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Le cose sono due... o gli hobbisti di rettili e uccelli, quasi tutti possessori di animali in allegato b e non a come dice giangi, hanno documenti inutili e preso spesso multe salate senza motivo, o il ragionamento di pietro non è corretto. Io naturalmente mi auguro che sia il primo caso, ma mi sembra assurdo che migliaia di persone abbiano interpretato male la legge, o nessun altro avvocato abbia dedotto quello che hai scritto tu Pietro. Capisci da qui la mia diffidenza? Sai bene che non ce l'ho con te, ma faccio almeno 6 mostre mercato all'anno di rettili e uccelli e so come lavorano e so cosa chiede e pretende la forestale che in queste mostre è sempre presente. Tutti hanno preso un abbaglio? Possibile? Aggiungo anche che io da profano, rileggendo attentamente quanto da te scritto e i regolamenti vari, ho colto anche io 'appigli' sui quali poter dire quello che hai detto tu, ma restano appigli e non so fino a quanto sarà possibile aggrapparcisi. Ora vi saluto che sono appena rientrato da un we di lavoro e sono a pezzi. A domani
Marco io ho sentenze in mano di tribunali penali di varie parti d'italia tanto mi basta, il resto sono chiacchere o meglio libere interpretazioni del tutto legittime ma non corrette, almeno per me.
magari sarebbe una bella iniziativa mettere in piedi delle vasche x ospitare gli animali in caso di sequestro,invece di andare al macello...x così dire..
Pietro,(mi permetto di chimarti x nome )
quanti sequestri avvengono in un anno?, e che tu sappia chi detiene in deposito percepisce denaro dallo stato?
Arturo....non so' per i coralli cosa succeda...
Pero',se non ricordo male,era' uscito un servizio di "striscia la notizia" in qui un negoziante era stato obbligato a tenersi un'animale sequestrato,non ricordo cosa ma mi sembra un'iguana,ma tutto a sue spese finche' l'animale non veniva dissequestrato e decisa la destinazione...
Il negoziante sembrava parecchio incacchiato..e non parlava di nessun tipo di rimborso..
Almeno mi sembrava di ricordare cosi..
Personalmente mi pare che rivangando sempre con le stesse domande si faccia o si voglia fare "a gratis" molta confusione che in realtà mi sembra non esserci. La prima risposta al topic di Paolo (ossia la risposta di Pietro, che a metà discussione ho ri-quotato invano) aveva già chiarito la situazione. Ora, dopo più di 30 pagine, con il riassunto di Giangi mi sembra che si siano chiarite tutte le varie situazioni.
perchè cercare di allungare la zuppa ritirando fuori tutte le storie dei pappagalli, camaleonti e compagnia bella se si è già detto che sono considerati "diversamente" rispetto ai coralli?
Vorrei chiedere però una cosa in più a Pietro: ad un eventuale controllo della forestale in casa di un acquariofilo che non vende né talee né animali (per cui non è tenuto ad avere i cites, ne a tenerne registro), DEVE avere una prova di acquisto (scontrino o fattura) di ogni animali che alleva? se sì, per quanto tempo (rispetto alla data di acquisto)?
grazie
__________________ La mia VdM
Ama e fa ciò che vuoi - S.Agostino
Grazie per l'appoggio morale....non devi assolutamente mantenere alcuna prova degli acquisti effettuati,casomai tieniti un'agendina con eventuale data d'acquisto e nominativo del negoziante.per il resto vivi sereno come tutti gli altri amici appassionati.
D: Come devo comportarmi per movimentare le specie di Appendice II Allegato B all'interno dell'Unione Europea?
R: Gli specimen inclusi in questo grado di protezione non necessitano di certificato CITES se rimangono, appunto, all'interno della UE, ma devono sempre essere accompagnati dalla documentazione comprovante la legittima acquisizione ai fini CITES, ai sensi dell'art. 8.5 del Reg. (CE) 338/97
Quindi qui si evince che c'è una distinzione tra "certificato cites" che è penso quello che hanno i negozianti e la "documentazione comprovante la legittima acquisizione ai fini CITES", che è poi, credo, il documento di cessione che deve sempre rilasciare il negoziante o chi scambia, regala o vende animali. Qui dove sbaglio? A me non mi sembra si parli di "facolta" nell'avere questo documento di cessione...
D: Come devo comportarmi per movimentare le specie di Appendice II Allegato B all'interno dell'Unione Europea?
R: Gli specimen inclusi in questo grado di protezione non necessitano di certificato CITES se rimangono, appunto, all'interno della UE, ma devono sempre essere accompagnati dalla documentazione comprovante la legittima acquisizione ai fini CITES, ai sensi dell'art. 8.5 del Reg. (CE) 338/97
Quindi qui si evince che c'è una distinzione tra "certificato cites" che è penso quello che hanno i negozianti e la "documentazione comprovante la legittima acquisizione ai fini CITES", che è poi, credo, il documento di cessione che deve sempre rilasciare il negoziante o chi scambia, regala o vende animali. Qui dove sbaglio? A me non mi sembra si parli di "facolta" nell'avere questo documento di cessione...
Marco,perdonami qui si parla di :"DOCUMENTAZIONE COMPROVANTE LA LEGITTIMA ACQUISIZIONE AI FINI CITES", quindi il semplice scontrino che comprovi che tu hai comprato dal negoziante animali con relativo permesso cites.siccome per legge non sei tenuto a conservare lo scontrino,traine tu le legittime conclusioni.non esiste nessun tipo di documento di cessione a carico del negoziante,e non esiste previsione normativa a riguardo.sul discorso del collega di Roma,manca un particolare:la allocuzione riportata "detiene",indicata nell'art.2 lettera f) l.150/92, va collegata all'intera frase che riporta previsione normativa ai fini del COMMERCIO.
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Originariamente inviata da Paolo Piccinelli
Messo giù il telefono ora.
secondo l'ufficio di Verona devo richiedere il registro cites, che mi rilasciano gratuitamente.
Devo caricare tutti i coralli col loro bravo codice e data di acquisto, poi quando crescono invio una comunicazione in cui dichiaro che l'animale comperato di 10 cm ora è di 50 cm
La dichiarazione comporta che, quando frammento, il cites madre si propaga alle talee e il codice originario non valga più per una colonia, ma per tutte (madre e figlie).
A quel punto posso cedere le colonie annotando lo scarico sul mio registro e accompagnandole con il codice.
Mi hanno detto che hanno risolto così perchè a loro la normativa risulta lacunosa e si presta ad interpretazioni molteplici.
In pratica si elimina la dichiarazione di nascita perchè in sostanza si tratta di potature e non di nascite vere e proprie, ma loro richiedono la tenuta del registro.
Ho chiesto di avere un parere per iscritto, mi hanno detto che mi risponderanno previo invio di un fax da parte mia.
Questa ipotesi e'prevista solo per la VENDITA.
Ultima modifica di pietro romano; 12-03-2012 alle ore 15:26.
Motivo: Unione post automatica