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Ramirezi Per parlare di tutto quanto concerne i Ramirezi. Le esigenze, la riproduzione, la compatibilità, l’habitat, ecc.

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Vecchio 14-01-2013, 04:53   #1
Mel
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I Ramirezi e il loro habitat

Questo post vuol essere una breve introduzione all'habitat dei ramirezi e una semplice traccia per l'allestimento di un acquario a loro adatto, costantemente aggiornata con i vostri suggerimenti

Del pesce e della sua (facile) riproduzione ormai sappiamo tutto, grazie alle schede qui sul forum e in giro per la rete.
Una cosa si può aggiungere: i Ramirezi hanno la fama di essere pesci delicati. Non c'è niente di più falso. Disponete un acquario simile al loro ambiente naturale, e vi accorgerete che sono pesci dalla tempra di ferro!
Visto quindi l'importanza dell'ambiente per i nostri amici pinnuti, andiamo a scoprire il suo habitat naturale, e come creare una vasca adatta ad ospitarli al meglio.

Habitat
I Ramirezi sono orginari del bacino dell'Orinoco, tipicamente delle zone allagate o paludose poste vicino ai corsi d'acqua, tipiche della zona in prossimità del delta, oppure di affluenti minori dove l'acqua è relativamente bassa.
Solitamente si tratta di zone dalla corrente debole e forte insolazione, in cui è presente una vegetazione molto rigogliosa, e con un terreno per lo più limaccioso e pieno di detriti soffici, dove i Ram "razzolano" continuamente in cerca di cibo.
Intervallate alle zone limacciose si trovano spesso aree con un folta vegetazione erbosa (echinodorus tenellus oppure piante palustri o addirittura erbacee parzialmente sommerse) e galleggiante (ninfee), oltre alla onnipresente cabomba e a meno diffuse echinodorus.


Clicca per vedere il video su YouTube Video

Le acque calme, il clima tropicale (con la stagione delle piogge) e la forte insolazione fanno sì che queste pozze o lenti ruscelli abbiano una forte stagionalità, e raggiungano nei periodi più caldi anche profondità piuttosto basse (15/20 cm) e temperature molto alte (fino a 30/32°, mentre l punte minime sono di 26°).
L'acqua è sempre estremamente tenera (KH da non misurabile fino a un massimo di 3-4), con una netta tendenza all'acidità anche per via degli acidi umici presenti nell'acqua, con valori che tendono a variare molto in base alla stagionalità (pH da 4.5 fino a 7.2 al massimo). Le acque sono solitamente limpide e solo leggermente tendenti al giallo.
In particolare il ph (al di sotto del 6) e alzando la temperatura si riprodurranno le condizioni naturali per cui i pesci si sentiranno spinti alla riproduzione. Per evitargli uno stress continuo si potrebbe tenere una "condizione di crociera" intermedia, con una temperatura di 27/28° e una acidità intorno al 6/6.2, ma questo risulta un consiglio molto indicativo in caso di esemplari provenienti da molte generazioni di allevamento.


Un ecosistema in 5 vetri
Questa parte deriva molto dalla mia esperienza personale, ma con l'aggiunta della saggezza di internet e facendo tesoro delle mie e vostre disavventure qui spesso riportate cercherò di dare una indicazione di massima su cosa serve per far stare al meglio i nostri cari Ram.

Punto 0: la vasca. Non piccola. Si legge che i ram possono vivere già con "50L per una coppia". Tendenzialmente è vero, ma si tratta di una affermazione imprecisa: come per tutti i ciclidi nani e gli altri pesci territoriali, più che il litraggio è importante la dimensione della base. Diciamo che 60x30x30 è la dimensione minima che si possa prendere in considerazione. Si tratta però di una forzatura perchè si obbliga la coppia a convivere sempre a stretto contatto, e questo può essere un problema nei periodi in cui uno dei 2 esemplari dovesse mostrarsi più aggressivo. A volte infatti può capitare che il maschio insegua la femmina continuamente, stressandola tantissimo.
Preferite vasche con un lato lungo di almeno 80cm, e preparate molte barriere visive. Meglio quindi vasche lunghe e larghe, mentre non è necessario che siano alte oltre 35/40cm (a meno che non piaccia a voi, ovviamente). Per tenere due coppie serve una vasca lunga almeno 120cm, con molti nascondigli e una netta separazione visiva al centro. Quindi a meno che non siate dei rockfeller è meglio fare una coppia sola.

