Riccio79, che tu non condivida le mie parole, è normale e comprensibile.
L'importante però è non travisare i fatti.
Innanzitutto tu mi sembra faccia confusione fra il personale di volo, cioè piloti ed assistenti, ed il personale di terra, cioè gli amministrativi.
Le sigle sindacali che hanno firmato l'accordo, cioè Cisl, Uil e Ugl, contano un numero di iscritti esiguo, e quasi nessuno fra il personale di volo.
La Cai si è ritirata perchè, come loro stessi hanno detto, non si può trovare un accordo quando l'interlocutore è tutto compatto per il no.
Qui non si tratta di qualche dipendente o di qualche sigla sindacale. Qui tutti i dipendenti di volo hanno detto no. Per una compagnia aerea comprenderai che non è un dettaglio.
Per quanto riguarda il resto, tu hai avuto il padre della tua ex che era pilota.
Il padre della mia ex faceva l'impiegato comunale, ma in compenso io ho lavorato in Alitalia per anni.
La storiella dei privilegi, come qualcun altro ha già scritto, oramai ha fatto il suo tempo.
Sì, è vero, lo confesso, mi sono trombato un buon numero di hostess ed un pacco di passeggere, alcune veramente stratosferiche.
Il lavoro di chi vola è però massacrante. Mai fatto nulla di più duro.
La vita media di un assistente di volo è di 63 anni, molti in meno della media nazionale.
Radiazioni cosmiche, sollecitazioni di pressione, problemi cardiaci, e chi più ne ha più ne metta. Tutto purtroppo documentato dalla florida letteratura scientifica in materia.
L'ambiente di lavoro malsano, gli orari assurdi, turni di 16 ore, anche per i piloti, sono la norma.
Quello che tu consideri un privilegio, cioè andare a lavorare in aereo gratis, è in realtà una schiavitù.
Non ti riporto di tutte le volte che mi sono dovuto svegliare alle 4 per prendere un volo e posizionarmi in servizio, magari a Milano, a Londra o chissà dove.
Del resto non mi risulta che se un ferroviere si deve posizionare in una determinata città, o andare semplicemente al lavoro con il treno, paghi il biglietto.
E nemmeno i conducenti degli autobus.
In soli quattro anni ho avuto un'evacuazione per allarme bomba, un fulmine in decollo con distacco della parete superiore interna della cabina, una perdita di quota di 1000 metri con ferimento di una collega e un "vuoto" su una assurda Napoli-Torino, per colpa del pilota (categoria sulla quale ci sarebbe molto da dire), che ha comportato l'ospedale per un'altra collega e per fortuna solo qualche livido al sottoscritto.
Passi la tua vita fra aeroporti, alberghi e pulmini, e quando sei operativo, passi il tuo tempo a camminare dentro un tubo di ferro lanciato a 800 km/H a 10000 metri di altezza.
Lo stipendio è superiore a quello di un impiegato (e di poco), a condizione di volare almeno 70 ore block to block, che equivalgono a circa 120

0 di servizio (senza contare i traserimenti).
Almeno dieci-tredici notti al mese fuori casa, in albergo. Se si è giovani e si scopa può anche andare, ma poi, con moglie e figli, non è molto carino.
Suona figo, ma è un calvario.
I piloti Alitalia, contrariamente a quanto riporti, sono i meno pagati dell'europa occidentale (parlo di compagnie nazionali), tranne quelli con contratti vecchi, oramai in via di progressivo esaurimento.
Del resto non sarà un caso che non solo il sottoscritto, che aveva già delineato un altro percorso nella vita, ma anche tanti altri, sono oramai come me ex Alitalia. Hanno lasciato tutti, a decine quelli che conosco personalmente, a centinaia quelli che non conosco, perchè quel lavoro non si può fare in condizioni accettabili per più di qualche anno.
I tempi del volo a New York con sosta di una settimana sono quelli degli anni sessanta e settanta, e solo in parte ottanta. Una vita fa.
Quelli che volano e sono meno che cinquantenni non li hanno mai vissuti. Gli over cinquanta, quelli rimasti vivi, soffrono come cani al pensiero che invece di migliorare o mantenere, si stanno massacrando sempre di più.
E poi i passeggeri. Non sono mica più quelli di trent'anni fa. Oggi volano tutti, compresi quelli che vedi in programmi tipo Veline o di Maria de Filippi. Non so se rendo...
A presto