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Vecchio 26-03-2009, 11:30   #1
vesperio
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Ah, quindi tu sai qual'è la questione di cui chiedevo? Ottimo. Mi spieghi brevemente in cosa consiste? Il problema è che gli operatori del settore (cioè i negozianti) non li possono vendere? o che le case produttrici non seguono le normative per produrli? O che sono soggetti a ricetta veterinaria?

P.s. non ho alcuna intenzione di polemizzare, sia chiaro, non ho capito davvero il motivo del ritiro dei medicinali dal commercio.
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Vecchio 26-03-2009, 11:35   #2
Federico Sibona
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vesperio, però non capisco una cosa, o forse la capisco anche troppo bene .
Se quei farmaci sono porcherie, fabbricati e commercializzati senza i dovuti controlli è giusto che vengano ritirati, ma allora perchè pagando va di nuovo tutto bene?
Poi, nella normativa si legge:
Nessun medicinale veterinario (tranne, in particolari condizioni, i medicinali per pesci di acquario, uccelli di appartamento, piccioni viaggiatori, animali di terrarium e piccoli roditori) può essere presentato sul mercato nell'Unione europea (UE) senza che sia stata rilasciata un'apposita autorizzazione.
Cosa si intende per "in particolari condizioni"?
Confesso di non aver letto tutta la norma europea.
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Ciao, Fede
Non dobbiamo credere che siano intelligenti solo le persone che la pensano come noi.
Dare una mano agli altri è il modo migliore per tenersi in piedi. (Indro Montanelli)
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Vecchio 26-03-2009, 11:47   #3
sklerato
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vesperio, se leggi il topic lo capirai da solo... per regolarizzare la vendita le case dovrebbero sborsare centinaia di migliaia di euro... e non possono o fallirebbero..
i negozianti di certo non ci possono vendere nemmeno i medicinali più blandi che puoi acquaistare in farmacia...
La farmacia li vende ma sotto prescrizione del veterinario... provaci a prendere un discus malato metterlo in un sacchetto e fare la fila per avere un certificato che ti costa più del prodotto (tutti sanno che al minimo stress puoi salutarlo)... e devi esser fortunato che becchi il veterinario in gamba che si rende conto che un acquariofilo ne capisce più di lui di pesci...
quindi che costerebbe dar disposizioni ai negozianti o ai farmacisti di farci acquistare tali prodotti?? mica li sniffiamo!!!!
Federico Sibona, hai perfettamente ragione.. prima o poi a tutti si ammala un pesce.. finora questi prodotti senza controlli han sempre funzionato...
Mi sà che ci finisce a far super ordini on-line dalla germania...
sklerato non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 26-03-2009, 11:47   #4
vesperio
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Ora, come detto prima non ho capito il problema di fondo ma lo immagino.
La questione economica credo nasca non dall'esigenza di pagare una multa. (pago 30 euro per un parcheggio irregolare e vado) ma dall'esigenza di avere le autorizzazioni per medicinali che sono molto diverse da quelle per alimenti.
Servono macchinari e apparecchiature atte a garantire la "bontà" dl prodotto e quidni il rispetto delle norme di buona preparazione. una persona laureata e qualificata in pianta stabile che controlla tutto (ma è pagata dalla stessa casa produttrice quindi...è un costo per loro e una presa per il culo per noi).
Poi devi dimostrare che il farmaco funziona, non basta dire "ma sì, c'è un po' di antibiotico.... servono analisi di laboratorio, prove concrete test in vitro prima e sugli animali poi. Ora in realtà un farmaco ad uso umano da quando viene "progettato" a quando riesce ad essere commercializzato passa una trafila di 12 anni, (salvo casi di emergenza mondiale come l'aids per il quale il primo farmaco è stato autorizzato in circa 6 mesi!!). Non so a quali normative dovrebbero sottostare per uso acquariofilo, probabilmente ad una procedura semplificata e più breve ma non dubito che i costi siano per loro molto alti.
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Vecchio 26-03-2009, 11:56   #5
vesperio
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Originariamente inviata da sklerato
vesperio, se leggi il topic lo capirai da solo... per regolarizzare la vendita le case dovrebbero sborsare centinaia di migliaia di euro... e non possono o fallirebbero..
La mia domanda era proprio questa, a cosa servono tutti sti soldi? Non sono mica un pizzo! Grazie a dio le autorizzazioni per medicinali non sono in vendita (almeno ufficialmente), quindi bisogna vedere a cosa servono tutti quei soldi (sperimentazione, controlli etc etc...)