PUNTO 1: il fondale.
Quoto Davide che ha fatto una spiegazione molto dettagliata.
Originariamente inviata da davide.lupini
IL SUBSTRATO PER UNA VASCA DI RAMIREZI:

substrati non adatti: devono essere scartati tutti quei substrati particolarmente spigolosi o taglienti che possano rovinare l'apparato boccale, non sono adatti quindi molte forme di flourite (red, dark, classica).
è da scartare anche l'onyx sand essendo un substrato ricco di carbonati e studiato per l'acquario di piante provoca un innalzamento dei valori di ph kh e gh.
sabbie edili in cui sono presenti molti carbonati, vale il discorso fatto per l'onyx sand.

substrati che si possono usare:
piccola premessa, i fondi che andrò ora a descrivere possono essere usati, ma il fatto che possano essere usati non fà di tutti loro i substrati ideali di allevamento.
qual'è il substrato ideale? i mikrogeophagus come dice appunto il nome sono dei piccoli geophagus, sono dei ciclidi "filtratori" ingeriscono boccate di substrato lo ruminano in cerca di piccoli invertebrati, larve, piccoli crostacei, vermi o quant'altro sia commestibile.
una volta trovati vengono ingeriti e lo scarto viene sputato oppure passa attraverso le branchie.
vista questa loro caratteristica il fondo da preferire è che sia con la minore granulometria possibile per non danneggiare bocca e lamelle branchiali.
-sabbia sugar size: PRO è sicuramente il fondo ideale per le loro caratteristiche di filtratori e scavatori (si scavano), le piante riescono facilmente a radicare e se usata in modo adeguato NON produce anossia se usato nella giusta maniera, lo strato ideale è sui 3/4/5cm oltre i quali è meglio non andare.
CONTRO: come detto sopra, uno strato di 5cm non produce sacche anossiche, oltre tale spessore si incorre in tale rischio.
le melanoides tubercolata possono essere un utile supporto a tenere la sabbia smossa, rispetto agli organismi bentonici marini che riescono ad occupare anche strati più profondi di fondo le melanoides oltre una certa profondità non riescono a "lavorare".

-ghiaino: PRO buon substrato, è inerte e smussato è preferibile usare quello a granulometria più sottile, ottimo quello da 1 o 2 mm permette un buon radicamento delle radici.
CONTRO permette ai ramirezi di scavare abbastanza agevolmente risulta più difficoltoso far passare i grani attraverso le branchie.

-Flourite Black Sand: PRO buon substrato, mantiene il ph inalterato ha una granulometria sottile, permette una buona crescita delle piante.
CONTRO dato l'alto tasso di elementi nutritivi presenti, che lo rende molto adatto agli acquari di piante può portare ad un innalzamento della conducibilità.

