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Jeffo, su alcune cose sono stato impreciso e credo di averti fatto intendere cose che non volevo. In particolare, non dubito dell'esistenza della denitrificazione da parte degli eterotrofi, così come anche io sono convinto che vi sia un flusso costante di azoto che, secondo il ciclo classico, arriva alle zone anaerobiche e viene trasformato in azoto gassoso dai suddetti batteri, tuttavia ritengo che sia un processo di minore importanza rispetto all'utilizzo di azoto organico e inorganico da parte di eterotrofi aerobi, evitando così che gran parte dell'azoto inorganico venga consumato per merito dei comuni denitrificatori, a cui invece si è sempre data un'importanza per me eccessiva.
Quando dici che la sostanza organica viene trasformata dagli autotrofi, non lo nego, tanto che per me i fotoautotrofi sono fondamentali, non per niente la luce è per me il motore della vasca (ora mi dirai che i fotoautotrofi fanno altro, ma credo non cambi la sostanza finale). Il fatto importante per me, è che i composti organici complessi o i più semplici inorganici credo vengano in larga parte elaborati dagli autotrofi o dagli eterotrofi aerobi, e non per respirare, ma per creare nuova "vita", per replicarsi.
Per quanto riguarda la crosta superficiale, condivido la causa nel glicocalice, ma perchè dovrebbe formarsi solo nei primi centimetri se non per il fatto che i batteri che si riproducono fortemente siano nella zona aerobia? (mentre sotto il turnover batterico è lento)
In ultimo, credo sia giusto ampliare la veduta alla sinergia fra luce, skimmer, batteri e popolazione di coralli. Io credo che vi sia una sinergia nel consumare/rimuovere sostanze azotate tramite questi elementi. E' una mia visione semplicistica. Credo però che lo skimmer rimuova tutto quello che può, secondo le sue impostazioni (flusso, aria, ecc). I coralli prendono quello che possono (più coralli ci sono e più mangiano, se sono in salute) e il resto rimane per i batteri e tutti gli organismi fotoautotrofi, tra cui i vegetali, il cui numero può espandersi/contrarsi nei dovuti tempi se il carico azotato varia.
Di tutto questo, credo però che siano gran belle elucubrazioni per dire che in una vasca giovane l'equilibrio è più instabile e si deve avere il giusto ritmo, nè troppo, nè troppo poco. In una vasca ben popolata e matura, i problemi sono di altro tipo, a mio avviso, ovvero di natura chimica: intendo che negli anni vengono a sbilanciarsi le concentrazioni di vari elementi non misurabili, la cui soluzione credo sarebbe fare cambi totali d'acqua, che nessuno, me compreso, abbia avuto ancora il coraggio di fare (con acqua sintetica; con acqua marina sono stati fatti).
Ink, il dsb lavora come giustamente hai scritto, in proporzione al gradiente di concentrazione di reagenti e prodotti della reazione.
Proprio per questo un dsb necessita di movimento abbondante... I prodotti azotati devono affluire continuamente e i prodotti della reazione (sia di denitrificazione che di decomposizione delle sostanze organiche) devono essere asportati.
Il nitrato affluisce agli strati profondi del dsb proprio grazie al benthos e non per diffusione, contrariamente avremmo una denitrificazione quantitativamente irrilevante per il sistema vasca.
Il benthos, soprattutto i vermi, pompano attivamenta acqua ricca di nitrati verso la sabbia e aiutano le bolle di azoto a salire verso l'alto.
Cosí funziona il DSB, IMHO... Sia con sabbia viva che con carbonato di calcio, purché siano entrambi adeguatamente inoculati.
__________________ Cerco talea di Acropora palmata a scopo scientifico - pago a peso d'oro
io sono nuovissimo in ambito marino, è ho allestito il mio primo acquario solo 2 mesi fà
se può essere utile, riporto comunque la mia esperienza di maturazione:
1° settimana, non è cambiamo quasi nulla
2° e 3° settimana, sono nate le Bryopsis, prime bolle e cunicoli nel dsb
5° settimana, inizio esplosione diatomee
6° settimana, inizio esplosione filamentose
8° settimana, tutte le alghe sono in regressione
praticamente quasi identica a quella spiegata da Algranati
questa invece è una foto dei vari stadi del dsb, composto tutto da sabbia viva CaribSea
Paolo, io credo a tutto quello che hai scritto, ma sono convinto che il nitrato consumato dai denitrificanti anaerobi non sia così tanto quanto si creda. Cambia qualcosa saperlo? forse, altrimenti Alvaro non proverebbe i biopellet...
