Allora, il mio povero nonno Alessandro, persona semplice e di sani principi,
quando in famiglia si argomentava di queste tristi vicende,
rispondeva quasi sempre allo stesso modo:
"canna corta e grana grossa"
ed è proprio questo il trattamento che anch'io riserverei a chi viola la mia abitazione con intenzioni criminose.
dieci anni fa, mentre alle 5 di mattino viaggiavo spedito in auto per una trasferta di lavoro,
ho investito e ucciso un bellisimo micione tigrato.
nella speranza di trovare il proprietario, ho suonato i campanelli di almeno 50 case,
beccandomi gli insulti e le minacce di tutto il vicinato...
alla fine, disperato, l'ho dovuto abbandonare così,
senza potermi neppure scusare col padrone.
a distanza di tanto tempo, ancora provo rimorso per quella tristissima avventura,
ripenso al gattone tigrato, a com'era caldo e morbido quando l'ho preso in braccio per toglierlo di strada,
e che se magari avessi avuto meno fretta, quella schifosa mattina, avrei forse potuto frenare o schivarlo, chissà...
non voglio neanghe immaginare, se per mio errore o tragica fatalità,
avessi investito una persona.
credo che il trauma di avere sulla coscienza la morte di un'uomo, sia una cicatrice davvero insanabile.
discorso diverso se un criminale ti elude l'allarme, scassina la porta blindata, ti ammazza il cane e ti vien contro con brutte intenzioni:
ecco che li gli scrupoli e i rimorsi vanno a farsi friggere!
due legnate col sovrapposto del 20,
due bei foratoni in poroton legati ai piedi, e giù nella fogna più vicina...
senza rimorso alcuno.
e che la giustizia vada a fare il suo corso a casa dei benpensanti...
