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Vecchio 09-03-2014, 20:08   #1
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Borellii in affido...

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… e alla fine il gatto decise che una vasca aperta nel suo territorio era un offesa oltre sua misura, quindi con cospicue intimidazioni e ricatti (leggi piante esterne e plafoniere sul pavimento…), riuscì a far modificare la geografia delle vasche in casa.

Un'altra vasca di una 70na di litri era in avviamento con filtro esterno, destinata ad altra specie, ma una serie di combinazioni tra cui necessità di vasca espositiva per un centro, gatto territoriale e arrivo di un trio di apistogramma locati han deciso per me.

Avvio vasca: novembre 2013 – riconversione dicembre 2013

Vasca: circa 65x38x40...

Tecnica:
Filtro esterno Tetra Ex 400, spray bar, caricato con cannolicchi provenienti da altra vasca, spugne di diverso diametro di filtraggio ed infine torba in granuli.
Riscaldatore assente.
Illuminazione affidata a doppia barra a led 12 w circa.
Co2 e ammennicoli vari.. al solito assenti.

Fauna:
Trio 1M+2F di Apistogramma Borellii Pantanal F1 (allevatore tedesco)
Sei esemplari di Otocinclus macrospilus provienti dalla precedente vasca e nati in cattività (allevatore svizzero)

Flora:
Echinodorus tenellus
Lilaeopsis brasiliensis
Sagittaria subulata
Echinodorus cordifolius
Hydrocotyle leucocephala
Hydrocotyle verticillata

Valori: PH=6,5 circa GH=5 KH= 2 No2=0 No3<5 mg/l T=24° (test a reagente Sera)


Layout modificato in toto nel dicembre scorso a causa dell’arrivo dei nuovi inquilini.
Il trio di apistogramma è figlio di coppia wild pescata nel 2012 nella zona del Pantanal - Mato Grosso, precisamente in una zona allagata compresa nel triangolo che si forma tra rio Paraguay, rio Negro e rio Abobral a sud est di Corumbà.
La zona viene descritta come ampia pianura alluvionale, con acqua chiara, vegetazione marginale composta da echinodorus emersa , alternata a prati di tenellus allagati.
I corsi d’acqua secondari che si formano a seguito delle alluvioni possiedono colonna d’acqua non superiore al metro, scarsa corrente ed un fitto intrico di piante galleggianti (ritrovata Hydrocotyle ) a ridosso delle rive improvvisate composte da numerose radici emerse.
Il fondo che talvolta affiora è composto da sabbia fine di colore bianco\chiaro alternata a fanghiglia.

Allestimento:
Fondo differenziato, akadama small size nella parte posteriore coperta, separata dalla parte anteriore da numerosi legni. Parte anteriore fruibile ai pesci con sabbia fine sugar size di colore chiaro, similare a quella disponibile nella zona di pesca, come descritto da chi mi ha consegnato i pesci.
Tentativo di ricreare zona di sottoriva, composta da numerose radici e legni, alle quali viene fatta crescere come galleggiante l’ hydrocotyle e come pseudo epifeta l’echinodorus (simulando vegetazione emersa ricoperta da acqua post alluvione).
Le uniche piante interrate sono il tenellus la sagittaria e la lilaeopsis, a parziale copertura delle tane ed anfratti ricreati tra le radici.
Le tane ed i divisori territoriali sono stati volutamente disposti ai lati opposti della vasca, per dare modo alle due femmine di crearsi il loro microterritorio, ed al maschio di poter osservare come consuetudine la situazione del “suo” territorio dell’alto vasca tra le radici.
Ricordiamo infatti che l’apistogramma Borellii è una specie haremaica, infatti usualmente in natura un territorio viene gestito da un solo maschio ed al suo interno può essere suddiviso in microterritori destinati a 3\4 femmine. Il ruolo delle femmine è quello di effettuare in prevalenza le cure parentali, scontrandosi con le altre femmine vicine. Il maschio invece, a seguito della fecondazione delle varie deposizioni, ha il compito di controllare il proprio territorio da sconfinamenti di altri maschi.
Sicuramente stiamo parlando di uno degli apistogramma più pacifici, ma ho osservato più volte che quando le dimensioni della vasca lo permettono unite ad un corretto layout della stessa, è preferibile allevare un trio rispetto al semplice format M+F, in quanto il maschio stressa meno la singola femmina e per contro, a seguito della deposizione, la femmina eviterà di concentrarsi solo sul maschio dovendo respingere anche la seconda femmina.
Anche in questa vasca come mio solito ho evitato di inserire le usuali noci di cocco.
Infatti i Borellii sono più correttamente al pari di altri apistogramma dei Substrate spawners, ovvero privilegiano la deposizione su substrati lisci in cavità o anfratti aperti.
Nel mio caso l’attuale trio, dopo un periodo iniziale di ambientamento, ha subito effettuato una doppia deposizione, fortunatamente scegliendo e suddividendosi le tane appositamente create.
Le deposizione sono state effettuate entrambe a distanza di pochi giorni su la parte interna di due radici e tuttora sono in mantenimento da parte delle due femmine sotto stretto controllo del maschio.
In soldoni le femmine stanno a distanza , le suonano al maschio quando si avvicina, che a sua volta sfoga il proprio ego su gli Otocinclus di passaggio.
I valori dell’acqua sono similari a quelli del prelievo originale, dove si descrive acqua chiara con ph leggermente acido (6,5 \6,8).
Valori raggiunti al momento con sola acqua di rete (effetto akadama) ed un blando uso di torba.
Capitolo importante relativo all’alimentazione.
Mai usato granulare.
Tendenzialmente cerco di utilizzare solo vivo in prevalenza blood e white worm (chironomus) oltre ad Artemia. Evito i tubifex. Quando non ho vivo sopperisco esclusivamente con congelato.
Settimanalmente i pesci fanno 1\2 giorni di digiuno.
Per gli Otocinclus che ben gradiscono chiro e meglio artemia, integro con pastiglie di fondo, pastone a base di spirulina ed aglio otre ai classici spiedi di verdura.
Discorso differente per gli avanotti.
Al momento circa il 20% delle due nidiate sono stati separati in vasca di accrescimento con filtro ed arredata con piante e muschi. Seguono una dieta di naupli di artemia.
La gran parte dei piccoli invece rimane in vasca con le due femmine, senza nessuna alimentazione ad hoc, nutrendosi esclusivamente di microrganismi presenti in vasca.
Naturalmente la vasca si presta a questo tipo di gestione, con cospicuo sviluppo algale e radici emerse, favorendo le zone di alimentazione dei piccoli.
Ad oggi la percentuale di decessi è irrilevante.