-Terre allofane: fanno parte di questa categoria fondi come Akadama, Wave master soil, nature soil, aquasoil ecc....
PRO si caratterizzano in genere per un ph neutro (6,5/6,9) e da un elevata capacità di scambio cationico (Ca++, K+, Mg++, NH4+, Fe+++ ecc...), ovvero quella capacità che un substrato ha di scambiare gli elementi nutritivi tra le particelle del terreno e le radici delle piante.
le terre allofane tendono quindi in un primo periodo a incamerare tali sostanze fino a saturazione, una volta raggiunta la saturazione queste iniziano ad essere rilasciate alle radici. in questa prima fase si vede quindi un abbassamento dei valori di kh e gh non sempre costanti e per un periodo che può essere più o meno lungo.
sono ottimi substrati per la crescita delle piante ed essendo microporosi anche per i batteri.
CONTRO: granulometria, anche il substrato più fine può risultare grosso per i ramirezi, più sono grossi i grani più risulta difficile da scavare, i comportamenti tipici della specie vengono in qualche modo edulcorati.
il fondo come detto deve essere fatto maturare e in questa sua fase assorbe la durezza non in modo costante e sopratutto creando differenze anche notevoli tra Kh e Gh che deve essere monitorato costantemente, più viene saturato in fretta e più si rischia che il granulo tenderà a sfaldarsi velocemente.
ancora più importante è come questi fondi vengono usati, con un pH dell’acqua ben al di sotto la neutralità (in particolare sotto ph 6) la CSC (capacità di scambio cationico) diminuisce drasticamente la conseguenza è che quello che era legato torna in soluzione, mentre ciò che è in soluzione non viene più legato.
avere cambiamenti repentini del pH in una vasca con akadama o altre terre allofane possono comportare pericolosi squilibri in vasca.
sono ottimi fondi per le piante e i plantacquari in genere, non si devono usare con faciloneria ma è meglio informarsi bene prima di usarli.
PUNTO 2: piante e luce.
Una buona base può essere una combinazione di echinodorus di media/grande dimensione e una o 2 isolette di tenellus come "pratino. Nell'ambiente naturale sono presente anche molte piante a stelo, come cabomba (acquatica e furcata) e mayaca. Se scegliete di mettere il tenellus lasciate ampi spazi non coperti dal prato, serviranno soprattutto per la deposizione. Al tempo stesso ai ram piacerà pascolare anche nelle zone erbose, in particolare laddove il prato si infittisce maggiormente catturando i detriti.
Una ninfea se avete un acquario aperto è sicuramente molto bella. Se invece non avete lo spazio potete usare come galleggiate del ceratophillum o della lemna minor (anche se non fanno parte dell'habitat naturale). Abbiate cura di far sì che le parti coperte dalle galleggianti non siano troppe, o le altre piante (soprattutto se avete scelto tenellus o furcata) potrebbero soffrirne.
Per queste piante una illuminazione di 0.6W/L è sufficiente, e dovrebbe rapressentare, con la sua illuminazione marcata ma non troppo forte, una buona approssimazione dell'ambiente originale. Oltre non serve, e come al solito se la luce è troppa, fa soprattutto danni (favorisce le alghe e spaventa i pesci).
Ricordate sempre che fare un acquario è come fare una torta, e la luce è come la farina: se ne mettere di più dovete aggiungere altre uova, altro cioccolato, altro latte etc. Quindi non imbarcatavi in imprese troppo complesse se non siete sicuri di voler avere a che fare con fertilizzazioni giornaliere di 6 o 7 prodotti, co2, potature settimanali, etc.

PUNTO 3: i pesci
Si tende a considerare i Ram poco "choosy" nella scelta del compagno/a. Mettete insieme un maschio e una femmina e nel caso di esemplari di allevamento non avrete mai problemi nel formare la coppia. Questo è vero sì e no. La coppia probabilmente si formerà e tenterà di riprodursi almeno qualche volta, ma è molto facile che in coppie formate forzosamente si verifichino episodi di violenti inseguimenti. L'ideale è prendere un gruppetto di 4-5 esemplari giovani e selezionare una coppia, come si fa con gli scalari.
I Ramirezi al contrario di quanto si sente spesso dire, non fanno harem come altri apistogramma, ma fanno coppie "stabili" (o quasi).
Per quanto riguarda gli altri pesci, siccome i Ramirezi popolano la parte bassa della vasca, potrebbero avere problemi di competizione sia alimentare che territoriale con i corydoras. Evitateli se la vostra vasca ha una base inferiore a 80x30, altrimenti prendentene pure un gruppetto osservando le solite regole necessarie per i cory (almeno 5 esemplari tutti della stessa specie). Nel caso non soddisfiate le dimensioni minime dell'ambiente preferitegli piuttosto degli Otocinclus (Vittatus, Macrospillus, oppure Affinis).
Gli Otocinclus sono pesci però molto delicati, che necessitano di vasche molto stabili e di una dieta ad hoc, con molti alimenti a base vegetale e almeno un paio di volte a settimana una fettina di zucchina sbollentata o di cetriolo. (se vi interessano questi pesci approfondite l'argomento sulla dieta, è importante).
Altri pesci "comprimari" (piccoli caracidi di branco) che vivono nella stessa zona dei ramirezi sono i Pristella Maxillaris e gli Aphyocharax erythrurus. Consiglio un gruppo piuttosto nutrito (10 esemplari o più) di quelli che più vi piacciono.
Se puntate alla riproduzione, invece, mettete solo la coppia con al massimo qualche otocinclus. I Ram che si trovano nei negozi di solito provengono da generazioni e generazioni di allevamento, e se disturbati da altri pesci fanno molto in fretta a dimenticarsi come gestire le cure parentali.
Non togliete mai la prole ai novelli genitori: lasciate che gestiscano le cure parentali. Casomai aiutateli nel farlo, ma cercate di evitare riproduzioni continue che possono diventare fonte di forte stress per i pesci. Eventualmente se nessuna riproduzione va a buon fine, e i pesci continuano a riprovare incessantemente, potete limitare le riproduzioni abbassando la temperatura a 26° e alzando il ph verso 6.5, condizioni nelle quali i pesci si sentono meno stimolati.

