provo a scrivere alcuni dei dubbi che ho avuto leggendo l'articolo.......
evito la prima parte, visto che mi è sembrata più una propaganda per il NO al referendum, che sinceramente non credo dovrebbe trovare spazio in un articolo che si preannuncia voler "fare chiarezza sul mare di castronerie scientifiche", e che quindi io mi aspetto il più tecnico possibile....
dico solo che, a mio avviso, dire che avere una centrale sottocasa sia la stessa cosa che averne fuori confine, significa quantomeno omettere la questione delle dosi di radioattività emessa nel normale funzionamento di una centrale, e del rischio per la salute ad esso correlato, nonchè omettere una serie di problemi che deve sobbarcarsi una nazione che decide di investire nell'energia nucleare.....
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Significa che nelle vecchie centrali (quelle giapponesi per intenderci), una volta innescata la reazione nucleare nel materiale fissile, tutto ciò che l'uomo può fare è di cercare di "tenerla a bada", soffocando la reazione con diversi stratagemmi.
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Le centrali di terza o meglio ancora di quarta generazione sono diverse a partire dal principio di funzionamento. Il core è progettato con la tendenza allo spegnimento. Per tenerlo acceso è necessario il continuo intervento umano. In caso di malfunzionamento o di catastrofe, la centrale si spegnerebbe senza alcun problema e non vi è modo che possa sfuggire al controllo degli operatori. Funziona tutto al contrario quindi: se l'operatore umano o i sistemi di raffreddamento funzionano, allora la reazione nucleare avviene. Se vi ne a mancare il corretto funzionamento di una qualsiasi delle parti di controllo che stanno intorno al reattore (meccanica o umana), il reattore si spegne. Niente botto, niente nube radioattiva, niente olocausto nucleare.
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a me tutto ciò non risulta....io so che le centrali di III generazioni non hanno modifiche nel principio di funzionamento....
il controllo continua ad essere effettuato con le barre di contenimento e con l'acqua di raffreddamento (o gas che sia, in base al tipo di centrale), e proprio non capisco come la centrale possa spegnersi da sola, visto che l'unico modo per farlo è abbassare fino a bloccare il flusso di neutroni che concorrono alle fissioni, e ciò lo si fa con le barre di controllo completamente innestate....se non ci sono problemi ha ragione, il reattore si spegne quasi immediatamente (anche se c'è ancora bisogno del raffreddamento per via del calore dovuto al decadimento radioattivo), ma se c'è un incidente, come un terremoto, che quindi può portare ad esempio al danneggiamento dei binari per le barre di controllo (scusate se la faccio così semplice), ovviamente prima che si riesca a intervenire passerà del tempo, durante il quale può iniziare la fusione dello zirconio che è attorno le barre di uranio con tutti i problemi annessi, come in pratica è successo in Giappone......
niente botto ha ragione, nemmeno in caso di fusione c'è un "botto", ma niente nube radioattiva è tutto da vedere, visto che, fuso lo zirconio, se inizia la fusione del combustibile nucleare, e se malauguratamente nè il vessel del nocciolo, nè il confinamento esterno dovessero tenere, ovviamente il magma fuso rilascerebbe in atmosfera una nube radioattiva come fu per Chernobyl...
ovviamente i sistemi di sicurezza sono tanti, e questa ipotesi è davvero improbabile (e speriamo che in Giappone non succeda nulla di tutto questo), questo va detto, ma ciò non dovrebbe diventare motivo di sottovalutazione dei rischi possibili...
sui reattori di IV generazione invece secondo me c'è poco da dire, e non capisco perchè vengano sempre tirati in mezzo così spesso....
si tratta di progetti, molti e molto diversi tra loro...la maggior parte delle belle cose che si dicono sono solo idee di molti fisici e ingegneri nucleari, ma nulla di concreto...basti pensare che al momento non esistono nemmeno materiali che sarebbero in grado di resistere alle sollecitazioni offerte da questi reattori....
gli EPR che vogliamo costruire in Italia sono prototipi, con i progetti che sono stati modificati più volte in corso d'opera e la loro sicurezza messa più volte in discussione (basta cercare la situazione finlandese), e già mettiamo in mezzo i reattori di IV generazione come la soluzione??
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Un' altra informazione che sfugge ai più è la natura "pulita" delle centrali di quarta generazione. Significa che queste nuove centrali bruciano anche più del 90% del carburante fissile. Che altro? Significa efficenza elevata, ma significa anche una marea in meno di scorie. Anzi ZERO scorie. A questo punto verrebbe da dire che, pur bruciando il 90% del combustibile nucleare, una centrale nucleare di 4^ generazione produce comunque un 10% di scorie (http://www.21stcenturysciencetech.co.../reactors.html).
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beh, apparte che parlare di zero scorie, quando due secondi dopo spieghi che non è così, è quantomeno fuorviante, anche in questo caso ripeto che per me si parla di belle idee, ma di nulla di concreto che possa portare ad un serio dibatittato...è come se io dicessi che in teoria da un pannello fotovoltaico si potrebbe avere l'86% del rendimento...l'autore dell'articolo cosa mi direbbe??
parlando delle centrali di III generazione invece, è vero che producono meno scorie, ma bisogna dire che queste sono molto più radioattive, visto che in sostanza quello che si fa è far rimanere il combustibile nel nocciolo più a lungo....
insomma, un altro problema, considerando che abbiamo già enormi difficoltà senza nessuna soluzione permanente concreta con le scorie di oggi......
