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Vecchio 01-09-2011, 22:39   #1
nevioc
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Sistema a pressione

Appurato ormai che il sistema migliore sia a caduta perché più semplice e stabile ma non possibile per tutti, vorrei chiarire qualche aspetto del sistema a pressione.
Abbiamo fatto tanti esperimenti (in particolare Exos87 ed io) e proposto diverse tesi per cui alla fine, qualcuno arrivato all’ultimo momento si può trovare disorientato.

Accantonato il sistema a recupero di pressione (o picco, cioè coi due tubi e le due valvole) perché per funzionare bene ci vorrebbero delle valvole tarate a scattare a specifiche pressioni (post 81) ora parliamo di sistema a pressione, stile polmone autoclave.

L’aria (o altro gas) in pressione sopra all’acido spinge come una molla quest’ultimo su per la cannuccia e attraverso il tubicino arriva nel reattore. Qui avviene la reazione col bicarbonato facendo crescere la pressione nel reattore. Quando la pressione del reattore eguaglia la pressione posta sopra all’acido l’afflusso di quest’ultimo si interrompe. La pressione nel reattore potrebbe aumentare comunque perché l’acido affluito non è ancora tutto immediatamente entrato in reazione (il picco che sfruttava il sistema del post 81, ormai accantonato). Se abbiamo installato una valvolina di n/r la pressione rimane tutta nel reattore, altrimenti ne torna in parte verso l’acido svuotando la cannuccia di collegamento, ha poca importanza si riempirà quando si ripresenterà la condizione.
Andando a consumare la co2 presente nel reattore per fertilizzare le nostre piantine la pressione scende per cui la pressione sopra all’acido prevale facendo affluire quest’ultimo nel reattore con un ciclo infinito almeno finché sono presenti entrambi i reagenti e questa pressione che alimenta il sistema.

Ora come realizzare questo sistema?
Diamo per appurato come si realizza il reattore (il sistema migliore è ha percolazione, o col vaso o con la bottiglia), al limite ci torniamo con un altro post.
Se riempiamo una bottiglia a metà con l’acido abbiamo l’altra metà di spazio per immettere un gas in pressione (aria) come energia da spingere l’acido verso il reattore per cui nel tappo oltre all’uscita del tubo dell’acido avremo anche una valvola per immettere la pressione.
Potrebbe essere un semplice spezzone di tubo di plastica con valvola n/r, oppure una valvolina per camera d’aria da bicicletta, in cui soffieremo o pomperemo aria.
Se la pressione che abbiamo immesso è per esempio di 1 bar (1 bar ha energia potenziale di alzare una colonna d’acqua di oltre 10 metri) andando a consumare l’acido si crea spazio e verso la fine questo spazio è raddoppiato dimezzando la pressione di spinta (in realtà è ancora meno, leggi nota *) che è sempre in equilibrio (si uguaglia) con la pressione del reattore. Per questo motivo la pressione che arriva nell’acquario non è stabile dall’inizio alla fine, al regolatore (stringi tubo del deflussore oppure valvola spillo) prima arriva co2 con pressione 1 bar e progressivamente diminuisce sino alla fine a ½ bar diminuendo di molto l’erogazione delle bolle.
Diventa inevitabile un controllo anche quotidiano se eroghiamo molta co2, più raramente se ne eroghiamo poca. Basta ripristinare la pressione di partenza (diventa utilissimo l’applicazione di un manometro, 0-2,5 bar, prezzo 5 €).

Questo è un esempio di 1/1, cioè un tot volume acido un tot volume gas, ma se al gas diamo molto più spazio iniziale tipo 3/1 (o anche di più) prima di tutto possiamo tenere una pressione più bassa (0,5 bar, tanto è sufficiente per spingere l’acido) e possiamo ritardare anche di molto il ripristino della pressione perché sarà molto più lenta la sua diminuzione.
Se fosse (caso ipotetico) molto alto il rapporto volume pressione/acido tipo 10/1 forse non ci sarebbe neanche bisogno di ripristinare la pressione data la minima differenza di questa dall’inizio alla fine del processo da diventare insignificante.
In realtà anche nel sistema a caduta c’è una differenza dall’inizio (bottiglia acido piena) alla fine (bottiglia acido quasi vuota), ma è piccola e perciò impercettibile!

Dove piazzare il manometro?
Qualcuno potrebbe dire di piazzarlo sul reattore tanto la pressione che c’è dentro è uguale a quella dell’aria che spinge l’acido, vero, pero questo succede quando il sistema è equilibrato mentre noi abbiamo bisogno di saperlo immediatamente.
Quindi ci procuriamo almeno una bottiglia col tappo grande (tipo succhi di frutta, latte) dove mettiamo l’acido oppure la usiamo di supporto per la pressione, sul cui tappo oltre ai vari tubi di collegamento avremo piazzato il nostro manometro.
Ripubblico lo schema del post 171 con la modifica del manometro.



Spero di essere stato chiaro e di avere tolto più dubbi possibili.

