lento permette, nei primi strati la nitrificazione (ossidazione dei composti dell'azoto in nitrati), negli strati successivi (in carenza di ossigeno) la denitrificazione (trasformazione in N2 gassoso).
Credo anche io. Escluderei però il secondo caso, a meno di conferme specifiche mi pare che Davide stia parlando di filtro interno "stock" VS filtro esterno "stock", se avesse tirato in ballo un filtro denitratore lo avrebbe specificato dall'inizio e, a maggior ragione, non avrebbe alcun senso un paragone col classico filtro esterno sotto pressione.
Senza scendere nei tecnicismi da "esperti" che io non mastico, la diatriba nasce da "il filtro interno è meglio dell'esterno perchè il flusso è più lento e te ne accorgi perchè gli inquinanti in una vasca con filtro interno, sono più bassi", la cosa mi sembra quanto meno bizzarra. Quindi sono andato a cercare due tra i filtri più diffusi sul mercato (more or less, sono tra i più commerciali: se vado a vedere il filtro interno di serie del RIO300, ha una pompa da 1000 lt/h, un pratiko 300 da 1150 lt/h con portata del filtro da 780 lt/h, non sarei proprio convintissimo che il flusso di un filtro interno sia poi così tanto più lento di un esterno, non così tanto da lavorare come denitratore, anche perchè il filtro interno non è proprio strutturato per esserlo, lavora completamente immerso in vasca ed è alto e stretto.

Di sicuro, quel che ricordo di quando avevo il filtro interno, è che quando lo spegnevo per fare manutenzione, eoni fa, in vasca si riversava un sacco di sporcizia, fisioligicamente, nel rimuovere i materiali filtranti dalla scatola nera.
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200l , acquario

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