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Vero, ma sono scorie diverse. Le scorie delle vecchie centrali, impiegano circa 10.000 anni a perdere radioattività. Le scorie delle nuove centrali impegano solo 200 anni a diventare innocue. Duecento anni su scala geologica ma anche umana sono un battito di palpebre e la loro gestione sarebbe immensamente più semplice delle vecchie scorie.
Ma c'è qualcosa d'altro di cui la gente non è informata. Quelli che dicono di NO alle centrali nucleari di nuova generazione sull' onda emotiva del preservamento dell'ambiente a vantaggio dei propri figli, non sanno che le centrali nucleari di 4^ enerazione aiuterebbero paradossalmente a consumare le scorie nucleari prodotte dalle vecchie centrali, risolvendoci un annoso problema.
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io sapevo 300 anni, comunque siamo lì...il problema è che nelle centrali di IV generazione si dovrebbe usare uranio 238 per avere plutonio 239, che però io so essere più pericoloso (ma quì potrei sbagliarmi, quindi prendete con le pinze ciò che ho detto)
sul consumare scorie delle vecchie centrali, a meno che io non sia a conoscenza di nuove tecnologie, direi che è una esagerazione, visto che io so che dalle scorie si riesce a ricavare un 1% di plutonio, con un processo altamente complicato e che è sotto accusa per via dell'inquinamento radioattivo che produce (basti pensare che il combustibile esausto viene conservato in vasche d'acqua piovana, sempre per via del calore prodotto dal decadimento radioattivo, acqua che poi viene, secondo limiti di legge, rigettata in mare, acqua che comunque ha assorbito una certa dose di radioattività)...
a questo aggiungerei che siamo sempre bravi a parlare, ma poi si vedono i fatti, e i fatti sono che l'Italia non ha voluto finanziare una delle ricerche che andavano nel senso scritto dall'autore dell'articolo, ricerca gestita dal prof. Rubbia, che noi, anche per via delle questioni del solare termodinamico, siam riusciti a far scappare dall'Italia.....
ci vorrebbe un pò di coerenza tra le ricerche e innovazioni che sfruttiamo per metterci bei paroloni in bocca, e quello che poi realmente facciamo...ovviamente non mi riferisco all'autore....
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Oggi il nucleare è l'unica fonte di approvvigionamento di energia capace di soddisfare le presenti richieste di energia (che continuano a crescere).
E le fonti rinnovabili? Gran cosa, si arriverà ad usare quelle un giorno, ma non oggi. Per il semplice motivo che messe tutte insieme non sarebbero capaci di fornire nemmeno la metà dell' energia che richiede il nostro stile di vita.
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se parla di energia prodotta, oggi ci sono centrali a ciclo combinato che raggiungono potenze quasi pari a quelle di una centrale nucleare....
se parla di dipendenza da petrolio e gas, personalmente non credo che la dipendenza dal combustibile nucleare sarebbe minore....
in Italia in particolare (forse l'ho già detto da qualche parte) dovremo acquistare l'uranio già arricchito dall'esterno (dalla Francia credo per via dell'accordo), ovvero acquisteremo sostanzialmente un combustibile che avrà le stesse variazioni di prezzo che ha oggi il petrolio....a questo va aggiunto che l'uranio è in esaurimento, quindi vedo davvero poco senso nel costruire centrali che saranno avviate se va bene tra 10 anni (più verosimilmente 15 - 20), con il loro combustibile primario che ha una durata stimata di poco più di mezzo secolo.....
se parla di indipendenza energetica, mi pare che con le centrali in progetto non arriveremmo a coprire nemmeno il 20% del fabbisogno nazionale, quindi l'indipendenza la vedrei ancora lontana.....
sulle centrali di IV generazione il discorso sarebbe diverso, ma per me ripeto, siamo davvero lontani...ci vorrebbe tanta ricerca, e visto che i problemi rimangono sempre tanti, io preferirei che si indirazzasse la ricerca altrove...
concludo qui perchè ho scritto davvero tanto e perchè sono di fretta, magari se ho tempo commenterò anche ciò che è stato scritto sulle rinnovabili, che comunque ho ritenuto davvero troppo sbrigativo per un argomento così complesso.....
la mio modesta opinione è che, se è vero che sole, vento, biomasse ecc. non sono la soluzione al momento, è anche vero che la ricerca può fare passi da gigante in questi campi, e noi, che il nucleare l'avevamo abbandonato da tempo, potevamo essere i primi in qualcosa...basta guardare l'esempio della Germania, che sta facendo davvero tanto sulle rinnovabili, mentre noi qui abbiamo amministrazioni che si riempono la bocca con la parola rinnovabili e poi creano solo difficoltà pure se vogliamo mettere un pannello fotovoltaico sul tetto di casa nostra, senza dimenticare che siamo il paese delle assimilate, roba da mettersi davvero le mani nei capelli.......