Riprendo questo post perchè mi ha riportato alla mente l'epoca che fu.
Negli anni novanta ho fatto l'assistente di volo per qualche anno. Ero sempre fuori e mi è capitato più di una volta di trovarmi in un bel negozio di acquari, magari con pesci che qui non si vedono mai.
Anche all'epoca portarsi dietro un bell'esemplare non era difficile. Non esisteva la norma sui liquidi a bordo, quindi era sufficiente portarselo nel bagaglio a mano, ovviamente confezionato in modo corretto. Per l'equipaggio poi era ancora più semplice. I controlli venivano effettuati a Fiumicino solo per verificare che gli equipaggi non avviassero traffici in frode alle normative doganali, particolarmente severe con i cosiddetti "frontalieri", e quindi controllavano rigorosamente i voli provenienti dagli States o dal Giappone, a caccia di macchine fotografiche e simili, ma da altri posti quasi mai. E comunque credo che se avessero trovato un pesciolino, non sarebbe stato un gran problema (sul punto però non ho riscontri).
Oggi le cose sono cambiate. Non potendo far salire liquidi a bordo, è assolutamente impossibile portarselo senza inserirlo nel bagaglio che si spedisce. Se però si fa così, il danno è pressochè certo. Sia per quanto riguarda le delicate maniere degli addetti ai bagagli, e le botte sui nastri trasportatori, sia perchè le stive degli aeromobili non sempre sono termoregolate, e quando lo sono la temperatura è sopportabile per un cane, ma non per un pesce.
Se poi si vuole effettuare un'importazione presentandosi in dogana e dichiarando il contenuto del pacco, come dovrebbe essere giustamente fatto, allora entra in gioco la normativa sanitaria.
Anche questo è un argomento interessante e mi riallaccio al mio proposito di elaborare uno studio sul Cites, per approfondire eventualmente anche tale argomento.
Il thread di riferimento è questo:
http://www.acquariofilia.biz/viewtopic.php?t=114551
Vedremo...
A presto