Questo trio locato (informazione più precise sono di pertinenza del loro proprietario… ad oggi sono solo il tutore…) è mappato all’interno di un progetto di amici tedeschi, i quali mi hanno espressamente chiesto di portare avanti in modo naturale riproduzione e crescita della progenie, lasciando che vi sia una corretta selezione naturale, a dir loro unico mezzo idoneo per il mantenimento di un ceppo in forze.
Mi era già capitato in passato di utilizzare per scopi simili questa politica, e devo dire che, qualora le vasche sono in grado di supportare in modo completo l’approvvigionamento degli avannotti più forti, nel medio periodo ho sempre avuto generazioni di pesci con caratteristiche etologiche conformi ai loro antenati.

Infine solo una considerazione personale finale.

In commercio trovate A. Borellii , red head, opal, steel blue …ecc…
Fondamentalmente sono solo definizioni commerciali di ceppi originari di differenti location con colorazioni differenti poi accentuate in allevamento.
Sogno un futuro in cui sia possibile avere se non solo specie locate, almeno specie riconducibili al prelievo iniziale (uruguay, argentina, sud brasile…), che al pari dei loro antenati conservino colorazione e caratteristiche originarie.
Non significherà la scomparsa dei vari balloon, electric blue, red double red triple red et similia…
Ma magari un minimo di ritorno alle radici ed una diminuzione di pesci scelti “at glandee caneem”..

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Ciao a tutti

Massimo
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Vecchio 09-03-2014, 20:12   #2
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sei un master!
complimenti
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...la mia vaschettina da 17Lt http://www.acquariofilia.biz/showthread.php?t=428416

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Vecchio 09-03-2014, 20:15   #3
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Se fosse per me... sarebbe vasca del mese
Sinceramente quella di prima non mi faceva impazzire, ma questa è uno spettacolo!
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Vecchio 09-03-2014, 20:21   #4
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ottimo lavoro e ottima descrizione
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Vecchio 09-03-2014, 21:01   #5
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anche a me quella di prima non entusiasmava, ma questa..... è veramente naturale!!!
anche per me vasca del mese!!!
p.s. per me qualche foglia di quercia sarebbe la ciliegina sulla torta
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Vecchio 09-03-2014, 21:03   #6
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... quando uno ci sa fare, ci sa fare

bellissima!
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Vecchio 09-03-2014, 22:17   #7
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Bellissima Massimo un chiaro esempio di acquariofilia come si deve!!!!
Molto chiara, esaustiva e a tratti anche "poetica" la descrizione.

Rimarcherei in modo particolare queste tue frasi:

Co2 e ammennicoli vari.. al solito assenti.
Mai usato granulare.
Non significherà la scomparsa dei vari balloon, electric blue, red double red triple red et similia
Ma magari un minimo di ritorno alle radici ed una diminuzione di pesci scelti at glandee caneem

Questa non la digerisco molto (IMHO):
Il trio di apistogramma è figlio di coppia wild pescata nel 2012
Non per i piccoli che hai accolto tu, ma per chi li va a prelevare direttamente dal sito
malù non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 10-03-2014, 00:45   #8
T_M
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grazie ragazzi.

per bowser.

in realtà la maggior parte delle zone identificate come Pantanel - Mato grosso sono pianure alluvionali, praticamente prati che per il 60\70% dell'anno sono coperte da acqua causa alluvioni e d esondazioni.
Quindi acqua chiara, vegetazione florida, molte piante galleggianti intricate che formano veri e propri isolotti. Non trovi dunque ampia vegetazione emersa che copre le sponde e le cui foglie cadono in acqua elevandola di tannini ed acidi umici.
Andando invece un po più a nord, in alto rio negro la situazione cambierebbe, con acque più acide, mentre più a sud in uruguay trovi vere e propri prati inondati con acqua molto bassa, e ph sopra il 7.

