Ad influenzare le fasi fenologiche (ossia attività vegetativa, fioritura, fruttificazione e senescenza) delle varie specie vegetali, più che la variazione giornaliera dell'intensità luminosa (che non contribuisce affatto, se non per l’efficienza fotosintetica) risultano determinanti le variazioni stagionali del fotoperiodo e della temperatura (soprattutto le minime e le massime).
In tal senso, le specie presenti nell’area equatoriale sono poco influenzabili, visto che il fotoperiodo rimane costante intorno alle 12 ore, così come le temperature.
Al contrario, specie presenti ai tropici o nelle zone al di sopra di essi, risentono del ritmo delle stagioni.
Detto questo, sono pienamente d’accordo con dave81: tali sofismi bioclimatici nella gestione di un acquario sono esagerati per la coltivazione del 99% delle piante d’acquario, escludendo l’intenzione forse di assistere alla fioritura.
Semmai potrebbero avere un senso nell’allevamento e la riproduzione delle specie animali, visto che molti taxa di pesci ed invertebrati dipendono, per riprodursi e vivere al meglio, proprio dalle variazioni stagionali dei parametri ambientali.
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