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Originariamente inviata da miccoli
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ottimo link MonstruM,
in realta' ho ancora un dubbio
ma il castagno;enorme dispensa di acidi umici e fulvici, e di tannini in genere
le cui foglie, possono essere usate in acquariofilia?
il castagno di norma(il legno) rilascia notevolmente piu (tannini etc) rispetto a qualsivoglia quercia o ontano
puo essere usato?
ci sono controindicazioni?
tra l altro le grosse foglòie siarrotolano su se stassecreando tane naturali per i pèiccoli ciclidi in genere , ma anche per molti altri pesci
la decomposizione non è trooppo lenta,e in generale potrebbero essere ottime tane per la ripro
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Sicuramente si possono utilizzare le foglie di castagno.
Per il legno, il problema è la marcescenza in acqua per lunghi periodi, in quanto così non rilascia solo tannini, ma anche altre sostanze potenzialmente destabilizzanti il sistema. Ma la questione potrebbe risultare più teorica che pratica.........
Se vogliamo poi addentrarci nelle specie che meglio rilasciano tannini, la questione potrebbe divenire complessa........
Perchè innanzitutto dovremmo far distinzione sulle parti che si intendono utilizzare in vasca.
Se parliamo di legno (più propriamente la parte centrale, detta duramen) la % maggiore di tannini spetta al castagno, con 13-14% di tannini contro il 10
% della quercia (Quercus robur e Q.cerris, per la precisione).
Se parliamo di corteccia, la quercia ne contiene una quantità maggiore (circa 15
%) rispetto al castagno.
Se invece parliamo di foglie (ma in generale anche di legno), il vincitore è sicuramente il Sommaco (Rhus typhina) con un contenuto in tannini del 25 ed il 30%, contro ad esempio l'8-9% delle foglie di castagno.
Se, infine, vogliamo cercare l'elemento vegetale con il più alto contenuto in tannini, allora questo sarà sicuramente la galla delle querce (una sfera legnosa prodotta dalla pianta come reazione alla puntura di insetti): contiene dal 50 all'80% di tannini.
Sui fanghi concordo sul non toccarli (o toccarli meno possibile), perchè fonte di carbonio e azoto per microorganismi e batteri (nitrificanti se c'è ossigeno, denitrificanti se manca).
Sulla granulometria migliore non credo ci sia una ricetta magica: ghiaia di 1-3mm ed akadama vanno bene entrambi e presentano vantaggi e difetti. La prima (con alti spessori) favorisce i processi di denitrificazione, la seconda è migliore per gli apparati radicali delle piante e l'instaurarsi di microfauna.