Se ne era parlato anche qua, o meglio si era provato a parlarne:
http://www.acquariofilia.biz/showthr...=362625&page=2
L'avvio con ammoniaca è la cosa più semplice che ci sia, ma stranamente sembra che sia pericolosa e alla portata solo di alchimisti che mettono volontariamente a rischio la salute dei propri pesci.
Vi siete mai chiesti a cosa serve mettere del mangime per l'avvio del filtro, certo che si, serve ad attivare i primi due ceppi batterici imputati al ciclo dell'azoto, gli eterotrofi che degradano le proteine ed i nitrosanti che per il loro metabolismo hanno bisogno di ammoniaca, quindi o si mette sta ammoniaca, o si aspetta che dei ceppi degradino le proteine del mangime trasformandole in ammoniaca, semplice.
Altra domanda, a cosa serve l'aceto?
Ad attivare i ceppi degli eterotrofi che degradano le proteine trasformandole in ammoniaca.
Quindi mettere aceto per gli eterotrofi e ammoniaca per i nitrosanti, o mettere del mangime per entrambi i ceppi, è la stessa identica cosa, solo che con il mangime bisogna aspettare che si attivi un ceppo batterico alla volta, con aceto (bianco) e ammoniaca (non profumata) si attivano contemporaneamente i due ceppi.
E' una pratica consolidata da parecchi anni, non c'è assolutamente nulla di pericoloso, alla fine è tutto pronto quando ammoniaca a nitriti sono a zero, sia con un metodo che con l'altro il risultato è lo stesso, tempistica a parte.
Dopo è logico che se si svuota 1 litro di aceto e 1 litro di ammoniaca la cosa diventa fastidiosa, ma equivarrebbe a svuotare in vasca un bidone di mangime da 1 kg, come tutte le cose basta farle con un attimo di ragionamento.
A dirla tutta servirebbe un altra sostanza per fare ancora prima, quella che serve per attivare il terzo ceppo di batteri che abbiamo nel filtro, quello dei nitratanti.
PS: nell'industria di ittiocoltura non si avviano i filtri con del mangime, ma con ammoniaca e aceto, più l'altra sostanza per i nitratanti, e di sicuro non ci sono rischi, il margine di errore deve essere uguale a zero dato che ci sono ingenti capitali in gioco, se fosse una pratica pericolosa e scellerata non la userebbero di sicuro.
Per l'ossigeno, la conentrazione deve assolutamente essere maggiore di 6ppm, la saturazione varia a seconda della temperatura ma in linea di massima è circa 8ppm, la sopravvivenza dei pesci è a rischio sotto le 4ppm.
Per la misurazione ci sono dei test liquidi, ma sono poco precisi, l'unico sistema sicuro sono i costosi misuratori elettronici.