dipende sempre da cosa si intende per ''pescare''
il rapporto che lega ambiente acquatico e il pescatore è molto stretto(parlo del pescatore come lo intendo io)
il''pescatore'' non si limita ad andare a prendere le tre trote che gli spettano di diritto(non si sa per quale diritto)
dalle mie parti(parlo di acque dolci il Trasimeno, quindi) la pesca è intesa come un hobby,per stare a contatto con la natura
non sai quante volte sono stato ,in mezzo alla nebbia a pensare nel attesa di una tocca,ad ascoltare il verso delle folaghe o degli svassi,ad apprezzare il 'layout''naturale delle nostre rive lacustri,o a fotografare nidiate di germani,tutto questo in attesa di un abboccata,che spesso nemmeno arrivava
ignoravo che dalle tue parti c era una cosi' grande comunita di pescatori
ovviamente ovunque il troppo storpia
ance qua sono stati fatti dei ''danni'' al ecosistema,ma da parte dei pescatori''professionisti'' con le reti e da partedi quelli del centro ittiologico,che hanno introdotto nel lago il pesce gatto e il carassio,che hanno decimato le specie(che ormai dopo moltissimi anni erano quasi autoctone) di persico(sole e reale) della scardola e della lasca in primis
perfortuna che ancora si possono pescare carpe tinche , anguille e lucci, anche se questi ultimi sono stati quasi decimati dai temibili blackbass(persico trota)anchequesto intelligentemente inserito dal centro ittiologico.
in definitiva, dopo il lungo post,occorrerebbe quantificare ,il danno prodotto dai pescatori sportivi(l 80% dei quali rispetta l ambiente che lo ospita),rispetto agli interventi esterni del resto del mondo
ovviamente senza polemiche
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