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Vecchio 15-10-2010, 23:29   #1
Marco Vaccari
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..A questo punto mi sento tirato in causa…
Secondo me questo topic è il classico discorso che torna ciclicamente, anche se questa volta è tornato in modo confusionario…
Qui si parla di etica.. mi ricordo ai tempi della scuola, di aver parlato con un esperto pubblicitario, che si occupava di approvare o non approvare spot pubblicitari nel nostro paese… Questo signore ci disse che era molto difficile parlare di etica e morale, in quanto si presentava come un elastico, si poteva sempre tirare a piacimento ed era variabile a seconda dei paesi, delle popolazioni, e delle singole persone…
…mi piaceva questa definizione ed è per questo che non mi piace entrare in discorsi etici, perché spesso si ha ragione e si ha torto nello stesso momento…
Secondo me quando si parla di acquariofilia ed etica si apre un mondo… e in pratica non si arriva da nessuna parte…
Personalmente chi mi conosce, sa che sono appassionato di natura, sono stato un pescatore, per tanti anni, ma ora sono diciamo così, pentito.. ma non sto a fare la morale "pesca sì, pesca, no".. semplicemente mi sono reso conto che l'impatto dei pescatori in molti ambienti era diventato insostenibile e, quando mi sono trovato a pescare spalla a spalla in Trebbia, con decine e decine di pescatori provenienti da tutto il vicinato (sto parlando di Piacenza) e che stavano pescando chili e chili di pesci ciascuno (mentre io facevo "no kill") ho pensato di aver sorpassato il limite invalicabile…
tornando al discorso acquariofilo, sono convinto che ci possano essere dei modi per fare acquariofilia in modo coscienzioso, e non li elenco tutti…
personalmente allevo, riproduco e diffondo killi nell' hobby da almeno ventanni…
Negli ultimi anni mi sto dedicando a riprodurre e a mantenere in cattività specie che sono a forte rischio di estinzione in natura (quasi sempre a causa dell'uomo e dell'impatto che ha sull'habitat dove vivono questi pesci).. tra le molte specie attualmente mantengo:
Crenichthis bailey bailey - un goodeide primitivo (e vicino ai Ciprinodontidi) che una volta era diffuso nel nevada e ora quasi scomparso (in Red list, li riproduco da 8 anni)
Betta simplex: un betta in forte rarefazione nei suoi habitat, anche lui in Red list a causa del'over-fishing (i miei sono di riproduzione)
Pachypanchax arnoulti - un kilt del Madagascar affine agli Aplocheilus in forte diminuzione a causa dell'introduzione di Channa striata
Austrolebias elongatus "Fanazul" KCA 27/04 - un grande killi annuale dell'Argentina- questa popolazione molto bella si trova in una base militare.. pare che le pozze verranno prosciugate per allungare la pista per i caccia…
Aphanius iberus "AmpuriaBrava"… come tutti gli aphanius anche gli iberus sono in red list per la distruzione degli habitat e per l'introduzione della invasiva gambusia
Poecilia wingeii "Endler" laguna de los Patos - allevata in purezza da tanti anni, ormai la specie sta degenerando a causa di incroci e selezioni…
Austrofundulus guajira 2006/01 - una bella specie annuale della Colombia, minacciata dalla deforestazione e impossibile monitorarla a causa dei bellicosi indios guajira che non sono proprio amichevoli verso gringos e ricercatori…
Austrolebias belletti "Ezeiza".. anche questo un bellissimo bellotti, conosciuto solo in un singola località

..questi sono solo alcuni… è solo per dire di non fare tutta l'erba un fascio!!!…. quando abbiamo avuto gli animalisti davanti alla nostra convention, chi ce la faceva a spiegare che la maggior parte dei nostri pesci viveva pochi mesi (a volte poche settimane ) in stagni putridi spesso pieni di sterco di gnu e con 800 pesci in pochi cm d'acqua?… chi li riusciva a spiegare che i bellissimi pesci che nuotavano nelle vaschette da 8 litri alimentati a chironomus, e che stavano deponendo come pazzi davanti a tutti nell'esposizione, stavano DECISAMENTE meglio che in natura?…
Ma di fronte all'ottusità umana si può ben poco….

con questo non voglio dire che "killi è bello, killi è ecologico. killli è consapevole"… ma vorrei soltanto porre quest'esempio come una delle tante strade possibili…
E che non bisogna avere le fette di salame sugli occhi...


per chi vuol curiosare qui ci sono alcuni video abbastanza esplicativi!
http://www.youtube.com/watch?v=QSTNj4yJsxY

http://www.youtube.com/watch?v=4sy3R...eature=related

http://www.youtube.com/watch?v=td0h0hv1iHY
Marco Vaccari non è in linea  
Vecchio 15-10-2010, 23:51   #2
Tore*
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Il problema maggiore comunque è l'acquariofilia inconsapevole, credo che qui dentro la gran parte lo fa veramente per passione e si sbatte per curare un pesce malato. Putroppo per il resto è un commercio che non viene fatto per nulla bene, è un mondo senza regole a cui può accedere chiunque...
Tore* non è in linea  
Vecchio 16-10-2010, 00:51   #3
Alexander MacNaughton
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Il problema maggiore comunque è l'acquariofilia inconsapevole, credo che qui dentro la gran parte lo fa veramente per passione e si sbatte per curare un pesce malato. Putroppo per il resto è un commercio che non viene fatto per nulla bene, è un mondo senza regole a cui può accedere chiunque...
Perfetto!

