Ciao Ale87tv,
grazie per l’intervento in mio aiuto.
Il progettino da te postato l’avevo già visto, mi pare in altre discussioni su questo forum riguardanti l’allevamento di pesci reofili come Gastromyzon.
E’ indubbiamente affascinante l’idea di ricreare un flusso potente e turbolento ma di sicuro questo ha maggior senso ed applicabilità su vasche di un certo litraggio o comunque su parallelepipedi orizzontali. Su una vasca cubica di lato 38 cm mi sembra che non abbia la sua massima espressione.
L’idea di alzare gli elementi è molto interessante (sempre applicandola a vasche di dimensioni e forma diverse) per la realizzazione di biotopi di “fiume” permettendo di inserire specie di fondo con specie nuotatrici così da ricreare due microhabitat diversi, un po’ come avviene in molti acquari tropicali ma estremizzando le caratteristiche.
Riguardo al mio caso… o meglio al caso di
Salaria fluviatilis… credo che, volendo ricreare un ritaglio di lago, il sistema di corrente sostenuta non sia indispensabile. Dovrei infatti alzare il flusso proprio per ricreare zone di calma sul fondo per le cagnette che, anche nei fiumi, credo occupino proprio le zone più calme del flusso.
Per quanto riguarda l’ossigenazione vorrei capire a che livello si attesta l’ossigeno disciolto in acquari paragonabili a quello che vorrei avviare: 60 litri (cubico), piantumato, fondo non fertile, popolazione animale medio-bassa (non vorrei arrivare al carico massimo sostenibile di animali nella vasca). Capisco che non è un valore semplice da stimare ma indicativamente avete idea?
Ho recuperato alcuni dati relativi alle isoterme del lago ed ai valori di O2 disciolto per avere un’idea di come si comportano (a grandi linee) questi valori nell’ambiente di
S. fluviatilis, in particolar modo nel periodo estivo .
Devo ancora verificare la temperatura della zona di casa dove posizionerò l’acquario e capire se riuscirò a tenere la T a valori accettabili. Suppongo di sì, la casa è piuttosto fresca, al limite pensavo di adottare un sistema che mi aiutasse a tenere l’acqua un po’ più fredda (molto probabilmente le ventoline).
Fortunatamente le temperature degli strati più superficiali del lago, durante la stratificazione estiva, sono più alte di quel che mi aspettassi, rendendomi più facile il raggiungimento delle stesse “
in vitro”

Ciao, Luca