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Vecchio 20-03-2011, 17:51   #1
Patrick Egger
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Ciao.

Inanzitutto voglio dire che non sono al contrario di quello che dice Marco,per carità,lo stimo una brava persona e un buon allevatore di pesci.Però ci sono alcune cose dette che cosi non si possono lasciare o che non sono state considerate.
Visto che si tratta anche di un argomento interessante e alquanto importante,voglio dare anche la mia



Originariamente inviata da Marco Vaccari Visualizza il messaggio
...sia un piccolo contributo che potrebbe aiutare la Natura a preservare la sua preziosa biodiversità.... so che potrebbe essere inutile, data la situazione attuale, ma credo che sia importante per abituare noi stessi a far crescere un corretto rapporto con la natura, fatto di dare e ricevere....
In questa maniera,cioè riproducendo certe specie di pesci,non credo proprio che si riesce ad aiutare alla natura . Per preservare la specie si deve salvaguardare l'ambiente dove vive.Se mai si puo preservare la diversità in acquario.
Che,allevando e riproducendo specie di pesci,fa crescere un buon e forse anche corretto rapporto con la natura,è sicuramente vero e fondamentale.Già Konrad Lorenz diceva:L'uomo protegge solo quello che conosce.E l'acquariofilia è senza altro un buon inizio per conoscere meglio la vita sommerso.

Le specie elencate da Marco,sono tutte vittime di deforestazione,distruzione del habitat o introduzione di altre specie.Non si consocono specie di pesci che sono diventati rari o estinti per via dell'acquariofilia.


Originariamente inviata da Cookie989 Visualizza il messaggio
La cosa però che mi sorprende è che non ci siano in lista pesci di cui ho letto il rischio d'estinzione come alcuni danio (margaritatus tra tutti), altri yasuhikotakia (morleti ad esempio), altri botia ed alcune boraras, ma forse sono io che non so cercare le cose

Questo perchè spesso le liste sono vecchie e non aggiornate.Sia che le specie sono diventate più rare e ancora non elencate che per specie che non sono mai state rare ma comunque si trovano erronemente nella lista.Il Danio margaritatus è diventato raro solo in alcune zone della sua distribuzione.tutta la popolazione però non sembra minaccata.Stessa cosa sembra per i Puntius denisoni.Una sola persona ha fatto credere alla provincia di Kerala che il pesce è endemico e verso l'estinzione.Heiko Bleher ha scritto sul suo ultimo viaggio in quella zona,che i denisoni si trovavano in 21 dei 27 fiumi vistati da lui.E erano molto comuni.Sembra più una questione commerciale per tirare su il prezzo che salvaguardare una specie!?


Originariamente inviata da Marco Vaccari Visualizza il messaggio
....e che i pesci li muoiano o invecchino in vasca, perchè nessuno li vuole..
Infatti.è ben quello il problema.Prendiamo di nuovo il fatto dei Macropodus ocellatus.A parte quelli che ha preso Marco,gli altri sono ancora li in vasca.Nessuno li chiede,nessuno li vuole,nessuno li prende.Dal punto di vista acquariofila è tristissimo,dal punto di vista commerciale un disastro
Un po è ben come detto prima,che i pesci vanno un po secondo la moda.Però c'è anche da ricordarsi,che 20 o più anni fa,un Macropodus era di facile reperibilità,un Danio margaritatus o choprae,ormai diffusi alla grande,erano inesistenti in acquario.Ha cambiato ben anche nel bene!

Originariamente inviata da Marco Vaccari Visualizza il messaggio
..trovo questo affascinante, oltrechè infinitamente educativo, sia per noi adulti, sia per i nostri figli che hanno l'opportunità di osservare uno spazio di Natura in casa nostra, e se poi noi siamo informati, educati al rispetto della specie che ospitiamo, lo possiamo insegnare ai nostri figli, sperando che, crescendo, possa svilupparsi in loro un rispetto sempre più profondo per la Natura e per la bio-diversità...
Assolutamente d'accordo e imitabile ,anche se devo dire,che la frase "Natura in casa" è una frase un po commerciale,visto che la natura come termine esiste dove l'uomo non mette mano.
Per conoscere la natura si deve andare fuori a trovarla,non si puo portarla cosi facile in casa.


Originariamente inviata da Marco Vaccari Visualizza il messaggio
..mi piacerebbe che, anche in acquariofilia, passi il concetto che esiste in terrariofilia da tantissimi anni, ovvero: "una vasca, una specie"....
Sono convinto che dedicare una vasca ad una specie che si è scelta tra le tante, sia il modo migliore per osservare questa specie nella complessità dei suoi comportamenti, dei suoi cicli vitali (spesso legati alle stagioni)..in questo modo si evita l'interazione (quasi sempre forzata) con altri pesci o organismi in vasca..
Con questo non concordo.
Anche in terrariofilia esistono terrari dove convivono più specie.Alla fine è anche più naturale ospitare specie diverse insieme.Capita cosi anche in natura.Interazioni con altri organismi,sia altri pesci come anche invertrebrati,fanno un campo pieno di stimoli.Per un miglior numero di sopravvivenza dei piccoli, senz altro puo essere utile se non ci sono altre specie in acquario.Ma in natura questo è normale e fa parte della selezione naturale.Certo,noi non vogliamo fare tutto come in natura,ma prorpio per questo non si puo chiamare,come detto prima,un acquario "natura"(come sono pignolo ).E questo è anche uno dei motivi per quale non centra tanto per la natura se una specie sopravvive in acquario o meno:non esiste la selezione naturale e la specie si allontano pian pian sempre di più dalla forma "originale" in natura.