Sai che significa in un negozio e quando ti propongono un pesce dire "No! Quel pesce non lo prendo perché è quasi sicuramente di cattura è sta scomparendo nel suo abitat"

Gli altri clienti ridono vedendo la faccia stralunata del negoziante, a quel punto è lui/lei che ti chiede cosa vuoi...

Tu immagina se di questo tipo di clienti ne ha dieci... fatto?
Adesso che i clienti siano 100. . . fatto?
Immagina che il 90% dei clienti di questo ipotetico negozio sia così... e allora le cose cambiano.

Ma se sai che un pesce rosso può vivere in una boccia è cresce in base alle dimensioni della vasca.
è una baggianata che circola da 50 anni o più (forse) io me la ricordo da quando ero bambino, e ho quasi 30 anni... non puoi con lo schiocco di dita eliminare tutte le favole, leggende metropolitane, baggianate, miti, fantasie e quant'altro.
E quì... ci sono i soliti a spiegare le solite cose. Perché? A che scopo? Con che guadagno?

Per far conoscere l'acquariofilia consapevole.
__________________
Ciclo dell'azoto Link utili
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Vecchio 16-10-2010, 08:49   #4
sergio43
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..
Qui si parla di etica.. mi ricordo ai tempi della scuola, di aver parlato con un esperto pubblicitario, che si occupava di approvare o non approvare spot pubblicitari nel nostro paese… Questo signore ci disse che era molto difficile parlare di etica e morale, in quanto si presentava come un elastico, si poteva sempre tirare a piacimento ed era variabile a seconda dei paesi, delle popolazioni, e delle singole persone…
L’etica non è un elastico. Da dieci anni coordino un Comitato etico e la prossima settimana terrò un approfondimento sull’etica dell’alimentazione. In questa discussione ci sono due aspetti affermazioni iniziali che possono essere riassunte così: mangiare animali non è etico; allevare animali in acquario non è etico perché equivale a mangiarli.
Chi fa le affermazioni fa di una propria scelta alimentare il motivo di una superiorità etica. “Io sono nel giusto per la mia condotta alimentare” (affermazione corretta) “la vostra condotta invece non è buona come la mia” (affermazione scorretta perché, senza tener conto del principio etico di autonomia, non ammette la scelta altrui).
Se leggete tutti messaggi, nessuno dice al vegetariano che deve mangiare carne e allevare pesci. Tutti ammettono la validità del principio di autonomia tranne lui.
L’alimentazione non è solo un atto biologico, assume una serie di significati culturali e simbolici. L’antropologia ci insegna che la stessa cultura inizia con l’alimentazione. L’aforisma dell’antropologo C. Levi-Strauss “Non si mangia ciò che è buono da mangiare, ma ciò che è buono da pensare” ci conduce alla realtà del fatto che alimentarsi non è un semplice atto biologico. Facendo un salto dall’antropologia alla sociologia, Claude Fischler, ci aiuta a capire molto il senso dei discorsi dei vegetariani.
Fischler, analizza il principio di incorporazione: io sono quello che mangio. Lui dimostra che questa affermazione, che la psicologia inserisce nel cosiddetto pensiero magico, appartiene all’uomo di ogni luogo ed ogni epoca, dalla teofagia di molte religioni (anche la religione cattolica mangia il proprio Dio) al cannibalismo rituale. Fischler trasferisce questo concetto della antropologia alla sociologia. Se io sono quello che mangio, ciò che mangiamo deve essere fortemente controllato. Il gruppo dominante stabilisce cosa si può mangiare o non mangiare (quindi i tabu alimentari) e le regole alimentari (eventuali regole restrittive e tutte le regole dietetiche legate alla salute). Ciò è stato fatto da religioni e sette religiose, ma anche da regimi totalitari (per esempio l’avversione dei cinque pasti inglesi del regime fascista oppure alcune regole alimentari del regime comunista rumeno degli ultimi anni). Partendo da Fischler comprendiamo come alcune regole alimentari hanno una forte connotazione religiosa o ideologia, o entrambe le cose. I presupposti tendono ad essere dunque dogmatici ed indiscutibili.
L’etica lavora su argomentazioni. Non è un elastico. In questo caso non è possibile argomentare. E’ come se discutono di aborto un laico ed un cattolico. Il primo può anche argomentare, ma il secondo ha alla base delle sue idee un’affermazione dogmatica. E’ evidente che la soluzione etica migliore in questi casi non può essere il prevalere di una idea sull’altre ma si dovrà giungere al rispetto reciproco rinviando al principio etico di autonomia il singolo, riportando la scelta alla coscienza individuale.
Per finire, il pubblicitario aveva interpretato a sua piacimento il concetto dell’applicazione dei principii etici hic et nunc. Il qui è ora non corrisponde ad affermare il relativismo etico, ma questo è un altro discorso…
__________________
Pseudomugil gertrudae
http://youtu.be/6icj_ogBD9Q
Riproduzione Betta splendens
https://youtu.be/PJJ3NKGdwbs
sergio43 non è in linea  
Vecchio 16-10-2010, 12:49   #5
Tore*
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In questa discussione ci sono due aspetti affermazioni iniziali che possono essere riassunte così: mangiare animali non è etico; allevare animali in acquario non è etico perché equivale a mangiarli.

Dove hai letto queste cose per curiosità?
Hai scritto un trattato partendo da considerazioni che qui non ha fatto nessuno...

Allevare animali in acquario (o in qualunque altra gabbia o recinto) non è etico perchè togliere la libertà è sempre sbagliato. Questo non c'entra nulla con l'essere vegatariani però.

Ultima modifica di Tore*; 16-10-2010 alle ore 16:26.
Tore* non è in linea  
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acquariofilo , lettera , ormai , pentito

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