Dunque, Eleonora, la post produzione esiste dal 1839...

Senza post produzione, infatti, non esiste la fotografia. Solo che allora non si chiamava così. Comunque tutto ciò che si fa oggi con i programmi grafici si fa dal 1839, o poco dopo. Sia l'ottimizzazione dell'immagine, sia il ritocco, sia il fotomontaggio. Programmi come Photoshop hanno solo reso accessibili tecniche vecchie quanto il cucco e praticate da quasi due secoli (talvolta anche più: molte provengono dall'ambito della pittura).
Perché si fa? Perché la maggioranza delle persone che scatta non è un tecnico di tribunale, e non deve esibire le proprie foto come testimonianza o come prova...

Perché la componente espressiva nella foto è ineliminabile, fortunatamente, e se ben adoperata aiuta parecchio la componente documentaria.
Perché accade non di rado che si sia costretti a scattare in condizioni diverse da quelle ideali.
Perché l'interpretazione è decisiva nella foto: comincia dalla scelta dell'ottica, dall'inquadratura, dalla posizione e dal momento di scatto. Prosegue con l'esposizione e la post produzione, appunto.
Portare le foto al laboratorio non significa rispettare il vero, significa solamente che le scelte che puoi fare tu le demandi a uno sconosciuto o a una macchina...
Io uso Fotobottega, ovvero Photoshop...
