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Francamente mi sembra molto strano che abbiano un guadagno netto minore dei 100.000 € ogni 5 anni per i medicinali...
A me non sembra strano... anzi... Non fare l'errore che se un medicinale all'azienda costa 5 e poi lo rivende a 10, il suo guadagno effettivo è 5. A questi devi togliere le tasse (mediamente il 50%), i costi di magazzino, operai, agenti, pubblicità e mille altre cose. Quindi se alla fine il loro guadagno è 2 (riferito all'esempio naturalmente) è già tanto.
Supponiamo anche che in 5 anni riesci ad avere un guadagno di 20.000 euro... questo guadagno giustifica l'investimento? Assolutamente no, perchè per produrre questo guadagno hai probabilmente avuto dei costi aziendale superiori, per non parlare che il guadagno va poi ripartito in 5 anni...
Cmq... se c'era un guadagno interessante, tutto questo problema non sarebbe mai nato no? Quindi io credo ai motivi delle aziende... e non è che è una sola azienda a dirlo, ma tutte... quindi... basta fare 1 + 1. Ciao
Comunque volevo aggiungere o meglio chiedere conferma a Voi: Nei supermercati e nei vari centri commerciali dove si vendono farmaci da banco, credo di ricordare che debba essere garantita la presenza di un Farmacista o sbaglio???
Più che confermato, chiunque consegna fisicamente un farmaco deve essere un Farmacista abilitato (laurea ed esame di stato).
Marco AP, grazie, non avevo capito che il nocciolo fosse l'ottenimento dell'AIC.
Solo alcune precisazioni:
- Di AIC ne esistono vari tipi, Nazionale, Sovrannazionale, Europea. Volendo con una sola pratica possono richiedere l'autorizzazione in tutta europa.
- I costi non sono esattamente quelli da te indicati:
Il costo per un nuova richiesta di AIC in Italia è di 12130€, ai quali pero' si devono aggiungere solo 1210€ per ogni medicinale aggiunto. In pratica se con una pratica chiedi l'AIC per tutti e 5 i medicinali che vengono prodotti il costo è notevolmente minore.
- E' vero che l'aic dura 5 anni, ma allo scadere di questi va domandato solo un rinnovo che costa 610€ per ogni medicinale. Questo vien fatto perchè Il ministero si riserva il diritto di vedere dopo 5 anni se il medicinale ha fatto dei danni. Se non si riscontrano danni a persone o animali (quindi alla salute pubblica), dopo il primo rinnovo l'AIC diventa illimitata. In più sta a loro l'onere della prova che il medicinale sia tossico, ovvero il produttore, se non vuole cambiare qualcosa nel medicinale, non deve presentare alcuna documentazione aggiuntiva.
- In compenso io credo che siano necessari molto più di 5000 euro per la documentazione, oltre all'analisi chimica approfondita (che voglio sperare sia il meno, altrimenti vorrebbe dire che questa gente non sa cosa c'è dentro i suoi flaconi!) servono uno spataffio di analisi cliniche e precliniche, test di CANCEROGENESI e MUTAGENESI (che scusate se sono inutili), e diverse altre cose tecniche di non poco conto.
Onestamente quello del costo burocratico di ottenimento dell'AIC non mi sembra il vero ostacolo, piuttosto sono tutti i controlli necessari ad essere onerosi. Lo sono già da soli, figuriamoci se poi l'azienda in questione non disponesse di un suo laboratorio, strutture adatte alla fabbricazione di farmaci secondo le norme europee etc etc...
Personalmente però non credo che sia sbagliato. Proprio perchè sono controlli fondamentali per la salute pubblica. In più, come già detto, non sono fatti per rompere le balle alle persone, ma per tutelare la salute del fruitore (ovvero i pesci), per fare in modo che i medicinali non vengano stoccati in magazzini di latta sotto il sole cocente estivo ma vengano conservati sempre e non oltre i 25°C, perchè altrimenti diventano....non lo so cosa ma un'altra cosa!
Voglio puntualizzare che io non so come lavorino i produttori di medicinali ad uso acquariofilo, magari fanno già tutto per bene e in questo caso devono già avere tutte le documentazioni richieste per l'AIC (Produci qualcosa, vorrai sapere se è tossico? in quali quantità? dove va a finire una volta che entra a contatto con il pesce? in quanto tempo il pesce lo elimina? se funziona? Queste sono le documentazioni spiegate terra a terra) ed è davvero solo una questione di 115.000 €, ma se è cosi' mi sa un po' di ridicolo.
In ogni caso il mercato c'è, esiste e se viene a mancare un produttore qualcuno lo sostituirà.
