Ecco quà come da istruzioni di Alapergola (io non ho modificato i ballast, le prime 2 modifiche sono più che sufficienti secondo me):
Vi ricordo che le modifiche fatte invalidano la garanzia della casa e sono da intendersi a proprio rischi e pericolo!
Le modifiche che ho apportato, sono sostanzialmente 3. E' possibile sia farle tutte e 3 che farne solo una o due delle tre.
Modifica Plafoniera PL Solaris Wave 18W
1) Modifica Attacco G11
Il Primo problema delle Solaris e' che si e' vincolati a comprare le lampade Solaris, il che oltre a comportare dei costi spropositati, limita fortemente la tipologia di lampade da applicare. Esistono diverse ditte che producono lampade PL da 10K, attiniche, miste (meta' attinche meta' 10K) con prezzi molto piu' bassi. Le lampade totalmente bianche originali sono solo 6.5K.
Atterzzi necessari: Raschietto (taglierino qualsiasi), piccolo cacciavite da ottico, forbicina, pentole, fornelli e strofinacci!
Prendete un bulbo originale svitandolo con la chiavetta apposita.
Noterete che alla base dello stesso, dove questo si innesta nella plastica nera che contiene la baionetta che regge la riflettente della plafoniera, c'e' un materiale nero, compatto e duro. Direi che si tratta di mastice o un qualche tipo di silicone...
Iniziate a raschiare pian pianino per togliere via quanta piu' roba potete.
Raschiate raschiate... attenzione a non farvi male! Quanto piu' materiale togliete adesso, tanto piu' facile vi verra' "Sfilare" la lampada.
C'e' chi a questo punto e' riuscito a raschiare cosi' tanto da sfilare tranquillamente la lampada, c'e' chi (come me!) s'e' scocciato !
Se vi siete scocciati: Mettete a bollire un pentolino con dell'acqua.
Mettete dentro la lampada in modo che la parte con il mastice sia completamente immersa in acqua. Lasciatela andare a fuoco lento per una decina di minuti, il mastice si ammorbidira' moltissimo. Di tanto in tanto estraetela e, aiutandovi con due strofinacci da cucina per non bruciarvi, tirate i due tubi della lampada come a volerli "strappare" dalla base. Fate dei lenti movimenti di "scollamento". Se questa operazione risultasse difficile, immergete ancora per un'altro po!
E dai, e dai e dai, alla fine la lampada si sfilera'. Nella peggiore delle ipotesi potrebbero restarvi i due tubi in mano che si strapperanno dall'attacco. Niente paura, a parte aver distrutto una lampada, non e' successo niente. Rimuovete con una forbicina-taglierino tutto il materiale che e' avanzato all'interno del supporto nero.
Le lampade in commercio, potrebbero non entrare perfettamente. Armatevi di pazienza, e limate i punti dove queste toccano nel supporto nero sinche' non entreranno perfettamente.
Per mia esperienza le piu' difficili da far entrare sono le Azoo. Le CH entrano che e' un piacere.
A questo punto potrete mettere tutte le lampade che volete
2)Modifica parte Riflettente
Le Solaris hanno una parte riflettente (se cosi' si puo' definire ) ridicola.
Qua l'operazione e' ancora piu' semplice.
Necessario: Taglierino, d-c-Fix a specchio (reperibile in buone cartolerie o negozi per l'artistica)
Togliete dalla lampada la parte riflettente.
Prendete la misura necessaria di d-c-Fix ed incollatela dentro
Dovrete solo praticare dei piccoli intagli per permettere alle guide del portalampada di entrare nel riflettente. Il costo e' irrisorio, mezzo metro di d-c-Fix a specchio mi e' costato €5. Ci ho fatto 4 lampade e me n'e' avanzato un bel pezzo...
3)Modifica Ballast
Questa e' quella che richiede un po' piu' di manualita', ma non e' niente di impossibile...
Chi ha provato a fotografare i propri acquari con le Solaris, avra' notato lo "Sfarfallio selvaggio" effetto Strobo di queste PL.
Io ho risolto con €12 comprando un Ballast Elettronico della Philips.
Smontate il retro della lampda... si si, il culo !
Ci saranno 2 piccole valvolette... io ho staccato tutto e mi sono direttamente attaccato al portalampada... ho fatto uscire dai 4 pin 4 fili che ho collegato direttamente al Ballast. Et voila'.
Consumi ridotti, efficenza delle lampade aumentata, vita delle lampade aumentata, sfarfallio sparito (ehm... quasi!).
Ciao
Gianluca
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