Punto 4: Il layout
Legni di torbiera e piante disposte a cespuglio sono l'ideale, perchè è importante che sia soprattutto pieno di nascondigli. Ho già detto "pieno di nascondigli"?
I sassi ovviamente sono a discrezione dell'acquariofilo, ma fate molta attenzione che non siano calcarei. Inoltre evitate le noci di cocco: al contrario di altri ciclidi, non ne faranno uso.

Punto 5: gli accessori
Cose che possono fare comodo sono sicuramente:
  • la torba (per acidificare), meglio quella in pellet che ambra l'acqua un po' meno,
  • la CO2 (sia per fertilizzare che per acidificare), ma se non si è scelta una vegetazione spinta è meglio usare solo la torba
  • il cavetto riscaldante, per sfruttare al meglio il potenziale effetto biologico del fondo, ed evitare zone anossiche


Scusate il papiro e spero che sia utile a qualcuno
In bocca al lupo con le vostre avventure acquariofile!

Alcune fonti
http://www.youtube.com/watch?v=LpGyXBNpERw
http://www.youtube.com/watch?v=LpGyXBNpERw
http://www.youtube.com/watch?v=L05gM9OGTvo
http://www.natureaquarium.it/america/sud/sei.htm
http://www.acquariofilia.biz/showthread.php?t=99742
http://www.aquatic-experts.com/flood...nderwater.html
http://www.tfhmagazine.com/details/a...ll-article.htm
http://www.seriouslyfish.com/species...agus-ramirezi/
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Ultima modifica di Mel; 15-01-2013 alle ore 18:29.
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Vecchio 14-01-2013, 15:30   #2
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Wow davvero complimentoni per la guida.. Mi farebbe piacere ricevere qualche aiuto anche da parte tua...! Se puoi dai un'occhiatina qui? http://www.acquariofilia.biz/showthread.php?t=413376
Grazie!
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Vecchio 14-01-2013, 16:00   #3
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ciao, interessante topic, ma ci sono diverse inesattezze, ti espongo le mie perplessità:

-per quanto rigurda i valori, in realtà nei biotopi di origine sono stati registrati valori di ph 4,5 e ph 7,2 in base alle stagioni con temperature di 30/33° nella stagione secca e mai inferiore a 26° nella stagione delle piogge.
con questo non significa che li posso allevare o a ph6 o a ph7 i pesci seguono una stagionalità tenerli a vita al limiti estremi dei valori che sono in grado di tollerare è comunque sbagliato.
anche allevarli a vita a ph 6.5 non è comunque giusto, visto che è un valore che ne stimula la riproduzione, il 99% delle vasche in cui si allevano ramirezi sono vasche di comunità e molto spesso le riproduzioni non vanno a buon fine, vuoi perchè siamo noi a togliergli le uova (sbagliato) vuoi perchè le vasche non sono abbastanza rassicuranti e loro decidono autonomamente di stoppare la riproduzione.
cosa significa questo? semplice, un ramirezi si riproduce in media ogni 15gg tenendolo in una situazione di perenne stress riproduttivo e non rallentando mai questo continuo deporre (togliendo le uova o in vasche non idonee) una femmina depone circa 24 volte l'anno (contando 2 deposizione al mese) quando in natura depone 1 o 2 volte all'anno, qualcuna in più se queste non vanno subito a buon fine.
siamo ben lonatani dalle 24 ipotetiche riproduzioni che potrebbero fare nelle nostre vasche, i risultati di queste eccessive riproduzioni sono sotto gli occhi di tutti, le femmine si indeboliscono, si stressano, vengono stressate dai maschi se sono troppo aggressivi e ben presto si ammalano e muoino, o comunque si riduce di molto la loro aspettativa di vita.
questo inconveniente si può risolvere facilmente, nessuno pretende che si faccia una gestione stagionale cambiare valori di t° ph kh gh e conducibilità durante i mesi diventa piuttosto lungo e non tutti hanno voglia di imbarcarsi in questa impresa.
la soluzione più semplice è quella di lasciare fare a loro le cure parentali, in questo modo le eccessive riproduzioni si diluiscono tra una cura parentale e l'altra, una riproduzione ogni 2 mesi è ben più gestibile e meno stressante rispetto ad una ogni 15gg.