Per capirci con esempi numerici: se entrano 100 atomi di azoto organico, credo che 50 finiscano nello skimmer rimanendo molecole organiche; 20 finiscano in bocca a esseri viventi come molecole organiche. 20 finiscono in bocca a batteri in varie forme (ammoniaca, nitrito). I restanti 10 arrivino a diventare nitrato, una cui parte è consumato dagli eterotrofi aerobi e poco arriva ai denitrificanti anaerobi.
Forse sbaglio... e forse non cambia nulla sapere se le cose vanno così o come si è sempre creduto...
Ma credo che con un po' di testa si possa provare a ridistribuire il consumo di azoto e sopperire a certe carenze, tipo luce più forte in caso di skimmer scarso, oppure biopellet...oppure tutto potente per poter avere tanto cibo che gira... chissà... é il bello dello sperimentare. Certo non sono cose da consigliare a chi si accinge al nostro hobby, a cui consiglio sempre i metodi più "navigati" e che diano risultati con la maggiore certezza possibile.
Discutendo... tema bolle: siete sicuri che non si vedano solo davanti perchè la sabbia adiacente al vetro rifletta la luce e faccia produrre ossigeno, non azoto?
Le bolle ci sono anche di notte? Si vedono anche attraverso il vetro di fondo sotto la vasca (che sta al buio)?
Oppure si potrebbe inserire una pellicola nera opaca tra vetro e sabbia, da rimuovere con molta cautela per non smuovere la sabbia e vedere se le bolle sono comunque presenti.
Discutendo... tema bolle: siete sicuri che non si vedano solo davanti perchè la sabbia adiacente al vetro rifletta la luce e faccia produrre ossigeno, non azoto?
Le bolle ci sono anche di notte? Si vedono anche attraverso il vetro di fondo sotto la vasca (che sta al buio)?
Oppure si potrebbe inserire una pellicola nera opaca tra vetro e sabbia, da rimuovere con molta cautela per non smuovere la sabbia e vedere se le bolle sono comunque presenti.
molte bolle sono prodotte dai cianobatteri a contatto con il vetro ....... altre sicuramente no ...... ogni volta che smuovo il minidsb in punti lontani dal vetro escono bollicine ..... di azoto ? metano ? fosfano ?
difficile da sapere ...... sicuramente quello che penetra nel dsb viene utilizzato e metabolizzato compresi i detri trasportati in profondità dai detrivori e le loro feci
io penso che ogni sostanza venga trasformata sino ad essere idrogenata .... al minimo di ossidazione possibile
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quello che scrivo è tutto IMHO (In My Humble Opinion) - a mio modesto parere
"meno tecnologia, più biologia" E. Borneman
"meno chimica, più biologia" Stefano G.
Le bollicine frontali non sono sacche d' azoto, ma di ossigeno e Co2, del resto sono anche relativamente stabili e hrandi per essere azoto. Quelle d' azoto, risalgono velocemente dal fondo,sono molto piu' piccole e basta inserire uno stuzzichino nel DSB, per accorgersi di quante microbollicine si liberano. Se lo stuzzichino lo si onserisce tra' vetro e sabbia, accade poco o nulla. Poco prima dello spegnimento delle luci, come se anche il bentos avesse il proprio orologio biologico, ecco quello che si libera dal mio DSB.
se posso però dire una mia idea, il funzionamento del dsb non dovrebbe essere visto in termini di flusso di nitrato... mi spiego meglio:
è vero che sono i prodotti azotati che forniscono il flusso entrante al DSB in termine di gradiente supeficiale, ma questo avviene principalmente in termini di ammonio che poi nel dsb deve diventare nitrato. Perchè se ragioniamo sull'NO3, allora la concentrazione nel DSB è superiore a quella in acqua e quindi si avrebbe un gradiente opposto.
In conclusione, la mia idea è che il motore del DSB non è il flusso di nitrato.
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