Come conclusione di tutto il mio lunghissimo scritto,voglio ricordare,che sono in prima linea se c'è da proteggere la natura (sono molto attivo nel campo per salvaguardia della vita selvatica),che combatto,come Marco,da anni per una cultura diversa nel campo acquariofilo di come sta adesso,e sono anche a favore di riprodurre delle specie che siano rare in natura che in acquario,ma con il mio scritto voglio anche far vedere magari un altro lato,cioè che non è facile salvaguardare le specie e sopratutto non si riesce quando si riproduce qualcheduna in acquario.
E cambiare in Italia qualcosa nel campo acquariofilo è veramente duro.....vedremo come andrà a Cesena

Una buona domenica ancora a tutti.-28
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Patrick Egger non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 20-03-2011, 19:06   #2
Cookie989
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Originariamente inviata da Patrick Egger Visualizza il messaggio

Originariamente inviata da Cookie989 Visualizza il messaggio
La cosa però che mi sorprende è che non ci siano in lista pesci di cui ho letto il rischio d'estinzione come alcuni danio (margaritatus tra tutti), altri yasuhikotakia (morleti ad esempio), altri botia ed alcune boraras, ma forse sono io che non so cercare le cose
Questo perchè spesso le liste sono vecchie e non aggiornate.Sia che le specie sono diventate più rare e ancora non elencate che per specie che non sono mai state rare ma comunque si trovano erronemente nella lista.Il Danio margaritatus è diventato raro solo in alcune zone della sua distribuzione.tutta la popolazione però non sembra minaccata.Stessa cosa sembra per i Puntius denisoni.Una sola persona ha fatto credere alla provincia di Kerala che il pesce è endemico e verso l'estinzione.Heiko Bleher ha scritto sul suo ultimo viaggio in quella zona,che i denisoni si trovavano in 21 dei 27 fiumi vistati da lui.E erano molto comuni.Sembra più una questione commerciale per tirare su il prezzo che salvaguardare una specie!?
Non entro del merito dei discorsi da grandi che state facendo no bè semplicemente ora sono di frettissima e non ho il tempo di approfondire la discussione ma conto di leggerla con calma quanto prima. Grazie Patrick per avermi risposto ad hoc, ma una lista aggiornata ed affidabile non c'è?
Cookie989 non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 21-03-2011, 00:30   #3
Patrick Egger
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[QUOTE=Cookie989;3515801
.... ma una lista aggiornata ed affidabile non c'è? [/QUOTE]

Cookie,guarda che è molto difficile per non dire impossibile,almeno per alcune specie,dire o anche stimare quanto grande sia la popolazione.
In più si deve dire,che le liste non vengono aggiornate ogni anno,almeno non per tutte le specie.Le Red List di solito vengono aggiornate ogni 10 anni.Chiaramente in questo lungo periodo succede di tutto.Vuol dire che una specie puo rilevarsi piu comune di quanto si pensassi all'inizio come anche diventare più comune.Dall'altra parte è molto più facile che diventa rara o sta prima della estinzione.Per esempio prendiamo la Ara di Spix (per citare un uccello dove si possono contare/stimare meglio le popolazione anzi che di un pesce),che nella lista rossa sta come "Critically endagered",che vuol dire che lo stato è critico.In realtà non si ha notizie di questa specie in natura da almeno 10 anni.Praticamente è estinta,in natura.E la lista rossa conta solamente la popolazione in natura.In cattività esistono ancora circa 80 esemplari.

Originariamente inviata da Marco Vaccari Visualizza il messaggio
..urca!.. sta diventando una discussione davvero interessante!... non pensavo che lo diventasse!
Discussione interessante su un tema interessante e anche importante

[QUOTE=Ale87tv;3515975]
Quote:
non posso che quotare!!! che poi alcune specie possano convivere bene è vero, ma secondo me si dovrebbe prima cominciare con il monospecifico, poi passare a un simil biotopo ragionato(perdonatemi ma io gli acquari di comunità non riesco a sopportarli)...

Ale,per carità,non parlo di acquari di comunità come li troviamo nella maggior parte delle case italiane,un fritto misto di non so quante specie.
Intendo dire che si possono ben tenere più specie insieme nel stesso acquario e anche riprodurli.
Se tengo ,per esempio,dei Scalari ,posso ben tenermi anche dei Ancistrus in acquario o dei Caracidi.
è difficile trovare una via di mezzo,ma si puo ben fare.Penso che anche i pesci devono interagire con altri esseri viventi,prendere stimoli da altre specie come anche da diversi arredamenti e piante.Se no si da tutta la ragione ai grandi allevamenti che tengono le coppie in piccole vasche sterili,senza sabbia,senza pianta e senz'altro arredamento.
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Patrick Egger non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 20-03-2011, 19:57   #4
Marco Vaccari
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..aggiungo alle giuste precisazioni di Patrick e hai suoi punti di vista, il fatto che purtroppo è davvero reale la situazione distruzione habitat...
..per fortuna in passato e anche ora esistono dei progetti di mantenimento specie in cattività, che chiedono aiuto anche agli acquariofili, e che sono riusciti nel re-inserimento della specie in natura, sia nel biotopo di partenza risanato, sia in biotopi vicini a quello dove la specie era sparita..

..urca!.. sta diventando una discussione davvero interessante!... non pensavo che lo diventasse!
Marco Vaccari non è in linea   Rispondi quotando
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Tag
acquariofilia , considerazione , natura , piccola

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