Per questo motivo la tendenza a credere il Borellii come apistogramma che ben si adatta anche ad acque basiche e temperature da i 10 a i 30 gradi.

In realtà, paese che vai... ceppo che trovi...

Poi la selezione commerciale, butta tutto nel cesso...



un paio di foto recuperate al volo in rete del pantanal




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Vecchio 10-03-2014, 01:24   #9
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Originariamente inviata da malù Visualizza il messaggio
Questa non la digerisco molto (IMHO):
Il trio di apistogramma è figlio di coppia wild pescata nel 2012
Non per i piccoli che hai accolto tu, ma per chi li va a prelevare direttamente dal sito
Luca, capisco cosa intendi ed in linea di massima il tuo principio lo faccio mio.

Ma trovo giusto e necessario fare piccole distinzione, limitando le parole per non cadere il OT.
Anche se questi discorsi non fa mai male farli..
Il prelievo commerciale, che tra l'altro nemmeno favorisce le popolazioni povere locali, ma ingrassa solo importatori ed allevatori avidi, è sempre da criticare.
Così come sarebbe da criticare la metodologia di spedizione che porta a percentuale di decessi elevati, fino all'odiato "transhipping".
Non riesco a criticare, ma trovo invece una risorsa, il prelievo mirato e consapevole.
Certo, il termine "risorsa" può essere fuorviante e mal calibrato, visto che si tratta pur sempre di togliere dal proprio elemento dei pesci autoctoni.
Ma lo stesso termine torna ad avere il suo peso se si prova a ragionare col senno di poi...
Ovvero:
I miei sono F1, ovvero per i poco pratici, figli della coppia arrivata al mio contatto tedesco a seguito del prelievo fatto in natura.
Quel prelievo, prendendo per buono quanto mi è stato detto e che mi sento di difendere conoscendo chi lo ha detto, ha visto estrarre circa 20 esemplari in 3 punti differenti, per evitare di avere consanguigni.
Tutti gli esemplari sono arrivati salvi in Europa, hanno trovato vasche ad hoc dove essere allevati, ed essere poi riprodotti cercando di tutelare l'impronta naturale.
Risultato:
ad oggi oltre i 20 riproduttori iniziali, abbiamo popolazioni f1 ed f2 di un ceppo locato con 3 linee di sangue differenti, idonee a portare avanti per lungo tempo la sopravvivenza di tale ceppo.
Nel mio immaginario ideale, tra qualche anno, paradossalmente potremmo avere degli esemplari in mano a chi mantiene e di prende la briga di portare avanti questo breed, e magari commercialmente degli esemplari locati in qualche negozio di fiducia.
Imho questo potrebbe essere l'unico modo per effettuare acquariofilia consapevole alzando via via l'asticella a gradini più elevati, provando a dare una reale alternativa da una parte alla distribuzione commerciale di squallide selezioni colorate, dall'altra parte nel combattere la diffusione di importazione di specie "wild", riuscendo a far avere con canali pseudo commerciali pesci con caratteristiche "non selezionate" frutto di allevamento "non selezionato" con modalità
"naturali".
In riferimento a quest'ultime, ho avuto e maturato diversi esempi che mi portano a credere che un allevamento forzato e spinto (vedi alimentazione spinta con naupli ecc..) che aiutano ad avere una percentuale di avannotti portati a età matura del 70 80 % , non sempre rappresenta il bene del ceppo iniziale stesso, bensi portano un indebolimento dello stesso, rendendolo nel medio periodo più fragile.
Viceversa una politica incentrata sulla selezione naturale degli esemplari più sani e veloci, porta a mantenere se non inalterati quantomeno simili le caratteristiche etimologiche del ceppo originario.
Ricordo ad esempio in fiumi e torrenti di fondovalle, quando si curavano le immissioni di temoli pinna blu o marmorate, i tratti con immissione di avannotti cresciuti in natura o con metodi naturali erano sempre maggiormente popolati rispetto a quelli nei quali venivano immessi esemplari di provenienza dagli incubatoi.

mi fermo... al solito troppo prolisso...

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Vecchio 10-03-2014, 01:43   #10
malù
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Massimo, effettivamente siamo in OT, ma non rispondere ad un intervento del genere sarebbe un crimine
In sintesi, sarei d'accordo con te se si trattasse di (faccio un paio di esempi) una specie a rischio (prelevata in accordo con le autorità e a scopo di mantenimento), oppure quelle che nella stagione secca si trovano in piccole pozze, destinate al prosciugamento.
Ma per come me l'hai descritta eviterei......ovviamente è solo il mio parere personale!!!!
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