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E' tutto qua il vero problema per quel che ne penso io. Nel forum ci sono migliaia di iscritti, qui tra thanks e post ne conto nemmeno una ventina. Eppure le visualizzazioni ci sono.
Comunque concordo con Massimo in tutto ciò che ho potuto leggere in questo thread.
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"But my 'and was made strong/By the 'and of the Almighty.... Emancipate yourself from mental slavery,/None but our self can free our minds.
/Have no fear for atomic energy,/'Cause none of them can stop the time.
/How long shall they kill our prophets,/While we stand aside and look?/"
Bob Marley
io nel mio piccolo qualcosa lo posso fare, se acquaportal o il suo staff o chiunque altro intende gestire o organizzare dei gruppi di mantenimento (io non ho il tempo per farlo, posso solo dare una mano), per quel che riguarda i poecilidi ho dei buoni agganci, a maggio con l'inizio dei raduni acquariofili c'è la possibilità di reperire pesci da amici stranieri e non solo, tutto sta a capire se c'è la possibilità e dalla parte del singolo amatore, la volontà di provare a fare qualcosa
Mario, ti ringrazio.
Credo che questo sia il modo corretto di dare una possibilità ed una alternativa.
Senza creare false speranze, dare ognuno ciò che può in completa onestà.
Chi l'esperienza, chi un contatto, chi una vasca, chi dei pesci, chi semplicemente una parola di supporto..
Con le giuste premesse, con trasparenza e chiarezza d'intenti, con i piedi per terra, si può iniziare un percorso per come dici .... provare a fare qualcosa.
...e se quel qualcosa, da situazioni isolate (AIB, poecilidi...) inizia a diventare un insieme, un gruppo, una pluralità...
ecco che la famosa gocciolina può crescere e diventare pozzanghera.
Io voglio provare a far qualcosa, e sinceramente ... ci credo.
Dopo aver lanciato il sasso, non voglio ritrar la mano bensì tenderla, e per questo ti ringrazio per averla tesa a tuo modo.
Quindi, maggio si avvicina, due appuntamenti importanti sul lago ci aspettano, e potrebbero divenire un duplice momento di conoscenza personale e di inizio per qualcosa di nuovo per molti.
E' tutto qua il vero problema per quel che ne penso io. Nel forum ci sono migliaia di iscritti, qui tra thanks e post ne conto nemmeno una ventina. Eppure le visualizzazioni ci sono.
Comunque concordo con Massimo in tutto ciò che ho potuto leggere in questo thread.
Mirko, è vero, hai ragione.
ma venti persone, se sono quelle giuste, possono comunque far grandi cose..
e comunque rappresentare un inizio, un punto di partenza a cui altri possano via via accostarsi.
Per fare qualcosa, bisogna prima provare a far qualcosa.
E già provare a farlo... rappresenta un inizio.
PS... poi magari se durante il meeting romano ne recluti altri a suon di birre..
PS... poi magari se durante il meeting romano ne recluti altri a suon di birre..
Ciao
Massimo
C'è poco da convincere, la maggior parte sono già a favore e alcuni hanno già scritto anche nel topic
Quello che è stato scritto può essere ancora più esasperato se poi si guardano le caridine: abbiamo pochissime specie antenate "wild", da cui derivano tutte quelle che vediamo oggi, con selezioni che durano da decine di anni e che, effettuate soprattutto solo su base del fenotipo da persone non competenti, hanno portato ad avere, per fare un esempio, le davidi ancora oggi molto prolifiche ed adattabili, mentre le cantonensis hanno subito un grosso indebolimento: mentre prima vivevano discretamente bene in acqua leggermente acida con fondo inerte, ora per avere buone riproduzioni si è costretti ad usare fondi allofani e kh 0, questo perchè chi le ha selezionate negli anni ha notato che in quel setup su 40 piccoli a gestazione ne venivano su 35, mentre su inerte magari la metà. Ma si trattava sicuramente di esemplari più "forti" che avrebbero trasmesso geni migliori. Ora stanno prendendo piede delle deformazioni del carapace, sia nella parte della testa, detta baloon e sia nella parte dei pleptopodi, in cui la "gonnellina" che serve alle femmine per proteggere le uova sta scomparendo(inutile, in un ambiente controllato). Nonostante moltissimi appelli di allevatori seri riguardo l'eliminazione di quei soggetti, c'è chi li ha messi in vadche separate e continua con la riproduzione. C'è poi la moda adesso di mischiare le selezioni (tiger x crystal) per tirare fuori altri gamberi con disegni particolari e irrobustire le crystal con geni tiger, creando un macello nel riconoscimento che non ti dico.
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"But my 'and was made strong/By the 'and of the Almighty.... Emancipate yourself from mental slavery,/None but our self can free our minds.
