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Originariamente inviata da steaven
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ci vorrebbe qualcuno che dia una spiegazione a livello chimico-fisico su quello che accade con la schiuma bagnata o piu' asciutta, cosi magari si riesce a capire se la cosa ha un fondamento.
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Oh, bene, finalmente!
Il discorso è complesso, molto più di quanto possa sembrare e semplificarlo dichiarando valido o efficace lo schiumato in base alla densità o al colore è, francamente, troppo riduttivo.
Faccio un esempio che vale per noi come (spero) per qualunque altro produttore che sia interessato ad ottenere le migliori prestazioni e non solo un oggetto facile da vendere.
Quando progettiamo uno schiumatoio lavoriamo prima sul "corpo" (colonna di contatto) facendo una serie di prototipi e/o modifiche atte ad ottenere alcune condizioni di base: la quantità di acqua trattata, la quantità di schiuma gestibile, lo "sfruttamento" massimo della colonna di contatto in modo da ridurre al minimo le dimensioni in rapporto alle prestazioni. Una volta ottenuto il risultato voluto si passa al cono di convogliamento delle bollicine che è uno dei fattori più importanti: si realizzano una serie di coni con angolazioni diverse e si vede come vengono convogliate le bollicine.
Dopo di questo si lavora ancora sulle altezze e sui livelli in modo da "portare" la schiuma dove vogliamo e nel modo in cui vogliamo.
A questo punto quello che viene tolto dall'acqua è già definito, bisogna solo decidere come vorremo lo schiumato, cioè se molto asciutto, umido, bagnato o........ e quindi si lavora sulle dimensioni del collo operando una serie di sperimentazioni sul rapporto tra diametro ed altezza in funzione del tipo di schiuma che vorremo come risultato finale.
Personalmente preferisco una macchina che lavori non troppa acqua ma in modo efficace; e preferisco uno schiumato scuro (se l'acqua della vasca viene mantenuta limpida vuol dire che lavora bene anche sul particolato) ma non troppo denso per evitare lo sporcarsi troppo rapido dell'interno del collo. Non sono assolutamente daccordo sul lavorare sui livelli d'acqua all'interno del collo del bicchiere; significa non far lavorare in modo corretto lo schiumatoio.
Ho contatti con le più svariate persone che hanno i più svariati schiumatoi e ne hanno avuti dei più svariati.
L'esperienza, in genere, è che con schiumatoi che schiumano "leggero", cioè molto liquido e chiaro, si hanno comunque accumuli di nitrati e fosfati molto rapidi, mentre con uno schiumato scuro ed abbastanza denso (non crema ma comunque non semplice "acquiccio") i risultati in vasca risultano migliori, sempre partendo dal presupposto che parliamo di schiumatoi degni di questo nome.
E' vero quanto sostengono gli zeovittiani, e cioè che con una schiumazione troppo efficace nelle loro vasche possono esserci problemi ma, francamente, continuo a pensare che il sistema migliore sia quello di avere una vasca equilibrata, un ottimo schiumatoio che toglie il più possibile sia in termini di sostanza organica disciolta che di particolato, in modo da consentirmi di tenere l'equilibrio che trovo più conveniente per la salute dei miei animali (ritengo che "metter dentro" è facile, togliere è veramente il difficile, visto che anche zeopvit si è dovuto "inventare" addirittura la zeolite per "togliere").
Purtroppo non riesco a realizzare fotografie decenti delle nostre acropore per dimostrare i risultati ottenibili sia in termini di colori che di crescita con questo sistema (che non è altro che un berlinese dei più classici) ma invito chiunque a venire a vedere la nostra vasca di riferimento che, nonostante turbellarie, trattamenti chimici, potature e storpiature, resta una delle più ricche di colore che io abbia visto finora; è questo che conferma, secondo me, che il tipo di schiumazione scelto con la regolazione standard da noi utilizzata (che dovrebbe essere simile a quello di altri più blasonati produttori) è la migliore utililizzabile. Questo, ancora, a prescindere da tutte le teorie.
geppy