La solita diatriba (il più delle volte troppo semplicistica) tra pubblico e privato....se mettiamo da parte la piccola e media azienda (dove si lavora e chi sa lavorare non viene licenziato per gioco)...già nella grande azienda i "furbetti" e gli "scasafatiche" si trovano eccome...(non come nel pubblico ma una buona percentuale)...nel pubblico paghiamo lo scotto di tutte le assunzioni (ma anche le spese folli e improduttive create dai governanti locali e nazionali)...fatte nei decenni per scambi di voti (più massicce al sud ma non solo lì)...è vero che c'è gente nel pubblico che fa poco e niente (per mancanza di volontà)...ma è anche vero che c'è gente nel pubblico che effettivamente non ha niente da fare (e vorrebbe fare) perchè assunta in sovrabbondanza rispetto al fabbisogno...oppure perchè il loro lavoro viene dato totalmente in appalto a ditte esterne (un caso su tutti l'arsenale di taranto)....quindi la faccenda è più complicata di quello che parrebbe a prima vista.....un tamponamento potrebbe essere quello di "forzare" la mobilità dei dipendenti pubblici da enti in sovrabbondanza a enti con grosse carenze (c'è ne sono più di quello che si pensi.....e non solo nelle forze dell'ordine)che verosimilmente porterebbe ad un cospicuo esodo dal sud al nord come nel passato.....l'altra soluzione estrema sarebbe quella di licenziare tutti i dipendenti pubblici in esubero ma questo significherebbe mettere in strada centinaia di migliaia di persone o più con conseguenze sociali non calcolabili a priori......una cosa fattibile sarebbe intanto quella di bloccare tutte le assunzioni che continuano a fare certi Enti o Comuni che risultano praticamente in bancarotta nonostante il blocco (purtroppo di tipo lineare e non variabile a seconda delle situazioni) delle assunzioni disposto per Legge.
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