Premesso che si tratta di un Ciclide del lago Malawi, che fa parte del cosiddetto gruppo degli MBuna, ossia quel gruppo di ciclidi che si alimentando delle coperture biologiche presente sulle rocce, composte prevalentemente di alghe, diatomee, crostacei ecc.
Sono pesci che possono raggiungere i 12/15cm di LT, sono poligami, territoriali e per vivere in modo corretto hanno bisogno di poche cose: Spazio, almeno 300 litri per un bel gruppo di ciclidi del Malawi, acqua pulita (il fatto che resistano a tutto non significa che dobbiamo farli vivere in acqua sporca), ben ossigenata e ben mossa, magari con una o due pompe in più, ben illuminata, in modo da stimolare la crescita di alghe verdi e diatomee sulle rocce, con molti anfratti e tane per dividere bene il territorio e con molti coinquilini con lo stesso caratteraccio che amiamo così tanto noi ciclidofili. . . . la classe non è acqua.
Meglio usare rocce non calcaree, visto che, al contrario di quanto molti credono, il Malawi non è un lago di acque dure, al contrario, la durezza determinata dai sali di calcio e magnesio è molto bassa, intorno a 6°-8°, mentre la durezza momentanea o carbonatica, determinata dai carbonati e bicarbonati può raggiungere anche livelli elevati fino a 12°-16°. La cosa essenziale per avere un ottimo risultato è quello di cambiare almeno un terzo di acqua ogni 15 giorni.
In una vasca del genere possono convivere anche una trentina di MBuna di non più di 5/6 specie, in gruppi con un solo maschio e più femmine, a parte alcune specie dove femmine e maschi sono ugualmente territoriali ed è meglio immettere una sola coppia per evitare che le femmine più deboli vengano martoriate sia dal maschio che dalle altre femmine.
Buon Divertimento!!!!!
Io ho allevato ciclidi del Malawi per più di 15 anni, MBuna, Utaka, psammofili, predatori. . . . sono tutti fantastici, tutti meravigliosamente belli e selvaggi, senza rimorso, senza rimpianto. . . . sono forse una delle avventure che ben fanno capire quanto un appassionato di acquari possa diventato un malato ciclidofilo. . . . .
Ciao
lorenzo