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Se il discorso sfuma in un discorso sulla "naturalezza" a parer mio i pesci allevati per fini acquariofili sono destinati, per quanto bene possiamo trattarli o riprodurre l'ambiente d'origine, a una esistenza il cui mondo è delimitato da 4 vetri, che è per loro comunque una sorta di "prigione".
Su questo (naturalmente IMHO) credo che, se ben tenuto, il pesce difficilmente si accorga della differenza (anche in questo, per certe specie, il fornire cibo vivo è fondamentale). Semplicemente non ha abbastanza cervello da capire che lo sfondo della vasca non è una riva, è una parete di vetro.
Ovvio che si parla di pesci NON tenuti al limite inferiore dei litri consigliati. Anzi spesso questa è la scusa per tenerli in pochi litri ("è comunque una prigione, allora li metto in 10 litri"). Ovviamente non è una critica a nessuno di quelli che intervengono in questa discussione, parlo in generale (tanto la sezione "primo acquario" e le sue problematiche più comuni le conosciamo tutti).
Per un buon acquariofilo, d'altra parte, i pesci che ha sono nati nelle sue vasche (o in quelle di un "collega").
Comunque, sì, se ben tenuti i pesci vivono meglio che in natura (vivono di più, si ammalano meno, si riproducono di più, hanno prole più numerosa e meno mortalità, proprio come noi). Naturalmente vanno "ben tenuti" secondo le LORO esigenze.
Alcune specie "di nicchia" sopravvivono solo nell'hobby. In natura sono estinte.
PS: non c'entra nulla, ma quando l'homo sapiens viveva "secondo natura" l'età media era di una trentina di anni. Eppure si viveva in un clima tropicale senza traffico, macchine, imposizioni culturali, lo sviluppo era tutto "sostenibile" e si mangiava solo bio.
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Scambio endler e piante varie con ampullarie e caridine. Scambio a mano a FI e prov.
Se il discorso sfuma in un discorso sulla "naturalezza" a parer mio i pesci allevati per fini acquariofili sono destinati, per quanto bene possiamo trattarli o riprodurre l'ambiente d'origine, a una esistenza il cui mondo è delimitato da 4 vetri, che è per loro comunque una sorta di "prigione".
Su questo (naturalmente IMHO) credo che, se ben tenuto, il pesce difficilmente si accorga della differenza (anche in questo, per certe specie, il fornire cibo vivo è fondamentale). Semplicemente non ha abbastanza cervello da capire che lo sfondo della vasca non è una riva, è una parete di vetro.
Ovvio che si parla di pesci NON tenuti al limite inferiore dei litri consigliati. Anzi spesso questa è la scusa per tenerli in pochi litri ("è comunque una prigione, allora li metto in 10 litri"). Ovviamente non è una critica a nessuno di quelli che intervengono in questa discussione, parlo in generale (tanto la sezione "primo acquario" e le sue problematiche più comuni le conosciamo tutti).
Per un buon acquariofilo, d'altra parte, i pesci che ha sono nati nelle sue vasche (o in quelle di un "collega").
Comunque, sì, se ben tenuti i pesci vivono meglio che in natura (vivono di più, si ammalano meno, si riproducono di più, hanno prole più numerosa e meno mortalità, proprio come noi). Naturalmente vanno "ben tenuti" secondo le LORO esigenze.
Alcune specie "di nicchia" sopravvivono solo nell'hobby. In natura sono estinte.
PS: non c'entra nulla, ma quando l'homo sapiens viveva "secondo natura" l'età media era di una trentina di anni. Eppure si viveva in un clima tropicale senza traffico, macchine, imposizioni culturali, lo sviluppo era tutto "sostenibile" e si mangiava solo bio.
Secondo me, ma magari mi sbaglio,in natura si ammalano meno che in vasca, perché nei secoli e millenni hanno sviluppato difese immunitarie apposite e, parte delle cause che scatenano malattie, nel loro ambiente naturale non vi sono (a riguardo avevo letto un articolo sull ictio) (specie ultra selezionate a parte). Poi vuoi mettere un apistogramma che in Sudamerica ha metri e metri quadri di acqua per nuotare contro il metro e venti scarso che spesso gli si da in acquario?
Se il discorso sfuma in un discorso sulla "naturalezza" a parer mio i pesci allevati per fini acquariofili sono destinati, per quanto bene possiamo trattarli o riprodurre l'ambiente d'origine, a una esistenza il cui mondo è delimitato da 4 vetri, che è per loro comunque una sorta di "prigione".
Su questo (naturalmente IMHO) credo che, se ben tenuto, il pesce difficilmente si accorga della differenza (anche in questo, per certe specie, il fornire cibo vivo è fondamentale). Semplicemente non ha abbastanza cervello da capire che lo sfondo della vasca non è una riva, è una parete di vetro.
Ovvio che si parla di pesci NON tenuti al limite inferiore dei litri consigliati. Anzi spesso questa è la scusa per tenerli in pochi litri ("è comunque una prigione, allora li metto in 10 litri"). Ovviamente non è una critica a nessuno di quelli che intervengono in questa discussione, parlo in generale (tanto la sezione "primo acquario" e le sue problematiche più comuni le conosciamo tutti).