Quote:
Punto 0: la vasca. Non piccola. Si legge che i ram possono vivere già con 50L per una coppia. E' vero. Per il periodo della riproduzione. Fuori da questo periodo il maschio inseguirà la femmina continuamente, stressandola tantissimo. Preferite vasche di almeno 100L. Meglio lunghe e larghe, mentre non è necessario che siano alte oltre 40cm (a meno che non piaccia a voi, ovviamente). Per tenere due coppie serve una vasca lunga almeno 120cm, con molti nascondigli e una netta separazione visiva al centro. Quindi a meno che non siate dei rockfeller è meglio fare una coppia sola.
cosa significa periodo della riproduzione? a casa mia il periodo riproduttivo comprende anche la parte di parate, inseguimenti, piccole liti ecc... non solo l'atto riproduttivo, che di per se è anche breve come periodo, seguito da quello ben più lungo della cura e svezzamento della prole.
che significa 50lt? un 40x40x40h va bene? dai è più di 50lt , no non va bene.
50lt significa nulla, con i ciclidi nani servo sempre vasche sviluppate in lunghezza anche per una coppia di ramirezi servono vasche lunghe minimo 60cm con una larghezza di minimo 30/35cm dare solo il litraggio minimo confonde le idee.
la vasca di riproduzione e vasca di allevamento vanno a braccetto, non possono essere due entità scindibili, vedi che stanno per deporre in vasca grande li peschi e li butti nella vaschetta, magari non ancora matura, completamente spoglia, con il filtrino ad aria? scusate ma è uno stress mostruoso.
qual'è la vasca giusta per l'allevamento/riproduzione? sicuramente non i 60cm canonici, visto che bisogna partire da un gruppetto e far formare la coppia, per cui minimo vasche da 80cm in su, 60cm può andare bene se la coppia è affiatata e formata come detto poc'anzi.

Quote:
PUNTO 1: il fondale.
Ovviamente non possiamo avere un bel fondo limaccioso come quello che si vede nei video dei loro luoghi d'origine, ma possiamo scegliere la cosa che più ci somiglia: le terre allofane. Ce ne sono in commercio diverse, di diverse marche, l'importante è sceglierne una molto fine (granulometria sui 1-2mm). Quello che hanno in comune tutte le terre allofane è che non è necessario sifonarle, e con il tempo tendono ad accumulare sopra uno strato di polvere e residui che le fa sembrare naturale, e ai vostri ram piacerà grufolarci. Inoltre forniscono un ottimo substrato biologico, soprattutto se in accoppiata con uno strato sotto di lapillo vulcanico.
non è affatto vero, le terre allofane con l'habitat del ramirezi c'azzeccano come i cavoli a merenda, il fondo più simile c'è ed è la sabbia sugar size o comunque un ghiaino extrafine.
evitiamo di consigliare le terre allofane senza spiegare cosa comporta il loro utilizzo, non stiamo parlando di fondi "inerti", ma di substrati che assorbono carbonati e che devono andare a saturazione prima di poter essere ritenute "stabili".
le terre allofane hanno nel primo periodo un grosso scambio cationico con l'acqua e assorbono avidamente carbonati e sali disciolti, per cui si ha un drastico abbassamento di kh e gh, per cui si deve partire per il periodo della sua maturazione con acqua di rete oppure osmosi+sali e controllare periodicamente i valori perchè facilmente ti manda i valori di kh a 0.

smettendo di sifonare il fondo anche in un ghiaino inerte incominciano a formarsi i fanghi superficiali, mica succede solo con le terre allofane, la stessa cosa succede anche nella sabbia...
se dici a me piace la terra allofana e voglio usare quella è un conto spacciare la terra allofana come il substrato ideale o quello che più ci assomiglia è un'inesattezza.
quando non si sono ancora formati i fanghi dove razzolano? un granulo ad es. di akadama è più grosso della loro bocca... riescono a far passare i granuli di terre allofane (elos/akadama/wave/ecc...) tra le branchie no.
come tutti i geophagini, il substrato oltre a metterlo in bocca lo fanno passare anche tra le lamelle branchiali, allora, qual'è il substarto migliore? la sabbia.
che poi possano vivere anche su substrati diversi da questa è indubbio, ma bisogna essere consapevoli che questi substrati in qualche modo limiteranno parte dei loro comportamenti.