Originariamente inviata da sklerato
i negozianti di certo non ci possono vendere nemmeno i medicinali più blandi che puoi acquaistare in farmacia...
La farmacia li vende ma sotto prescrizione del veterinario...
Questo non è vero, chiedi un antipulci e l'avrai, un'aspirina e l'avrai. Non è proprio così semplice. Se poi il medicinale in questione contiene degli oppioidi (come alcuni sciroppi per la tosse comunemente usati da tutti dietro ricetta medica) allora sono d'accordo.


Originariamente inviata da sklerato
quindi che costerebbe dar disposizioni ai negozianti o ai farmacisti di farci acquistare tali prodotti?? mica li sniffiamo!!!!
Come detto qualche riga sopra....tu no, ma gli altri? Dipende sempre da cosa c'è dentro. Poi la legge analizza il medicinale e dice....ok, puoi venderlo senza ricetta. Lì sta alla casa produttrice decidere se mantenere la ricetta o no. Nel nostro caso credo converrebbe ad ogni casa liberalizzarlo ma non sono un esperto di marketing ed economia quindi non mi pronuncio....so solo che molti farmaci per umani che oggi si vendono solo con ricetta non ripetibile (bianca o rossa, quella che dovete lasciare al farmacista per intenderci) potrebbero essere liberalizzati ma le case hanno deciso di mantenere l'obbligo di ricetta. E di sicuro non è per motivi medico-sanitari.


EDIT: per intenderci sul discorso costi questi
"Un dossier di registrazione di un medicinale veterinario è composto da 4 parti così suddivise:

PARTE I che comprende:
Dati amministrativi (domande, autorizzazioni e tariffe)
Stampati illustrativi (riassunto delle caratteristiche del prodotto, foglietto illustrativo, etichette)
Export Reports (si tratta di relazioni critiche effettuate da un esperto qualificato, una per ciascuna delle tre parti costituenti la documentazione tecnica del medicinale veterinario)

PARTE II (Qualità) che comprende:
Documentazione di tecnica farmaceutica riguardante le caratteristiche di qualità del medicinale (composizione quali-quantitativa, descrizione del metodo di preparazione e dei controlli eseguiti sulle materie prime, controlli durante la fabbricazione e sul prodotto finito, prove di stabilità, misure di prevenzione trasmissione TSE……..)

PARTE III A – IIIB (Sicurezza e residui) che comprende:
Documentazione riguardante le caratteristiche di sicurezza del medicinale (farmacologia di base, studi tossicologici per somministrazioni uniche e ripetute, tossicità riproduttiva, teratogenesi, mutagenesi, studi residuali per la definizione di tempi di attesa per gli animali destinati alla produzione di alimenti per l’uomo, dati sull’impatto ambientale…………)

PARTE IV (Efficacia) che comprende:
Documentazione riguardante le caratteristiche precliniche e cliniche relative al medicinale (farmacologia di base, farmacodinamica, farmacocinetica, tollerabilità nelle specie di destinazione, prove cliniche condotte con il medicinale in esame sulle specie target richieste e secondo la posologia prevista……..)"

Direttamente estratto da qui: http://www.ministerosalute.it/farmac...enu=immissione
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Vecchio 26-03-2009, 12:11   #6
sklerato
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si ok.. i tempi di realizzo di tutto ciò come hai detto tu son molto lunghi... ma nell'arco di tempo che và dal sequestro al creare laboratori per la ricerca e sviluppo dei curativi (poi di questi tempi...) a noi se ci si ammala un pesce che facciamo?? non si poteva creare un periodo cuscinetto??
in ogni caso i prodotti che han sempre venduto hanno un dosaggio già testato e sperimentato (con ricerche e laboratori vari) negli altri paesi dove questa normativa viene applicata da tempo... essenzialmente la differenza sta nell'etichetta...
Quote:
Come detto qualche riga sopra....tu no, ma gli altri? Dipende sempre da cosa c'è dentro.
perchè se vado dal veterinario mi faccio far la ricetta senza poter ovviamente portare il pesce (per non parlare poi di quelli marini), compro il prodotto in farmacia.. a loro chi dice che non lo uso per altro?
sklerato non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 26-03-2009, 12:28   #7
vesperio
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Beh....io non sono un legislatore, vi riporto solo informazioni necessarie per portare la discussione su un livello tecnico più elevato rispetto all'ovvia incazzatura iniziale, quindi per il periodo cuscinetto non so che dire.
Se negli altri paesi le regole sono rispettate e tutto probabilmente le case produttrici sono in possesso dell'AIC. Se l'hanno già a livello europeo basta che l'Italia elimini la concorrenza "sleale", quindi i medicinali privi di autorizzazioni e vedrai che gli altri si inseriranno nel buco lasciato nel mercato italiano appena possibile. Se non l'hanno a livello europeo ma solo a livello nazionale....credo di ricordare che le procedure per estendere l'AIC durino 6 mesi (il tempo per il nostro ministero di valutare le carte).