Per un buon acquariofilo, d'altra parte, i pesci che ha sono nati nelle sue vasche (o in quelle di un "collega").
Comunque, sì, se ben tenuti i pesci vivono meglio che in natura (vivono di più, si ammalano meno, si riproducono di più, hanno prole più numerosa e meno mortalità, proprio come noi). Naturalmente vanno "ben tenuti" secondo le LORO esigenze.
Alcune specie "di nicchia" sopravvivono solo nell'hobby. In natura sono estinte.
PS: non c'entra nulla, ma quando l'homo sapiens viveva "secondo natura" l'età media era di una trentina di anni. Eppure si viveva in un clima tropicale senza traffico, macchine, imposizioni culturali, lo sviluppo era tutto "sostenibile" e si mangiava solo bio.
Non confondere la durata della vita con la qualità della vita. In acquario i pesci vivono di più, non "meglio". Poi io sono per le vasche che riproducono al massimo possibile la natura.
Non confondere la durata della vita con la qualità della vita. In acquario i pesci vivono di più, non "meglio". Poi io sono per le vasche che riproducono al massimo possibile la natura.
Non la confondo. Ma quelli che possono essere indicatori ragionevoli di "qualità" in una vasca ben gestita e dimensionata ci sono tutti (e non è solo la lunghezza della vita, anche se per un pesce è un ottimo indicatore): mortalità, comportamento, riproduzioni, accrescimento degli avannotti, ecc.
Per molte specie (es. i killi) le pozze sono comparabili (o addirittura più piccole) di molte vasche.
Alcuni annuali in natura semplicemente muoiono perché la pozza asciuga.
Dopodiché, siamo d'accordo che è comunque un arbitrio nostro, una "violenza" verso un essere vivente. E' anche vero però che questo essere "capisce il giusto". Un pesce non è esattamente una cima.
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Scambio endler e piante varie con ampullarie e caridine. Scambio a mano a FI e prov.
1) Alcune specie "di nicchia" sopravvivono solo nell'hobby. In natura sono estinte.
2) PS: non c'entra nulla, ma quando l'homo sapiens viveva "secondo natura" l'età media era di una trentina di anni. Eppure si viveva in un clima tropicale senza traffico, macchine, imposizioni culturali, lo sviluppo era tutto "sostenibile" e si mangiava solo bio.
Al punto primo non posso che dar ragione con "lode" a ilVanni, infatti ho letto un articolo da qualche parte sul web in cui si elencavano le specie in via di estinzione, quelle a rischio estinzione e (udite udite) quelle che stanno sopravvivendo solo in cattività. Per essere precisi almeno il 50% di quest'ultima categoria erano pinnuti, il 20% insetti ed il restante animaletti striscianti, volatili e per ultimo i politici onesti.
Al secondo punto mi viene in mente la battuta de Roberto Benigni nel " il Piccolo diavolo"... I Babilonesi son tutti morti !
Al di la di questo, credo che la natura sia per chiunque insostituibile... A partire da Amano che ricerca la purezza aurea all'ultimo degli scafazzoni che hanno vasche putride e piene di caos. Intanto Amano utilizza ogni qual genere di artifizio che di "naturale" non ha proprio nulla se non l'aspetto estetico finale.
Stiamo però prendendo una via off topic abbastanza sostanziosa. Credo comunque che l'unico errore che possa aver commesso il crucco sia quello di avere fatto il gesto di pasturare gli scalari in presenza di persone all'interno del negozio con assoluta nonchalance. Credo che, come nel caso dei rettili, almeno avrebbe potuto alimentare il serpente tenendo coperta la teca infilando il topolino vivo in attesa del pasto. Almeno questa sottigliezza passatemela....
[ Credo comunque che l'unico errore che possa aver commesso il crucco sia quello di avere fatto il gesto di pasturare gli scalari in presenza di persone all'interno del negozio con assoluta nonchalance. Credo che, come nel caso dei rettili, almeno avrebbe potuto alimentare il serpente tenendo coperta la teca infilando il topolino vivo in attesa del pasto. Almeno questa sottigliezza passatemela....
vorrei chiederti una spiegazione su questa frase:
lo dici perchè questo gesto potrebbe aver urtato la sensibilità di uno spettatore "involontario", o perchè ti sembra una "spettacolarizzazione" della morte (che personalmente reputo una cosa veramente degradante, molto al di là del gesto in sè..)
credo che entrambe sarebbero argomentazioni valide, io personalmente non sopporto in alcun modo la spettacolarizzazione della morte altrui, vedi filmati su youtube di animali mal tenuti alimentati con vivo inadatto col solo scopo di fare il filmino.
io personalmente non sopporto in alcun modo la spettacolarizzazione della morte altrui, vedi filmati su youtube di animali mal tenuti alimentati con vivo inadatto col solo scopo di fare il filmino.
Neppure io. Quello è, IMHO, sadismo.
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Scambio endler e piante varie con ampullarie e caridine. Scambio a mano a FI e prov.
io personalmente non sopporto in alcun modo la spettacolarizzazione della morte altrui, vedi filmati su youtube di animali mal tenuti alimentati con vivo inadatto col solo scopo di fare il filmino.