Quote:
PUNTO 3: i pesci
I Ram non sono molto "choosy" nella scelta del compagno/a. Mettete insieme un maschio e una femmina e nel caso di esemplari di allevamento non avrete mai problemi nel formare la coppia.
non è affatto vero, è che è comodo dire così, i ramirezi non sono specie haremiche ma formano coppie "stabili", lo virgoletto perchè il concetto di coppia a volte viene confuso, nella gran parte dei ciclidi (a parte crenicichla e forse Pterophyllum Altum) le coppie non sono stabili, si formano partendo da un gruppo di grosse dimensioni durante il periodo riproduttivo, la coppia si sceglie , sottolineo questa parola, si isola si riproduce e prosegue le cure parentali fino a che la prole è autonoma, dopodichè si dividono.
non è dato sapere se queste coppie si riformano poi nelle seguenti attività riproduttive.
si scelgono, evidentemente per loro come per noi non siamo tutti uguali, se questa pratica si fà negli scalari o in altri ciclidi che alleviamo perchè nei ramirezi no? perchè ha scelto quell'esemplare invece che un'altro, prestanza fisica? affinità caratteriale? migliore bagaglio genetico? colori più accesi? pinne più lunghe? fatto stà che è la femmina a scegliere il partner tra numerosi altri a disposizione (i suoi motivi li avrà).
è sempre la femmina che scioglie quest'unione spesso a causa di troppe riproduzioni fallite, se ha a disposizione un altro partner lo cambia senza problemi.
si riproducono se metto un maschio e una femmina senza che questi si siano scelti? è abbastanza probabile, ciò non significa che la coppia durerà, come ho detto, se si scelgono c'è un motivo, magari il maschio è troppo aggressivo, magari è debole.
coppie nate forzatamente che non funzionano sono all'ordine del giorno, il maschio scaccia la femmina dopo che ha appena deposto, femmina che muore di stress perchè il maschio è troppo aggressivo, maschio e femmina che non si riproducono, si riproducono ma non va mai in porto una riproduzione ecc...
qual'è il giusto modo per partire con i mikrogeophagus ramirezi? basta prendere 4/5 esemplari e aspettare che siano loro a scegliersi, il fatto che sia facile riconoscere il dimorfismo sessuale e identificare correttamente maschio e femmina non fa di loro una coppia.
davide.lupini non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 14-01-2013, 16:12   #4
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Più tardi correggo il primo post con i tuoi appunti, che sono tutti validissimi (ora ho finito la pausa pranzo )

Unica cosa, non sono d'accordissimo sul discorso della terra allofana (infatti consiglio la + fine) ma hai ragione sul discorso dei carbonati. la consiglio lo stessop er la sua funzione di buon substrato biologico, visto che è preferibile poca corrente (quindi un filtro sovradimensionato è difficile).

Per la coppia e gli spazi, son operfettamente d'accordo con te. A me poi "stabili" non sono mai capitate.. e come dici tu per ragioni che possono essere varie, comunque il mio consiglio è di non metterne più d'una, e fornire tante piante a cespuglio per offrire rifugio all'esemplare in fuga (maschio o femmina che sia), e di evitare di metterli permanentemente in vasche da 50L.
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Vecchio 14-01-2013, 16:40   #5
davide.lupini
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Più tardi correggo il primo post con i tuoi appunti, che sono tutti validissimi (ora ho finito la pausa pranzo )

Unica cosa, non sono d'accordissimo sul discorso della terra allofana (infatti consiglio la + fine) ma hai ragione sul discorso dei carbonati. la consiglio lo stesso per la sua funzione di buon substrato biologico, visto che è preferibile poca corrente (quindi un filtro sovradimensionato è difficile).

Per la coppia e gli spazi, son operfettamente d'accordo con te. A me poi "stabili" non sono mai capitate.. e come dici tu per ragioni che possono essere varie, comunque il mio consiglio è di non metterne più d'una, e fornire tante piante a cespuglio per offrire rifugio all'esemplare in fuga (maschio o femmina che sia), e di evitare di metterli permanentemente in vasche da 50L.
la terra allofana se lo vuoi mettere nessuno lo vieta ma anche la più fine come la elos o la jbl manado (che poi è una terra allofana per modo di dire) non è uguale ad un fondo in sabbia, impedisce gli stessi comportamenti che avrebbero con un fondo in sabbia.
io li ho avuti sia sia con il fondo in akadama che in vasca con sabbia e il comportamento è differente.