Spero di essere stato chiaro.
Comunque volevo aggiungere o meglio chiedere conferma a Voi: Nei supermercati e nei vari centri commerciali dove si vendono farmaci da banco, credo di ricordare che debba essere garantita la presenza di un Farmacista o sbaglio???
Più che confermato, chiunque consegna fisicamente un farmaco deve essere un Farmacista abilitato (laurea ed esame di stato).
Marco AP, grazie, non avevo capito che il nocciolo fosse l'ottenimento dell'AIC.
Solo alcune precisazioni:
- Di AIC ne esistono vari tipi, Nazionale, Sovrannazionale, Europea. Volendo con una sola pratica possono richiedere l'autorizzazione in tutta europa.
- I costi non sono esattamente quelli da te indicati:
Il costo per un nuova richiesta di AIC in Italia è di 12130€, ai quali pero' si devono aggiungere solo 1210€ per ogni medicinale aggiunto. In pratica se con una pratica chiedi l'AIC per tutti e 5 i medicinali che vengono prodotti il costo è notevolmente minore.
- E' vero che l'aic dura 5 anni, ma allo scadere di questi va domandato solo un rinnovo che costa 610€ per ogni medicinale. Questo vien fatto perchè Il ministero si riserva il diritto di vedere dopo 5 anni se il medicinale ha fatto dei danni. Se non si riscontrano danni a persone o animali (quindi alla salute pubblica), dopo il primo rinnovo l'AIC diventa illimitata. In più sta a loro l'onere della prova che il medicinale sia tossico, ovvero il produttore, se non vuole cambiare qualcosa nel medicinale, non deve presentare alcuna documentazione aggiuntiva.
- In compenso io credo che siano necessari molto più di 5000 euro per la documentazione, oltre all'analisi chimica approfondita (che voglio sperare sia il meno, altrimenti vorrebbe dire che questa gente non sa cosa c'è dentro i suoi flaconi!) servono uno spataffio di analisi cliniche e precliniche, test di CANCEROGENESI e MUTAGENESI (che scusate se sono inutili), e diverse altre cose tecniche di non poco conto.
Onestamente quello del costo burocratico di ottenimento dell'AIC non mi sembra il vero ostacolo, piuttosto sono tutti i controlli necessari ad essere onerosi. Lo sono già da soli, figuriamoci se poi l'azienda in questione non disponesse di un suo laboratorio, strutture adatte alla fabbricazione di farmaci secondo le norme europee etc etc...
Personalmente però non credo che sia sbagliato. Proprio perchè sono controlli fondamentali per la salute pubblica. In più, come già detto, non sono fatti per rompere le balle alle persone, ma per tutelare la salute del fruitore (ovvero i pesci), per fare in modo che i medicinali non vengano stoccati in magazzini di latta sotto il sole cocente estivo ma vengano conservati sempre e non oltre i 25°C, perchè altrimenti diventano....non lo so cosa ma un'altra cosa!
Voglio puntualizzare che io non so come lavorino i produttori di medicinali ad uso acquariofilo, magari fanno già tutto per bene e in questo caso devono già avere tutte le documentazioni richieste per l'AIC (Produci qualcosa, vorrai sapere se è tossico? in quali quantità? dove va a finire una volta che entra a contatto con il pesce? in quanto tempo il pesce lo elimina? se funziona? Queste sono le documentazioni spiegate terra a terra) ed è davvero solo una questione di 115.000 €, ma se è cosi' mi sa un po' di ridicolo.
In ogni caso il mercato c'è, esiste e se viene a mancare un produttore qualcuno lo sostituirà.
Spero di essere stato chiaro.
Oh, bello chiaro...pure il link, grazie ancora un po' e pareva che le aziende ci stessero facendo una "regale concessione" nel venderci questi prodotti nessuno lavora per la gloria di Dio e della Nazione.....
Oh, bello chiaro...pure il link, grazie ancora un po' e pareva che le aziende ci stessero facendo una "regale concessione" nel venderci questi prodotti nessuno lavora per la gloria di Dio e della Nazione.....
Considerando come sono tenuti o come arrivano i pesci dai nostri negozianti si può dire che chiunque acquisti a supporto i medicinali annessi! Chi di noi non ha medicinali per uso acquariofilo a casa?
Secondo me il problema è che si è cercato per troppo tempo di spacciare medicinali per biocondizionatori! Difatti i prodotti di alcune marche sono ancora commercializzati; che abbiano più soldi da investire in certificati e controlli?
Per far fronte poi a certe spese necessarie di solito si sceglie di aumentare i prezzi da una parte e far meno margine da un altra. Il mercato funziona così. Nei prodotti che compriamo spesso paghiamo anche la pubblicità che rientra tra i costi del prodotto.
