Come al solito, è l'approccio alla base che è sbagliato, ma come abbiamo già detto tantissime volte, non è (almeno per come la vedo io) colpa del papà che vuole fare il regalo al figlio ed entra in negozio di acquari uscendone con il fluvaledge e 20 cardinali....la colpa è della mancata etica che c'è dietro al consumismo che c'è sopra i pesciolini...
Da un punto di vista, passatemi il termine anche se è parecchio caustico, "giusto", il primo acquario non dovrebbe essere di comunità, ovvero dovrebbe essere monospecifico, proprio perchè andare ad equilibrare CON CONSAPEVOLEZZA, una popolazione comprendente più di una specie, è molto più difficile rispetto alla progettazione di una vasca per una specie sola.
Se partiamo dall'assunto, che per me è un postulato imprescindibile, che se togli al pesce la possibilità di riprodursi non ha senso che continui con l'allevamento ma è meglio che ti dedichi allo sci nautico, allora pensare a soddisfare il completo ciclo di vita di una singola specie è RELATIVAMENTE facile, pensare a bilanciare più di una specie, ottenendo comunque una fitness riproduttiva anche minima, ma comunque tale da proseguire l'avanzamento delle generazioni in vasca, è abbastanza un incubo, perchè il più delle volte una specie cannibalizza l'altra, quindi vanno bilanciate non solo le specie in sè, ma il numero di individui, l'allestimento, e la conduzione della vasca stessa.
Secondo questo ragionamento ad una persona che inizia ora non consiglierei mai un acquario biotopo o di comunità che sia, ma consiglierei un monospecifico tutta la vita. Anzi, io ci penserei davvero tanto prima di tornare indietro e progettare una vasca per più di una specie.
Intendiamoci, non è sbagliato dire che in questo modo ci priviamo di un aspetto fondamentale della vita dell'animale, che è quello relativo all'interazione extraspecifica, ma per farlo bene occorrono davvero tanti litri e tanto manico.
Per fare due esempi molto stupidi ma molto chiarificatori:
A me con i Betta nidificatori mi servirebbe come il pane un coinquilino che tenga a bada la crescita demografica in vasca. Il primo che mi viene in mente è la rasbora.
Se ho un 50 litri con una coppia di splendens non selezionati e metto 5 rasbore (il minimo sindacale) gli splendens si riproducono, le rabore mangiano TUTTO e non ho nessun F1.
Di contro anche le rasbore si riprodurrebbero e anche per la loro prole, zero chances di vita.
Allora aumento il volume, metto 240 litri, ma adesso la domanda è: quante rasbore? quanti splendens?
A quel punto metto più galleggianti che crypto per favorire i nidi rispetto alle uova delle rasbore? o faccio il contrario? La cosa deve essere sostenibile con il mio minimo intervento perchè poi più stai a spostare i pesci e più male stanno loro, quindi anche l'ipotesi "metto la vasca di riproduzione" è sbagliata, perchè se salvo tutte le uova di rasbora, così come i nidi, ho 60mila pesci che non so a chi dare.
Come vedete il problema non è banale, manco per niente.
Altro esempio: c'ho i ciclidi nani, anzi ancora meglio, quelle maledette ivanacara, giusto per citare una specie a caso :°D
Vedo che la coppia non è affiatata perchè mangia sempre la prole, che prove faccio? Metto dei target fish.
Sti benedetti target fish quanti ne metto? Quali metto? Non ha senso mettere un pesce che fa da pungeeball...anche lui deve vivere decentemente e riprodursi, così come le ivanacara...quindi anche qua ho le stesse domande: come allestisco? quanti esemplari metto?
Per creare vasche di comunità belle, durature nel tempo, ci vuole tanta esperienza e un manico con i controc@zzi...
Oh...ovviamente tutto IMVHO eh...