non le hai mai avute stabili per il motivo appena detto, se li obblighi a scegliersi o hai fortuna e tutto va bene o hai sfiga e il maschio molesta la femmina che deve scappare a nascondersi.
io non ho detto di mettere più coppie, ho detto di mettere più esemplari fino a che non si formi la coppia, è un pò diverso, una volta formata si tolgono gli esemplari in esubero (possibilmente previo accordi con il negoziante).
in una coppia affiatata in cui si sono scelti in modo autonomo i problemi legati alle compatibilità si riducono notevolmente.

quello dei 50lt diventa fuorviante e può essere anche dannoso, spostare i pesci da una vasca all'altra nel periodo riproduttivo è uno stress enorme. perchè non li peschi una volta sola ma li devi anche ributtare nell'acquario di provenienza, considerando che poi si riproducono più volte l'anno la cosa diventa alquanto insostenibile per noi (tenere una seconda vasca accesa) ma soprattutto per loro.
una vasca di 60x30x40h o 60x35x40h diventa al contempo vasca di allevamento e riproduzione, se è più grande ancora meglio.

anche le due immagini di partenza secondo me son belle, suggestive e ben fatte, ma con il biotopo non è che centrano molto.
il sito da cui le hai prese lo conosco bene, la prima immagine è di una zona appena allagata e potrebbe anche andare, ma la seconda è di una zona ad acqua rapida che con i ramirezi non c'azzecca, basta che cercavi ramirezi e trovavi queste:



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Vecchio 14-01-2013, 16:59   #6
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anche le due immagini di partenza secondo me son belle, suggestive e ben fatte, ma con il biotopo non è che centrano molto.
il sito da cui le hai prese lo conosco bene, la prima immagine è di una zona appena allagata e potrebbe anche andare, ma la seconda è di una zona ad acqua rapida che con i ramirezi non c'azzecca, basta che cercavi ramirezi e trovavi queste:



Sono entrambe foto di zone allagate, il lin da cui le ho prese è in firma (credo addirittura me lo avessi consigliato tu) :)
Quella con il tenellus (mi sembra tenellus almeno) è molto simile a altre viste anche in documentari sull'ambiente dei Ramirezi (che ieri accidenti non sono riuscito a ritrovare su youtube!). Volevo rendere l'idea della zona erbacea che spiegavo poi successivamente.

Ps: mi fa un sacco piacere il tuo aiuto, il mio intento è fare una specie di specchietto introduttivo su come creare l'acquario per questi pesci (leggo spesso + inesattezze di quante non ne scriva), cercando di illustrarlo quanto meglio possibile.
Se raccogliamo il tutto (miei e tuoi suggerimenti, foto, link, etc) si può fare anche un post in evidenza magari. :)
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Vecchio 14-01-2013, 17:11   #7
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Da un racconto del fotografo le cui fono che sia io che te abbiamo postato:
Quote:
As I approach the one-foot shallow area, the large amount of aquatic plants makes it impossible for me to see 2 inches past my mask. The only way to guide myself is to take my head out of the water and look at the stick. As the water gets shallower and heavily vegetated, the current gets slower and the organic matter that was in suspension is deposited on the bottom. This lack of strong current topped the river’s silica sand substrate with something you can describe as organic quicksand. Every time I drag myself closer to the shore, I sink more into this mushy combination of silt, sticks, and decaying leaves combined with silica sand. This mush is around 4 to 5 inches thick, and under it was the firm silica sand substrate.
La sabbia nell'ambiente naturale è sotto diversi centimetri di fanghi organici. Il "punto" a favore della akadama extrafine, per quanto mi riguarda, è proprio la quantità di deposito che vi si forma in superficie, causata anche dalla sua naturale polverosità (io personalmente non la lavo, piuttosto metto sotto del lapillo, per evitare zone anossiche)
Poi metterò una foto della terra che uso, non è proprio sugarsize, ma quasi.
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Vecchio 14-01-2013, 17:34   #8
davide.lupini
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Mel vabbè dai, te la canti e te la suoni .
come ti ho detto, tu vuoi mettere la terra allofana? nessuno te lo vieta, ma il fatto che tu vuoi mettere la terra allofana (perchè ti trovi bene, perchè ti piace, perchè hai le piante ecc...) non significa che nel loro biotopo ci sia e che sia solo la terra allofana a fare fanghi organici.
io nella vasca con i ram ho i fanghi e il fondo è in sabbia sugar size, problemi di anossia? li hai anche con l'akadama o con le terre allofane, i fanghi te la "impaccano" comunque, io nella sabbia ho uno stuolo di melanoides che la tengono smossa anche sotto, i ram la tengono smossa sopra.
tra parentesi, la terra allofana che in quei luoghi c'è ma è sotto terra, a contatto con l'acqua non la trovi

