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non servirebbe... la tesi è ineccepibile, è la domanda posta da clementoni che è senza senso.
i test colorimetrici sono usati perchè sarebbero il massimo che un utente potrebbe utilizzare.
in pratica si parano totamente il culo con quelle due frasette, dicendo "in 4 settimane, non succede nulla...se il pesce avrà bisogno di più litri, dovrai spostarlo in una vasca più grande e se non o fai sono cavoli tuoi e non è colpa nostra, visto che te lo abbiamo detto
__________________ Se Madre Natura ha fatto si che ogni cosa contenente sostanze zuccherine, una volta fermentata, possa dare origine ad alcol...bè, ci sarà un motivo, no????
in pratica si parano totamente il culo con quelle due frasette, dicendo "in 4 settimane, non succede nulla...se il pesce avrà bisogno di più litri, dovrai spostarlo in una vasca più grande e se non o fai sono cavoli tuoi e non è colpa nostra, visto che te lo abbiamo detto
Se io fossi un esperto di cani e una casa produttrice di accessori pet mi chiedesse di verificare se un cane tenuto in una gabbia da canarini mostra segni di disagio dopo un mese, io gli sputerei in faccia.
__________________ Cerco talea di Acropora palmata a scopo scientifico - pago a peso d'oro
Tralasciando il fatto che un’azienda che urla ai quattro venti di tenere al benessere dei pesci, utilizza ed approva una metodologia che comporta la morte di 30 pesci, l’esperimento in questione presenta, secondo il mio modesto parere, più di un dubbio a livello di metodologia, statistica e risultatii:
• il controllo è composto da 10 pesci in 1 solo acquario da 80 litri, mentre negli altri 2 gruppi ci sono rispettivamente pesci singoli in 10 vasche da 7 litri e 2 pesci in 5 vasche da 7 litri . Quindi i parametri di controllo non sono confrontabili. Si sarebbe dovuto fare un controllo con 10 vasche da 80 litri, con ognuno un pesce e 10 vasche da 7 litri con ognuna 2 pesci . Addirittura nella misura dei parametri dell’acqua, il controllo prevede un solo valore, quindi senza alcuna deviazione standard e senza alcuna validità statistica (n =1). Senza contare il fatto che anche qui non si può parlare di controllo, perché, a livello di inquinamento dell’acqua, 10 pesci in 80 litri corrispondono a 1 pesce in 7 litri (ed infatti, guarda caso, nelle vasche da 7 litri con 2 pesci ciascuna, i valori risultano diversi).
• Il cambio giornaliero dell’acqua del 30 – 50% e settimanale del 100% non simula assolutamente una gestione normale e ortodossa di un acquario.
• Non c’è traccia nella metodologia delle dimensioni dei pesci utilizzati per l’esperimento, né tanto meno la varietà o l’età. Un conto è inserire un piccolo Carassius auratus varietà “chicco di riso” di soli 5 cm un altro conto un adulto omeomorfo di 20 cm. E anche fosse il primo caso, occorre calcolare che un pesce rosso cresce molto nel corso della sua vita e 4 settimane non sono assolutamente sufficiente per valutare questa importante variabile.
• Le deviazioni standard rilevate nei risultati sono troppo ampie per avere una qualche validità statistica, anche in base alla povertà numerica dei campioni presi in esame (n = 10 ).
Tale esperimento, ancora secondo il mio parere, avrebbe qualche problema ad essere pubblicato da una rivista scientifica.
Se io fossi un esperto di cani e una casa produttrice di accessori pet mi chiedesse di verificare se un cane tenuto in una gabbia da canarini mostra segni di disagio dopo un mese, io gli sputerei in faccia.
nessuno lo farebbe purtroppo paolo, perché è un cane, non è un pesce....sul pesce purtroppo fanno migliaia di esperimenti...
Originariamente inviata da Entropy
Tralasciando il fatto che un’azienda che urla ai quattro venti di tenere al benessere dei pesci, utilizza ed approva una metodologia che comporta la morte di 30 pesci, l’esperimento in questione presenta, secondo il mio modesto parere, più di un dubbio a livello di metodologia, statistica e risultatii:
• il controllo è composto da 10 pesci in 1 solo acquario da 80 litri, mentre negli altri 2 gruppi ci sono rispettivamente pesci singoli in 10 vasche da 7 litri e 2 pesci in 5 vasche da 7 litri . Quindi i parametri di controllo non sono confrontabili. Si sarebbe dovuto fare un controllo con 10 vasche da 80 litri, con ognuno un pesce e 10 vasche da 7 litri con ognuna 2 pesci . Addirittura nella misura dei parametri dell’acqua, il controllo prevede un solo valore, quindi senza alcuna deviazione standard e senza alcuna validità statistica (n =1). Senza contare il fatto che anche qui non si può parlare di controllo, perché, a livello di inquinamento dell’acqua, 10 pesci in 80 litri corrispondono a 1 pesce in 7 litri (ed infatti, guarda caso, nelle vasche da 7 litri con 2 pesci ciascuna, i valori risultano diversi).
• Il cambio giornaliero dell’acqua del 30 – 50% e settimanale del 100% non simula assolutamente una gestione normale e ortodossa di un acquario.
• Non c’è traccia nella metodologia delle dimensioni dei pesci utilizzati per l’esperimento, né tanto meno la varietà o l’età. Un conto è inserire un piccolo Carassius auratus varietà “chicco di riso” di soli 5 cm un altro conto un adulto omeomorfo di 20 cm. E anche fosse il primo caso, occorre calcolare che un pesce rosso cresce molto nel corso della sua vita e 4 settimane non sono assolutamente sufficiente per valutare questa importante variabile.
• Le deviazioni standard rilevate nei risultati sono troppo ampie per avere una qualche validità statistica, anche in base alla povertà numerica dei campioni presi in esame (n = 10 ).
Tale esperimento, ancora secondo il mio parere, avrebbe qualche problema ad essere pubblicato da una rivista scientifica.
concordo, anche se purtroppo, nelle riviste scientifiche si omette spesso che la metodologia che comporta la morte di tot pesci....o se ne scrive una parte...
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Non esistono pesci malati, ma solo acquari malati e acquariofili maldestri e disattenti
questo non e possibile in quanto il numero di pesci caricati e scaricati a fine esperimento deve coincidere e alla fine dell esperimento è presente il veterinario della ASUR . A fine anno va mandato un resoconto degli animali entrati ed usciti ...come giustifichi la cosa visto che ci son controlli settimanali?
Per la parte metodologie su una qualunque rivista anche quella più scadente c e sempre una parte materiali e metodi che e necessaria in caso di ripetizione dell esperimento ...
Ike non solo non è sconosciuto, ma molti lo conoscono personalmente e lo stimano per il suo lavoro.
Ha tenuto conferenze a Cesena ed esponeva anche a Piacenza...
Secondo me però stavolta ha proprio cappellato.
Se volete scrivergli un msg o una mail chiedendogli lumi: