Ciao, vi riporto brevemente la mia esperienza visto che ho un ozonizzatore nella mia vasca. Premetto che, come gia' ha scritto qualcuno prima, l'ozonizzatore incrementa effettivamente e direi in modo repentino il potere ossidante proprio a causa del fatto che il terzo atomo di ossigeno rende la molecola fortemente instabile cosicche' "il terzo incomodo" si lega appunto ossidandoli anche ai composti azotati. Da qui il potenziale beneficio.
Io l'ho collegato l'ozonizzatore ad un ORP controller, il quale al di sotto di una certa soglia ( mV ) fa partire l'apparecchio in questione.
Non amo i timers in generale ( a parte luci ) in quanto non consentono gestioni mirate ossia basate su una variabile ( in questo caso il potenziale rx ) da controllare.
Risultati dell'esperienza biennale: se ne puo' tranquillamente fare a meno. In una vasca mediamente equilibrata ( pesci vs. piante ) con un'efficiente filtrazione biologica il potenziale redox e' gia' di per se' sufficiententemente alto a garantire il normale processo di ossidazione dei composti azotati.
Quanto alla diradazione dei cambi d'acqua a due all'anno mi sembra, almeno per le mia conoscenza, alquanto improbabile con la semplice introduzione di un apparecchio del genere, che tanto per cominciare nulla puo' fare per manterenere l'equilibrio ionico dell'acqua stessa.
Chiunque conosca Tunze sa che fiori di biologi hanno speso anni di ricerca in questo senso e che un tale obiettivo e' raggiungibile con una notevole gestione dell'acquario e verosimilmente solo con determinati volumi d'acqua in gioco.
Infine l'ozono (O3) e' estremamente aggressivo nei confroni di determinate materie plastiche ed in una certa misura anche sui siliconi, ne produce il cosiddetto invecchiamento.
Per cui per valori superiori ai 30 mg/l *h ( per esempio vasca da 260 lt ) e' necessario porre attenzione a tutto quanto si ha in vasca.
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