la descrizione fornita da Mikolji purtroppo non ha data, viene descritto quand'è stata fatta? in stagione secca? (presumo sia in questa stagione) o in stagione di piogge? in quest'ultima stagione il fango organico e le foglie e i vari detriti che sono molto leggeri con l'aumentare della corrente se ne volano come foglie al vento, per poi ridepositarsi quando la corrente cala.

per le foto come fotografo Mikolji è veramente bravo, si aggira per tutto il venezuela, ma mica perchè ha fatto una foto in una zona allagata quella è abitata dai ramirezi, magari è proprio di una zona in cui non sono affatto presenti, ma con il piffero che il furbone mette dove è stata fatta o dove ha trovato i ram o le varie specie, per me è un bravo fotografo che si finge etologo.
che poi siano belle e affascinanti è indubbio, ma la fotografia coglie un attimo fuggente di quel momento, tra 3gg, 3 mesi quell'ambiente non è così.
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Vecchio 14-01-2013, 17:40   #9
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Mel vabbè dai, te la canti e te la suoni .
come ti ho detto, tu vuoi mettere la terra allofana? nessuno te lo vieta, ma il fatto che tu vuoi mettere la terra allofana (perchè ti trovi bene, perchè ti piace, perchè hai le piante ecc...) non significa che nel loro biotopo ci sia e che sia solo la terra allofana a fare fanghi organici.
io nella vasca con i ram ho i fanghi e il fondo è in sabbia sugar size, problemi di anossia? li hai anche con l'akadama o con le terre allofane, i fanghi te la "impaccano" comunque, io nella sabbia ho uno stuolo di melanoides che la tengono smossa anche sotto, i ram la tengono smossa sopra.
tra parentesi, la terra allofana che in quei luoghi c'è ma è sotto terra, a contatto con l'acqua non la trovi
Beh vabbè non è quel che volevo fare -.-
Se è per quello nell'orinoco non ci sono neanche i 5 vetri. La terra allofana è un modo artificiale per creare un ambiente il + possibile SIMILE (non uguale che è impossibile) a quello naturale.
Il ghiaino sugarsize è altrettanto valido tiravo solo acqua al mio mulino perchè a me sembra una buona soluzione (anche per l'abbattimento dei carbonati che in questo paricolare caso è positivo).. mentre tu nel primo post me la bocciavi in toto.
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la descrizione fornita da Mikolji purtroppo non ha data, viene descritto quand'è stata fatta? in stagione secca? (presumo sia in questa stagione) o in stagione di piogge? in quest'ultima stagione il fango organico e le foglie e i vari detriti che sono molto leggeri con l'aumentare della corrente se ne volano come foglie al vento, per poi ridepositarsi quando la corrente cala.

per le foto come fotografo Mikolji è veramente bravo, si aggira per tutto il venezuela, ma mica perchè ha fatto una foto in una zona allagata quella è abitata dai ramirezi, magari è proprio di una zona in cui non sono affatto presenti, ma con il piffero che il furbone mette dove è stata fatta o dove ha trovato i ram o le varie specie, per me è un bravo fotografo che si finge etologo.
che poi siano belle e affascinanti è indubbio, ma la fotografia coglie un attimo fuggente di quel momento, tra 3gg, 3 mesi quell'ambiente non è così.
Verissimo! infatti l'idea è di racogliere parecchi link e leggendo il + possibile farsi l'idea + simile che si può all'ambiente reale
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Ultima modifica di Mel; 14-01-2013 alle ore 17:41. Motivo: Unione post automatica
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Vecchio 14-01-2013, 17:46   #10
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ma non te l'ho bocciata, ho semplicemente detto che è scorretto dire che è il fondo che più si avvicina a quello in natura, perchè è un'affermazione che non corrisponde alla verità.
il fondo che più si avvicina a quello che c'è in natura se si punta ad un simil biotopo è la sabbia
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Tag
habitat , loro , ramirezi

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