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Bob Marley
Come dici è ancor più esasperato per la triplice problematica.
Chi sceglie deliberatamente di ibridare e di diffondere tali ibridi, rendendo poi difficile la catalogazione ed il riconoscimento.
Chi si ostina a mantenere e diffondere pesci con deformazioni e mutamenti, cercando di creare nuovi appeal commerciali.
Ed infine, vero problema, chi sottovaluta il corretto mantenimento che porta direttamente ad un impoverimento genetico ed immunitario.
Chiaro che il processo di devianza delle caridine è molto più esasperato nelle tempistiche rispetto alle diverse specie di pesci, ma è anche vero che a partire dai poecilidi per via via scalare alle altre specie meno prolifiche, il distino che si paventa è quello.
Dove non è previsto questo rischio, è chiaramente per le specie di cattura, dove ovviamente le problematiche sono opposte ma comunque presenti.
Ribadisco, non vuol essere un attacco alla selezione, quando questa viene fatta in trasparenza, nel rispetto delle specie e subordinata a precisi vincoli.
E' solo un mettere in guardia su quei processi di ibridazione e di "esagerazione chimica che porta ad indebolire il sistema immunitario del singolo pesce ed indirettamente della sua progenie" , che può essere fatto in modo consapevole ed inconsapevole, ma che in entrambi i casi comporta un soffocamento delle potenzialità della specie stessa, fino a renderla magari più colorata, ma totalmente svuotata del suo patrimonio genetico iniziale.
Domenica mattina come tante altre.
Bella giornata, giretto in un garden locale per veder laghetto con le carpe insieme alla family.
Le bimbe mi trascinano a veder reparto acquari. Di sicuro non mi faccio pregare , anche se ogni volta mi piange il cuore a veder pesci morti attaccati al filtro o ciucciati dai vari ancistrus delle vasche.
Do uno sguardo ai congelati a disposizione, e mi imbatto in un ragazzo conosciuto qualche tempo fa.
Allora, lo ricordo sconfortato, con sacchetto d'acqua in mano da far controllare al bancone.
Vista la coda lunga attirato dalla mia chiacchiera con altra persona, si avvicina ed iniziamo a parlare.
Si lamenta dei guai che la sua passione per i ciclidi nani gli ha finora portato.
Ramirezi subito deceduti, Cacatuoides burrascosi, femmine di borelli sterili, ed altri divoratori di loro stesse uova.
Con la vasca di nuovo vuota, non fidandosi più di se stesso, provava di nuovo a rimettersi in gioco, credendo di aver sbagliato tutto..
In realtà, viste le foto dell'allestimento della sua vasca da 100 litri, visti anche i valori ottimali leggermente acidi ottenuti con test a reagente, gli consiglio di lasciar perdere le prove che gli avrebbero fatto con le striscette e di dar fiducia alle sue misurazioni.
Ci scambiamo la mail.
Qualche giorno dopo mi manda mail con i valori nuovamente controllati (sempre ottimali) e con layout aggiornato con piante galleggianti.
Davvero un bel lavoro.
A quel punto decido di metterlo in contatto con amico che doveva cedere ultimi esemplari nidiata di Macmasteri.
Ritrovato quindi, dopo circa un mesetto, lo ritrovo soddisfatto.
Cercava artemia da schiudere per la sua nidiata di piccoli discendenti.
Ringraziamenti a parte, ammetteva, da occhi di inesperto, una oggettiva differenza di "comportamento" tra i pesci sinora allevati e l'ultima coppia adottata.
Di buon umore, mi son fatto il mio giretto a contar le nuove proposte colorate e modificate della Thay farm di turno nelle vasche, per poi tornare al laghetto esterno a quantificare il peso delle Koi sguazzanti beate nel loro laghetto.
Sempre più convito che un proposta privata di diffusione di pesci sani, organizzata e gestita in modo capillare tra le varie sezioni, potrebbe essere di gran aiuto a chi inizia e si porta in vasca problemi non da lui causati, ma da lui pagati a caro prezzo.
Domenica mattina come tante altre.
Bella giornata, giretto in un garden locale per veder laghetto con le carpe insieme alla family.
Le bimbe mi trascinano a veder reparto acquari. Di sicuro non mi faccio pregare , anche se ogni volta mi piange il cuore a veder pesci morti attaccati al filtro o ciucciati dai vari ancistrus delle vasche.
Do uno sguardo ai congelati a disposizione, e mi imbatto in un ragazzo conosciuto qualche tempo fa.
Allora, lo ricordo sconfortato, con sacchetto d'acqua in mano da far controllare al bancone.
Vista la coda lunga attirato dalla mia chiacchiera con altra persona, si avvicina ed iniziamo a parlare.