Per la ricetta....il veterinario non sa che uso ne farai ma vede se sei un eroinomane conclamato (pupille a capocchia di spillo etc etc...) o se sei solo in ansia per il tuo pesce. In ogni caso non credo che farmaci semplici come quelli per l'ichtyo o parassiti o flagellanti intestinali saranno venduti solo dietro ricetta veterinaria, ma questa è solo un'opinione, in realtà non so quali sono le sostanze utilite quindi è un parere puramente teorico.

Un'altra considerazione che mi viene da fare....ma i pesci sono fisiologicamente tutti uguali?
Una medicina studiata per un bimbo di 5 anni è molto diversa da quela per un adulto, non solo nel dosaggio ma anche nella sostanza, i medicinali che ci sono attualmente in commercio fanno differenza tra guppy e astronumus o sono tutti generici e basati sul litraggio della vasca? (questa è pura ignoranza acquariofila mia).

In ogni caso sia chiaro, se i miei pesci si ammalano anchio voglio essere in grado di curarli!
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Vecchio 26-03-2009, 12:38   #8
sklerato
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Teoricamente è giusto che l'Italia si metta in regola.. ma praticamente condanna a morte parecchi abiatanti dei nostri acquari con conseguente abbandono di quest'hobby...
il semplice flagyl (prodotto farmaceutico) utilizzato per curare flagellati intestinali viene dato dietro prescrizione medica...

Quote:
Per la ricetta....il veterinario non sa che uso ne farai ma vede se sei un eroinomane conclamato (pupille a capocchia di spillo etc etc...) o se sei solo in ansia per il tuo pesce.
non si giudica dalle apparenze.. potrei mandare un amico a prendere il tutto.. e chi lo saprebbe mai?

P.s. dosaggio e prodotto cambiano in base all'età e litraggio della vasca...
Ovviamente non ho mai visto un guppy affetto da flagellati...
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Vecchio 26-03-2009, 13:21   #9
elena.filippi
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Per Il Flagyl, almeno nella mia farmacia, non è richiesta ricetta medica ( e almeno per questo sono a posto).
La mia perplessità si basa su un fatto: fino ad ora certe case produttrici (ho qui presente il XXXXXX di XXXX e il XXXXXXXXX di XXXXX, il primo non riporta la composizione), hanno venduto medicinali per pesci ornamentali, non solo chiamandoli "condizionatori" ma senza nemmeno inserire in etichetta i componenti, la cui elencazione è ovviamente obbligatoria per qualsiasi medicinale. Certe "Furbizie" non mi piacciono. Quindi mi sembra ipocrita che le aziende gridino allo scandalo ora, dovevano pensarci prima, ma forse lo hanno potuto fare perchè in Italia certe cose vengono lasciate passare molto facilmente, abbiamo migliaia di leggi, ma ne basterebbero meno e fatte meglio.
Per quanto riguarda i negozianti, la cosa sarebbe molto semplice: Io per esempio sono titolare di un Alimentari, per poter vendere generi alimentari però ho dovuto fare il corso per Haccp, cioè sulla gestione dell'igiene degli alimenti. Mi è stato rilasciato l'attestato e quindi sono a posto, salvo controlli con esito negativo; la cosa più ovvia quindi è che i negozianti di pesci ornamentali facciano anch'essi dei corsi appropriati, si risolverebbero tanti guai. Naturalmente ci sarebbe un po' di selezione, cioè quello che ha l'agraria e che commercializza anche pesci e annessi, senza nemmeno distinguerli da un canarino, smetterebbero di venderli. Meglio no?
elena.filippi non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 26-03-2009, 13:27   #10
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anch'io non sono molto propenso a queste furbizie.. ma resta il fatto che ne pagano i pesci le conseguenze.. perchè vuoi o non vuoi quei prodotti funzionano...
per il flagyl di solito viene richiesta la ricetta medica...
in ogni caso sul rilascio di qualifiche mi son già espresso poco fà e son d'accordo con te...
sklerato non è in linea   Rispondi quotando
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