* Se non c’è una membrana che divide i due fluidi (l’aria dall’acqua dell’acido), l’aria tende a solubilizzarsi nell’acqua causando nel tempo una certa perdita di pressione.

Ultima modifica di nevioc; 01-09-2011 alle ore 22:40. Motivo: mancanza titolo
nevioc non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 02-09-2011, 08:30   #2
Esox87
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Ottimo riassunto nevioc!
Ma per me il sistema a caduta rimane una cosa provvisoria (spero) ho optato per questa soluzione "estiva" perchè con l' arrivo delle ferie e del caldo avevo poca voglia di stare a sudare in casa... ma ora che torniamo verso le buie e fredde notti invernali, (siamo solo il 1° settembre e c'è 30°) mi rimetto all' opera!
E ho già un piano in mente per il sistema a pressione...un piano diabolico direi!
Occorre una sensore di pressione di controllo nel contenitore di acido che faccia accendere e spegnere ad esempio ad 1.5 atm questo oggetto qui...
http://cgi.ebay.it/MINI-COMPRESSORE#...item336b4e290b
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Vecchio 02-09-2011, 11:32   #3
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Caspita! Ma c’è il sensore di pressione con l’accensione automatica (pressostato)? Sembra di no. Oppure rimediarlo a parte. Poi basterebbe un mini polmone pneumatico …!
nevioc non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 02-09-2011, 12:22   #4
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no, il pressostato non c'è va comprato a parte, ovviamente devo verificare quanto costa.
Il compressore ha un costo ridicolo, se anche il pressostato costa poco probabilmente tenterò questo sistema.
Cosa intendi per "Poi basterebbe un mini polmone pneumatico …!" ?
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Vecchio 02-09-2011, 12:42   #5
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no, il pressostato non c'è va comprato a parte, ovviamente devo verificare quanto costa.
Il compressore ha un costo ridicolo, se anche il pressostato costa poco probabilmente tenterò questo sistema.
Cosa intendi per "Poi basterebbe un mini polmone pneumatico …!" ?
Si perché devi pure immagazzinare la pressione, esempio lasciando la bottiglia dell’acido riempita a metà oppure una bottiglietta da ½ litro collegata con un tubicino. Oltre come accumulo di energia, come descritto nel post 184, funziona anche come ammortizzatore, e in questo caso basta più piccolo perché c'è il compressore che ripristina la pressione.
Guarda struttura e funzionamento http://it.wikipedia.org/wiki/Autoclave
-28
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Vecchio 02-09-2011, 12:50   #6
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Ah certo, davo per scontato eventualmente di usare la classica bottiglia da 2l della pepsi e riempirla sempre con 1l di acido.
Oltre che per l' accumulo di pressione, questo sistema garantisce che il reattore realizzato con la stessa bottiglia, anche in caso di anomalie, non si riempia e non mandi porcherie in vasca.
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Vecchio 24-11-2011, 19:48   #7
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é diventato lunghissimo questo post.

P.s. Mi sono letto un po di messaggi lasciati, era da tanto che non passavo , non li ho letti proprio tutti...
certo che a vedere il tutto da fuori, sembra l'opera di tanti pazzoidi ahahah...

comunque resto del parere che la soluzione migliore per la vostra co2 è la decomposizione del bicarbonato, lo dissi gia all'inizio... dico vostra perchè io la co2 non la adopero più, ho riallestito e ho inserito molte rocce di origine calcarea quindi immettendo co2 in vasca finirei con far alzare troppo il valore della durezza, sciogliendosi tutto quel calcare con l'acido carbonico...

con un trasformatore di telefonino che eroga 5 volt a 800mA direi che una resistenza di 6 o 10 ohm dovrebbe fare al caso vostro, un bel filamento passante nel bicarbonato, o magari in una soluzione super satura di bicarbonato dovrebbe fungere bene... superando i 50 gradi il bicarbonato scinde le molecole rilasciando l'anidride carboniosa. a quel punto vi basta un barattolo X nascosto dove volete , il tubo che va nell'acquario e appunto la resistenza a mollo nella soluzione super satura all'interno del barattolo ( attacchi la spina attendi giusto 15 minuti per far riscaldare la soluzione e il gioco e fatto... ).

