Circa 13 anni fa avevo mandato una lettera aperta sulla rivista Aquarium dove ero critico nei confronti dell'acquario di Genova appena aperto, rimproveravo il largo uso di coralli di cemento e le condizioni delle vasche non proprio eccellenti, con mezzo di schiuma sulla superficie. L'allora curatore dell'acquario mi aveva risposto, sempre sulle pagine di Aquarium, adducendo il fatto che l'acquario era aperto da poco e si sarebbe evoluto, ecc. ecc.
Poi ho conosciuto varie persone che ci lavoravano, dei biologi, gente in gamba e che ci metteva passione, ma che lamentava un po' alcuni limiti "strutturali", come per esempio il macchinoso e complesso metodo per fare un minimo di ricambio dell'acqua.
La ditta americana che l'ha costruito è specializzata in impianti per grosse strutture aperte al pubblico e finalizzate al "reddito". Lo dico in senso buono, è chiaro: i pinguini, le foche, i delfini vendono e fanno comprare il biglietto, mentre dei coralli... nonglienefreganullanessuno.
Difficile pensare che esca da lì un bambino che si ricorda di un corallo, mentre ovviamente è stato mezz'ora a guardare gli squali.
Pensate all'acquario di Monaco (Principato, non Baviera): è sempre stata una struttura sovvenzionatra dalla casse del Principato e per questo ha potuto fare delle belle vasche di barriera interessanti per noi acquariofili, ma con scarso richiamo di pubblico. Ultimamente, per contrastare lo strapotere di Genova ha dovuto fare un vascone multi-taxa (bello) per richiamare un po' l'attenzione, ma il voto complessivo, se foste bambini sarebbe sempre scarso... niente delfini e pinguini...
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un saluto
Alessandro Rovero
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