il punto del codice fiscale non è complesso, bisogna semplicemente valutare se serve oppure no.
di certo non è il quid che ti permette di ricevere -o meno- fondi dagli enti, ne ti permette di fare fattura o di ricevere fattura. a tal scopo si usa la partita iva.
Per le associazioni non riconosciute, la questione -come ben saprai- è controversa. Sono soggetti di diritto privato? se si in che forma? in molti le assoggettano alle società di persone, ma ci sono correnti minoritarie che sostengono posizioni diverse.
di sicuro applicare o meno la contabilità ordinaria oppure no, non è una valutazione da fare aprioristicamente. Che senso ha aprire un codice fiscale e sostenere delle spese, esporsi ad eventuali controlli se non si ha la certezza matematica dell'applicazione di quell'associazione?
tu mi insegni, che chiunque di noi può, semplicemente radunandosi in una stanza, decidere di formare un'associazione, e basta il consenso orale, non per forza la stesura di un atto o di uno statuto. Questi, sono semplicemente emblemi di "serietà". Può succedere che, una volta finito l'entusiasmo, il tutto si risolva in una bolla di sapone.
e il povero presidente -ovvero il rappresentante legale-? che fa? si va a chiudere anche la posizione fiscale? (adempimenti e costi)
le dichiarazioni ai fini iva, sono necessarie se si hanno in mente determinate attività, magari per acquisto di materiali, cessione di servizi, ma se -al momento- il nostro scopo è riunirci e conoscerci; ampliare le nostre conoscenze acquarofile e non; e magari, perchè no, adottare una scuola regalandole un acquario, possiamo anche evitare tanti formalismi. Sono tutte attività che sinceramente possono essere svolte senza entrare in un vortice di "burocratismo" di cui, sicuro io, farei volentieri a meno. non perchè non disinteressato alla vicenda, ma semplicemente perchè, nonostante la mia giovane età, ho un'esperienza nel campo del no-profito (politico, culturale, studentesco e sportivo) tale da sconsigliarmi certi comportamenti.
gli amici toscani, mi sembrano ad uno step ben più avanti del nostro, e hanno collocazione geografica più agevole.
Io direi, semplicemente, guardiamoci in faccia, conosciamoci, raccogliamo l'adesione "reale" non quella del forum, mettiamoci sotto una bandiera e infine valutiamo cosa possiamo produrre.
Se dovessimo essere così bravi, potremmo puntare anche in alto con una onlus (per la salvaguardia dei nostri mari, laghi,corsi d'acqua in genere), oppre mal che vada chiamarci "quelli del panuozzo" e, ad ogni incontro, regalarci/scambiarci piantine e opinioni sulle tipe del tavolo affianco
