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Malù neanche io conosco nello specifico quel tipo di gestione o forse la pratico non conoscendola, alla fine conta molto l'esperienza personale e sono del parere che ogni acquario è diverso dall'altro anche se si ospitano gli stessi pesci e le stesse piante.
Quel tipo di gestione è nato per allevare e ropratutto riprodurre alcune specie che necessitano di Ph molto acidi, alcuni Gourami ad esempio o alcuni Ciclidi nani
Io personalmente li allevo entrambi, non ho specie di cattura ma alcuni pesci non sono riprodotti su larga scala nelle farm e quindi devono per forza di cose essere prossimi discendenti di esemplari di cattura. Ciò mi impone di cercare i valori ideali con qualsiasi metodo. I risultati in termine di comportamenti e livrea dei pesci mi danno ragione.
Il più delle volte i pesci arrivano scialbi con evidente forma di stress, se riesci a fornire un adeguato allestimento e dei valori "giusti" vedrai che ti sembrerà un altro pesce.
Non posso fare un discorso generale ma per alcune specie è cosi.
Per quanti riguarda genetica e comportamenti vi faccio un esempio visto di persona: ciclidi nani cresciuti in vasca con loricaridi senza genitori che potessero insegnare loro come stare al mondo...a distanza di 2 mesi i pesci non sanno nuotare ma strisciano sul fondo e sugli arredi come i loricaridi e imitano i loricaridi in tutto e per tutto.
Quei pesci se mai si riprodurranno non sapranno insegnare alla prole cosa siano le cure parentali (alla base della riproduzione dei ciclidi nani) e tutto ciò è successo in una sola riproduzione.
Poi io sono un AcquarioTalebano e non faccio testo ma mi piace discutere di queste cose.
Ce ne fosse ancora gente disposta a discutere di queste cose.......salterebbero fuori esperienze ed informazioni estremamente preziose, specialmente per chi vuole fare il salto da acquariofilo ad acquariofilo "talebano" come dici tu
Ti capisco, anche io non faccio più testo e, purtroppo, mi limito al "mestiere" di moderatore.....
La discussione si fa interessante, anche se mancano ancora esperienze dirette sull'otrac...
Riguardo ai pesci il discorso è fin troppo ampio. Però io parlerei più di resistenza e adattabilità che di adattamento. Infatti una volta messi in vasche consone e coi giusti valori essi cambiano faccia. Ciò premesso la stabilità è sempre il male minore, parlando comunque di valori compatibili col pesce in questione.
Però Dave, permettimi una riflessionee se vuoi ne parliamo qui.
È giusto secondo te che i pesci di allevamento vengano fatti nascere e crescere nelle farm a valori che non sono a loro congeniali ma ahimè con il passare delle generazioni si sono assuefatti a quei valori?
Non è compito di un acquariofilo consapevole cercare di ridare a quel pesce (anche se non è di cattura) quello che ha perso grazie a degli allevatori non proprio professionali?
Parlo ad esempio di avannotti di Ciclidi nani tolti ai genitori appena nati perchè devono essere pompati a naupli di artemie e poi venduti in maggior numero, parlo dei miei Sphaerichthys vaillanti che ho ritirato da un negoziante a Ph7 (mentre vanno tenuti a Ph inferiori al 5)
Allevando in questo modo si snatura la genetica di un pesce sia dal punto di vista genetico o quello comportamentale.
I Ciclidi nani nel 99% dei casi vengono riprodotti nelle noci di cocco o nei vasi di terracotta dagli acquariofili ma in natura non è cosi.
Poi quindi diventa inutile parlare di valori ideali per una specie dato che se li metti in acqua di rubinetto campano bene lo stesso.
OTRAC o no, a me sembra giusto almeno cercare di avvicinarsi ai valori ideali di ciascuna specie.
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Concordo pienamente con te, io credo che la "sfida" sia proprio questa, cioè riuscire a ricreare il piu possibile delle condizione fisico-chimiche idonee alle specie che si desidera allevare, anche se chiaramente per quanto impegno si possa mettere in questo obiettivo, sarà impossibile ricreare la natura.
Ma è molto bello, gratificante e giusto nei confronti dei pesci provare a dargli un ambiente loro, la cosidetta "home sweet home", dove si possono sentire a proprio agio e dare il meglio in termini di livrea, cure parentali e comportamenti generali.
Per esempio ho sentito dire ad una persona che voleva fare una vasca otrac e inserire gli scalari di allevamento, proprio per cercare di dargli un ambiente loro, per esprimersi al meglio, di non allestire una vasca cosi per dei semplici scalari di allevamento "perche è inutile e si riproducono anche in un lavandino" ma un acquario del genere serve solo per dei Pterophyllum leopoldi.
Chiaro è che gli scalari di allevamento ormai c'è chi li tiene in acqua di rubinetto e mentre un Pterophyllum leopoldi assolutamente no. Però non condivido questi ragionamenti perche appunto i pesci si sono adattati ma non vivono egregiamente.
Per me un ragionamento cosi non è assolutamente giusto.
Buonasera a tutti,
mi piacerebbe molto discutere con tutti voi del metodo OTRAC.
Sono molto incuriosito da questa gestione e mi piacerebbe sapere ogni vostra esperienza relativa a questo metodo di gestione. Vorrei che chi ha usato e chi tutt'ora usa questo metodo possa mettere a disposizione la sua esperienza e il metodo di gestione di una vasca OTRAC, senza tralasciare alcun minimo dettaglio.
Vorrei parlare della stabilita del PH. Di come il PH molto acido può influenzare la flora batterica. Come affrontare la gestione ordinaria di un acquario di questo tipo, cioè cambi acqua.
eccecc.
