Ciao, purtroppo ti parlo per esperienza personale. Ti premetto che non sono ne avvocato ne altro ma per quasi 8 mesi ho dovuto combattere la battaglia in senso opposto. mi spiego: mio padre è mancato ad ottobre lasciando un testamento olografo in cui lasciava tutto a sua moglie (che non è mia madre). Ora non ritenendo tutto ciò giusto, per mille motivi, mi sono prima informato e poi rivolto ad un avvocato. questo è il risultato:
esisite un articolo (credo il 735 del C.C.) che garantisce, in presenza di eredi legittimi e diretti quali figli,mogle e mariti, a prescindere dalla volontà dello scrivente, una quota di "legittima" ad ogni erede. questa quota varia a seconda di quanti eredi ci sono, vale a dire che, per esempio, se un genitore muore e lascia una casa non cointestata all' altro coniuge e la coppia ha tre figli, per legge, questa casa dovrà essere divisa nella misura di 50% al coniuge e il rimanente 50% diviso per i tre figli, se il bene è cointestato al coniuge andrà il 75% e ai figli circa 8%. Alla morte dell' altro coniuge la ripartizione sarà la stessa.
questo vuol dire che i tuoi fratelli avranno il diritto di rivendicare la loro quota a meno che non vengano interdetti o disconosciuti dai genitori.................
esiste un cavillo. Se i tuoi fanno un atto di vendita anche a 1 euro a tuo nome, per gli altri eredi rimarrà poco da fare.
prendi il tutto con le pinze, questa è solo la mia esperienza personale e nient'altro.
a presto
Tony
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Originariamente inviata da marco torino
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Pero ho anche sentito che se loro rinunciano a quella parte di eredita con tanto di scritto e con tanto di quota a loro carico ( soldi liquidi) e fattibile come cosa?? Pero vorrei aver sicurezze
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esatto