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Originariamente inviata da tommaso83
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Originariamente inviata da DECASEI
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Un buon carbone elimina anche molti elementi cosi detti "metalli pesanti" ed è la prima cosa da inserire nel caso di avvelenamento da metalli....
altrimenti potresti utilizzare un chelante come EDTA , anche se dubito della sua efficacia in un ambiente con una alta concentrazione ionica , e un pH alto
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Astore nell'altro post sembra che abbia ottenuto buoni risultati con il biocondizionatore che si usa per il dolce, che in effetti, tra le varie funzionalità, ha quella di legare i metalli pesanti con chelanti, quindi credo che potrebbe funzionare. Se noti qualcosa di anomalo puoi provare con quello...
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Ho letto il post e anche se ha una maggiore affinità con il rame, ferro, ecc rispetto al calcio e al magnesio non dobbiamo dimenticarci che l'acquario marino non è un acquario d'acqua dolce.
Inizialmente EDTA venne realizzato dai tedeschi durante il periodo nazista per eliminare il calcio dalle acque dure rispetto all'acido citrico in quanto era piu efficace.
EDTA ha una maggiore affinità partendo dal cromo, ferrico, argento, rame, piombo, zinco, cadmio, ferroso, manganese, calcio, magnesio.
Quindi tende a legare prima il ferro rispetto al calcio.
Probabilmente per un utilizzo forte è sicuramente efficace ma nel lungo termine rilascia quello che ha trattenuto... basta vedere i prodotti a base di ferro chelato o di microelementi che vengono venduti per essere disponibili gradualmente negli acquari.
Personalmente preferisco resine che utilizzano un legame con EDTA che possono essere eliminate insieme a quello che hanno complessato.
Ci vorrebbero studi approfonditi con situazioni come l'acqua del mare.