Per chi non sa cosa sia : OTRAC significa (Oligo,Tropico,Acida). Oligo significa povero di sali, Tropico cioè temperature tropicali e Acido sta per pH acido.
Diciamo che è un metodo di gestione dell'acquario con il quale si cerca di ricreare in acquario le stesse condizioni fisico-chimiche che si trovano in natura.
Le condizioni che si devono raggiungere per la gestione di un acquario OTRAC sono abbastanza estreme , PH molto acidi < 6 cercando di renderlo stabile, con assenza di tamponi quindi con un KH tendente allo 0
Non dico metodo otrac ma quasi, la mia blackwater si avvicina parecchio, difatti devo stare molto attendo ai carichi organici con KH irrilevabile e ph 5.5 e garantire massima superficie filtrante perchè appena scazzo rilevo minimissime tracce di No2
...con un sovradosaggio di torba e tannini di quercia i valori sono parecchio stabili (quantomeno a PH metro e KH).
Per quello meno "misurabile", ho la chiarissima sensazione che i pesci godano di una particolare salute e incredibile definizione dei pattern cromatici. Questo rispetto a varie altre vasche di ciclidi sudamericani meno "spinte" che ho avuto in passato.
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Originariamente inviata da izerimar
Grazie per il link!
Quote:
Io ho una vasca con ph abbastanza acido (tra 5.2 e 5.8) conducibilità tra 60 e 120 (no chiedermi il kh che non lo misuro da un bel po ma era zero), cambi nell'ordine di 4/5 l'anno e la torba nel filtro la cambio anche dopo 3/4 mesi.
(Ho visto il topic della tua vasca, molto bella!) Quello che non riesco a capire è che alcuni dicono che il metodo OTRAC, dato il ph molto basso e tutti i problemi che provoca al filtro, ha bisogno di cambi di acqua molto frequenti..mentre altri affermano decisamente il contrario cioè sono vasche che quando maturano devono essere lasciate stare, del tipo ammirare ma non toccare, come ad esempio la tua!
Quote:
In vasca c'è forte presenza di acidi umici (legni, foglie e pignette) che favoriscono la stabilità di tutto il sistema, NON aspiro mai il fondo, NON combatto o tolgo le alghe, MAI pulito il filtro dal primo giorno che lavora.
Le foglie ogni quanto le aggiungi? Le pignette?
Quote:
Piante galleggianti che aiutano sempre, pothos emerso con radici in acqua che assorbono inquinanti
Le piante sono sempre utili, indispensabili per questo tipo d'acquario( se lo consideriamo vasca autosufficiente) insieme alle alghe. Ma su questo punto ho un dubbio, ok il KH a 0 il ph basso eccecc..... ma il GH in tutto questo dove va a finire?? con le piante non può essere a 0 considerando che nel ciclo vitale di una pianta, calcio e magnesio sono indispensabili.
GUarda, io viaggio intorno ai 30microsiemens quindi a durezza quasi irrilevabile, ho salvinia, limnobium e lemna, la crescita delle galleggianti è impressionante e ne tolgo settimanalmente una caraffata abbondante. Il nitrato rimane stabile e a livelli più che accettabili (non ricordo il valore numerico preciso). Il vero problema lo vedo quando alimento più abbondantemente, ad esempio quando do il micronizzato agli avannotti. Misurando gli no2 (che solitamente sono irrilevabili) noto invece un minimissimo di viraggio che mi lascai pensare che il reagente qualcosa senta ma non mi sono mai documentato sul test di JBL cosa vada a intercettare.
era una cosa un po' particolare e legata all'allevamento di determinate specie di pesci, soprattutto con quelli wild, di cattura etc
oggi, con i pesci che sono quasi tutti di allevamento (grazie a Dio) forse l'otrac ha poco senso (IMHO)
Motivo per cui io avevo allestito la vasca, in origine per degli agasizzii wild che poi si sono rivelati F1.
In generale, da quel poco che posso misurare sulla mia, il metodo otrac, a meno di fortissimi filtraggi e grossissimissimisssimi volumi, non è adatta carichi biologici elevati, tipo discus in accrescimento o in generale allevamento di grossi gruppi di pesci predatori alimentati a vivo. Come dicevo, rispetto ad altre vasche con filtri allestiti nello stesso IDENTICO modo che uso da una vita (blando filtro meccanico in spugna come primo stadio e poi tutti cannolicchi), in cui potevo letteralmente ca*arci dentro, mi rendo conto che è un attimo sovraccaricare. Motivo per cui vorrei allevarli fuori dalla vasca gli avannotti di aga...troppo carico lasciandoci le artemie dentro.
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Originariamente inviata da izerimar
Ma è molto bello, gratificante e giusto nei confronti dei pesci provare a dargli un ambiente loro, la cosidetta "home sweet home", dove si possono sentire a proprio agio e dare il meglio in termini di livrea, cure parentali e comportamenti generali.
Non posso che concordare, per il tanganyka avevo fatto arrivare dei gusci di neothauma tanganycensis apposta...credo che l'inseguimento del biotopo sia, almeno per me, la spinta verso l'acquariofilila, motivo per cui vorrei fare una vasca nuova al mese.
Al momento ho fatto arrivare dei gusci dei semi di Badam come siti di deposizione per gli aga proprio perchè il mezzo guscio mi sembrava una forma troppo "innaturale" e regolare...gli avevo usati per i borelli che avevano parecchio apprezzato.
Tralasciando un momento il metodo otrac sono contento nel forum ci siano pazzi come me che cercano di far stare i loro amici pinnuti (nei limiti di un ambiente tra 5 vetri) come andrebbero tenuti.
Anche io farei un acquario al mese come Duda ma per il momento cerco di concentrarmi sui 3 che ho.