Si lamenta dei guai che la sua passione per i ciclidi nani gli ha finora portato.
Ramirezi subito deceduti, Cacatuoides burrascosi, femmine di borelli sterili, ed altri divoratori di loro stesse uova.
Con la vasca di nuovo vuota, non fidandosi più di se stesso, provava di nuovo a rimettersi in gioco, credendo di aver sbagliato tutto..
In realtà, viste le foto dell'allestimento della sua vasca da 100 litri, visti anche i valori ottimali leggermente acidi ottenuti con test a reagente, gli consiglio di lasciar perdere le prove che gli avrebbero fatto con le striscette e di dar fiducia alle sue misurazioni.
Ci scambiamo la mail.
Qualche giorno dopo mi manda mail con i valori nuovamente controllati (sempre ottimali) e con layout aggiornato con piante galleggianti.
Davvero un bel lavoro.
A quel punto decido di metterlo in contatto con amico che doveva cedere ultimi esemplari nidiata di Macmasteri.
Ritrovato quindi, dopo circa un mesetto, lo ritrovo soddisfatto.
Cercava artemia da schiudere per la sua nidiata di piccoli discendenti.
Ringraziamenti a parte, ammetteva, da occhi di inesperto, una oggettiva differenza di "comportamento" tra i pesci sinora allevati e l'ultima coppia adottata.
Di buon umore, mi son fatto il mio giretto a contar le nuove proposte colorate e modificate della Thay farm di turno nelle vasche, per poi tornare al laghetto esterno a quantificare il peso delle Koi sguazzanti beate nel loro laghetto.
Sempre più convito che un proposta privata di diffusione di pesci sani, organizzata e gestita in modo capillare tra le varie sezioni, potrebbe essere di gran aiuto a chi inizia e si porta in vasca problemi non da lui causati, ma da lui pagati a caro prezzo.
Notte a tutti.
Massimo
Che dire.... tutto BEN quel che finisce BEN. Che poi DAL BEN può nascere altro BEN
__________________ Il Mondo non l'abbiamo ereditato dai nostri padri, ma ci è stato prestato dai nostri figli!!
Giorni e mesi si sommano veloci, tanta acqua passa tra calze di nylon e palline di torba, tante voci si stendono nell'aria a rinfrancar le solite note dolenti del panorama odierno dell'acquariofilia moderna.
Vecchie specie modellate in nuove forme e colori, ultime all'appello le mutazioni metallic tanto care ai nuovi nati in casa apple.. Ma le tendenze sono e restan tali, e arredar casa con pesci pendant alla propria tecnologia è il nuovo must have...
Ma, prima di arrivar a coniare il nuovo motto "iridescenze opali per confusioni mentali", se si vuol dar spazio ad interesse e speranza, ci si accorge che dietro alla massa di attrazioni colorate e monster tank di turno si possono trovare rare e rade informazioni riguardanti la caccia a quel tesoro che in molti sentono di poter e voler cercare.
Il pesce giusto da allevare con amore ed in grado di ripagare le nostre attenzioni.
Spesso con atteggiamento fintamente negativo ci si nasconde dietro la pur reale difficoltà nel districarsi attraverso un mercato fintamente di nicchia che molti commercianti propongono.
Invece pur nascoste le informazioni corrette si trovano. Meno lontane di quanto si pensa.
Persone che investono del proprio tempo per proporre una vera alternativa.
Alternativa reale e concreta.
Alternativa spesso estera, ma attualmente concreta anche in Italia.
Associazioni, appassionati e rari onesti commercianti.
Tutti uniti da un unico filo conduttore. La passione e la volontà del preservare la qualità dei pesci.
E se tali isole felici sono reperibili seguendo i canali comuni a molti appassionati, accade poi che, come se fosse un arcobaleno a portarci alle sue pendici la sognata pentola di monete d'oro, ci sono situazioni in cui tutte queste persone si ritrovano in un unico evento.
Evento in cui poter raccogliere informazioni, confrontare metodologie, "respirare esperienze comuni".
Ecco una risposta a quanto spesso viene chiesto. Ecco una risposta che forse vale la pena ascoltare. Ecco una situazione che varrebbe la pena sfruttare.
Per tutti coloro che sono in cerca di risposte al "come fare" e "cosa mettere" e soprattutto per coloro che vogliono sapere "perchè" ... ecco due giorni per avere risposte adeguate, per vedere "certi" pesci, e per semplicemente "respirare sano".
E, come dissero un giorno a Neo.. poi la scelta è vostra..
pillola rossa continuate a guardare il mondo dietro e dentro i colori di moda delle farm,
pillola blu.... restate nel paese delle meraviglie, e vedrete quanto è profonda la tana del bianconiglio...