Vi faccio un esempio: Xbox360 venduta sottocosto aumentando il prezzo di windows (tanto il windows si vende comunque) e allo stesso tempo si sono coperti i costi del lancio di Xbox360.
Considerando come sono tenuti o come arrivano i pesci dai nostri negozianti si può dire che chiunque acquisti a supporto i medicinali annessi! Chi di noi non ha medicinali per uso acquariofilo a casa?
Secondo me il problema è che si è cercato per troppo tempo di spacciare medicinali per biocondizionatori! Difatti i prodotti di alcune marche sono ancora commercializzati; che abbiano più soldi da investire in certificati e controlli?
Per far fronte poi a certe spese necessarie di solito si sceglie di aumentare i prezzi da una parte e far meno margine da un altra. Il mercato funziona così. Nei prodotti che compriamo spesso paghiamo anche la pubblicità che rientra tra i costi del prodotto.
Vi faccio un esempio: Xbox360 venduta sottocosto aumentando il prezzo di windows (tanto il windows si vende comunque) e allo stesso tempo si sono coperti i costi del lancio di Xbox360.
Marco AP, sinceramente sono d'accordo con Pesciu.. si parla di 20.000 € all'anno di gudagno netto all'anno, e dici che è già una stima eccessiva? non mi sembra plausibile, non tanto per la cifra in sè, ma io penso questo:
se l'azienda produce solo quel tipo di prodotto, non starebbe in piedi molto, avendo 20.000 di guadagno all'anno, quindi possiamo dedurre che la medesima azienda produca altri tipi di merci, che , verosimilmente, le forniranno un guadagno ALMENO pari a quei 20.000 € di cui si parlava (ma sprero per la salute dell'azienda anche di più).
ora se il settore che produce merce non medicinale fattura di più di quello che produce merce medicinale, non vedo perchè non covnertire la produzione medicinale in "non medicinale" anch'essa, in modo da avere un guadagno superiore.
bisogna ricordare che l'obbiettivo di un'azienda non è quello di far star bene i pesci, ma quello di avere un attivo che superi il passivo a fine esercizio.
dunque o queste aziende guadagnano qualcosa in più di quanto dici tu oppure c'è qualcosa che non torna
detto questo è evidentemente un modo per racimolare qualche soldo, tassando un mercato di nicchia (come qualcuno ha detto) che verosimilmente non riuscirà a produrre tanto baccano quanto il "popolo dei suv" quando è stata introdotta la cosidetta "tassazione sul lusso" ..
Marco AP, sinceramente sono d'accordo con Pesciu.. si parla di 20.000 € all'anno di gudagno netto all'anno, e dici che è già una stima eccessiva? non mi sembra plausibile, non tanto per la cifra in sè, ma io penso questo:
se l'azienda produce solo quel tipo di prodotto, non starebbe in piedi molto, avendo 20.000 di guadagno all'anno, quindi possiamo dedurre che la medesima azienda produca altri tipi di merci, che , verosimilmente, le forniranno un guadagno ALMENO pari a quei 20.000 € di cui si parlava (ma sprero per la salute dell'azienda anche di più).
ora se il settore che produce merce non medicinale fattura di più di quello che produce merce medicinale, non vedo perchè non covnertire la produzione medicinale in "non medicinale" anch'essa, in modo da avere un guadagno superiore.
bisogna ricordare che l'obbiettivo di un'azienda non è quello di far star bene i pesci, ma quello di avere un attivo che superi il passivo a fine esercizio.
dunque o queste aziende guadagnano qualcosa in più di quanto dici tu oppure c'è qualcosa che non torna
detto questo è evidentemente un modo per racimolare qualche soldo, tassando un mercato di nicchia (come qualcuno ha detto) che verosimilmente non riuscirà a produrre tanto baccano quanto il "popolo dei suv" quando è stata introdotta la cosidetta "tassazione sul lusso" ..
mi auguro che le aziende che ci hanno rifornito fino ad ora di medicinali non facciano la scelta economica di smettere di produrli sennò la maggior parte degli acquariofili è nella cacca...
quello che i più non riescono a capire è che se lo Stato tassa le aziende in primis sono loro ad essere in difficoltà, successivamente, salvo limitazioni sui prezzi che porterebbero le aziende al collasso, la tassa viene girata al consumatore
in ogni caso si è usciti dall'argomento principale e ci si è spostati sulla legittimità del guadango etcetc.
il punto è ben diverso: qual'è il futuro degli animali d'acquario?
perchè la burocrazia influirà così tanto sul portafogli del consumatore?