Ultima modifica di hemp82; 24-11-2011 alle ore 20:11.
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Vecchio 24-11-2011, 20:13   #8
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ne ho letto uno che parlava di un sacchetto appeso in plastica... fantastico , letteralmente la flebo all'acquario ahahah...
non ho ben capito pero' se usa acido muriatico, acido citrico, acido acetico o semplice soluzione salina/fisiologica
hemp82 non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 25-11-2011, 22:51   #9
nevioc
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Help82 (o help), la tua idea iniziale di produrre co2 con acido e bicarbonato mi è piaciuta parecchio perché il sistema controlla la pressione in automatico erogando quindi anidride carbonica in maniera costante. C'era solo un problema, con l'andare del tempo nel reattore si accumulava il materiale di scarto (acetato di sodio, citrato di sodio, oppure acqua e sale a secondo dell'acido usato) diluendo progressivamente l'acido in arrivo provocando un inevitabile rallentamento della reazione sino a quasi fermarla.
Per superare questo problema ho inventato il reattore a pergolazione, cioè il bicarbonato in alto e lo scarto sgocciola in basso. Io ho usato un barattolo di vetro ove era facile costruire il marchingegno (ho calcolato che la pressione interna al reattore non arrivi a 0,2 bar),
Originariamente inviata da hemp82 Visualizza il messaggio
ne ho letto uno che parlava di un sacchetto appeso in plastica... fantastico , letteralmente la flebo all'acquario ahahah...
non ho ben capito pero' se usa acido muriatico, acido citrico, acido acetico o semplice soluzione salina/fisiologica
Esox87 invece per poter usare una bottiglia di plastica come reattore ha dovuto usare un sacchetto di plastica ove mettere il bicarbonato in sospensione, (il sacchetto nel reattore non nell'acquario, e il tutto sotto al mobile porta acquario).
Tutti gli altri progetti, due tubi, monotubi, riserva di pressione ecc. erano solo tentativi (a cui ci siamo dedicati ormai annoiati di un sistema perfetto ) per nascondere il tutto sotto al mobile.

L'idea della resistenza è senz'altro ottima, ma come controllare la pressione in maniera che sia costante? Il regolatore del deflussore regola sì ma sempre relazione alla pressione che si trova a monte. Una soluzione potrebbe essere quella di un pressostato piuttosto sensibile che a una pressione massima apra il circuito della resistenza spegnendola e a una pressione minima (abbastanza vicina alla massima) chiuda il medesimo per riscaldare il bicarbonato. Comincia a diventare un sistema complesso come i nostri progetti alternativi ... oppure c'è un'altra soluzione?
-28
nevioc non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 26-11-2011, 14:10   #10
hemp82
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ahahah, non te la sei presa spero, io scherzavo, ho capito il perchè del sacchetto appena ho letto il tuo vecchio post, ma è bello immaginarsi la situazione con il sacco a modi flebo all'acquario...
direi che c'è del genio in tutto, quindi era giusto una battutina, lontano dal voler criticare.

per quanto riguarda il giochetto con la resistenza per riscaldare la soluzione di bicarbonato, si potrebbe intervenire in molti modi,
uno aumentando la resistenza il calore prodotto è minore, se si tiene la soluzione a 50 gradi o poco più la decomposizione del bicarbonato è lenta, quindi aggiungendo una resistenza regolabile a monte si dovrebbe poter anche regolare la temperatura variando la reazione.
altra soluzione un mini interruttore a molla normalmente chiuso connesso ad un cuscinetto che per via della pressione si solleva quel tanto che basta per schiacciarlo e quindi interrompere la corrente.
o se vuoi un integrato che ogni tot scatti e interrompa la corrente...
oppure un circuito parallelo sfruttando un rele e un condensatore che scarica attaccando il rele, e scarica staccando il rele... scegli tu... modi ce ne sono quanti ne vuoi...
anche se direi che il migliore sarebbe l'interruttore.

cerco di spiegarti brevemente:

barattolo con dentro resistenza collegata dove a monte collego l'interruttore, sul barattolo due buchi uno piccolo per il tubicino che va in acquario e l'altro piu' grandicello dove dall'interno del barattolo avro' incollato una toppa per camere d'aria di bicicletta, dal di fuori del barattolo in direzione della toppa monto il pulsante...
sale la pressione la toppa che è elastica ma impermeabile tende a spingere verso l'esterno pigiandomi l'interruttore e interrompendo la corrente... scende la pressione la toppa si rilassa e l'interruttore si riattacca... per regolare la pressione all'interno del barattolo a quel punto basterà modificare la tensione con il quale si attacca la toppetta e intervenendo sull'iterruttore.
piu' sensibile al tocco meno pressione richiesta, piu' duretto a scattare più pressione,
un bar o poco più dovrebbe essere più che sufficiente per far funzionare un interruttorino del cavolo.

rendo l'idea ?

ao il brevetto voglio... metodo drenelle.
se non avevo l'acquario fatto di roba calcarea lo avrei costruito e ti avrei detto cosa comperare con tanto di foto... ma siccome non uso co2, piu' che un disegno con autocad e magari una ricerca per vedere il miglior materiale che puoi usare non posso...

per la resistenza ho una mezza idea comuque...
sara' che fumo la sigaretta elettronica :D ma i materiali sono ottimi :D
con 8 euro comperi 5 cartomizzatori hanno resistenza di 2.4-2.6 ne attacchi due in serie e il gioco e fatto...con una tensione di 5v si riscaldano tanto da diventare bollenti e sono costruiti in modo tale da disperdere velocemente il calore così da non far mai bruciare la resistenza interna.
penso quindi che con un max di 20 euro si dovrebbe poter fare tutto...
e poi li si che le bombole te le scordi. carichi il bicarbonato e attacchi la presa...

Ultima modifica di hemp82; 26-11-2011 alle ore 14:34.
hemp82 non è in linea   Rispondi quotando
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con , reattore

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