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Originariamente inviata da smashbeat
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Rispondendo a Sjoplin il problema è che non so come si fanno i nano in Italia, quindi non so se ci sono differenze. Quello che ho notato dalle foto è che qui usiamo con più disinvoltura coralli non propriamente adatti al nano (temerarietà a volte ingiustificata ed esagerata). Credo ci sia più facilità di reperire materiali ed animali a basso costo. Inoltre qui non si sperimenta tantissimo. Nel senso che, stabilita che una tecnica è buona, la si segue tutti e la si perfeziona. Un'altra cosa che ho notato è che ci sono molte donne appassionate a questo hobby, alcune delle quali sono delle acquariologhe (acquariste??) straordinarie.
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Beh, qua, inteso come forum, e non necessariamente come realtà italiana, facciamo più o meno tutti allo stesso modo. Si vede che una tecnica è buona e si segue quella, soprattutto se è la prima vasca. La curiosità e conseguentemente la voglia di sperimentare, nasce con le successive. C'è un certo rispetto (almeno sulla carta..) per gli animali e le loro esigenze.
Se hai voglia di dare un'occhiata ai topic in evidenza nella sezione "il mio primo nanoreef", quelle son le basi.
Però più che l'avviamento dipersè, a me interessava la tecnica. Ho visto su alcuni forum degli allestimenti, diciamo "stravaganti", tipo un nano da 30 litri con una sump da 80, e via dicendo. Piccolo problema italiano è che la corrente elettrica costa un botto ed è un limite non da poco.
Di donne acquariofile, in particolar modo nel marino, c'è poco-poco..
apollok per semplificare, lugol=betadine