Un dubbio :
Ma non converrebbe chiedere a qualche biologo esperto se alcuni degli elementi presenti in tracce
nei vegetali acquatici siano davvero necessari ?
Mi spiego meglio , se alcuni elementi sono presenti in quantità bassissime FORSE (io non lo so altrimenti darei la risposta ) non sono indispensabili per la corretta crescita delle piante , o forse sono necessari solo per attività della pianta che possono o meno interessarci (fioritura, fruttificazione, produzione dei semi o produzione di sostanze da parte della pianta come sostanze antibiotiche, velenose ed altro a cui molti di noi potrebbero non essere interessati dato che non ci servono per i ns scopi, per un biologo invece probabilmente saranno il fulcro dei propri studi).
Addirittura alcune sostanze in un ambiente limitato e popolato di pesci potrebbero risultare più nefaste che utili in caso di disfacimento di piante che ne accumulino quantità elevate (come può accadere con certe oloturie nell'acquario marino).
Rame, cromo , nichel solfato etc. siamo sicuri che non sia meglio evitare di somministrarne ?
Le necessità delle piante acquatiche (e qui potrebbero poi esserci esigenze diverse tra le une e le altre, dato che in natura non troviamo 100

0 specie acquatiche tutte concentrate in una decina di acquari , ma sparpagliate in ecosistemi vasti e differenziati ) potrebbero per quanto riguarda la coltivazione in vasca non essere così legate alla presenza di tracce di certi elementi , che cmq utilizzando un po' di acqua non demineralizzata probabilmente dovremmo riuscire a garantire.
Per essere davvero scientifici dovremmo testare come nei laboratori su ogni singola specie cavia il protocollo più adatto e poi vedere come mediare il tutto in base alle specie da coltivare assieme, ma per dei semplici acquariofili con poche vasche a disposizione la vedo duretta.....
------------------------------------------------------------------------
Non vorrei che ci si volesse complicare la vita come si è costretti a fare per gli acquari marini, ma li vi è una necessità dovuta al fatto di partire dall'acqua ad osmosi per dover arrivare ad una che sia simile a quella marina e dalla criticità nell'allevamento di specie che mal tollerano cambiamenti e privazioni essendo abituate a vivere in ambienti stabilissimi e quasi omogenei (il mare è grande).
Noi invece trattiamo con specie molto più adattabili e con minori esigenze .
Poi se vogliamo davvero ottenere il meglio credo saremo costretti ad allevare ogni singola specie o poche specie con una prefissata "ricetta di vita" , ma in tal caso forse è meglio cercare di vedere cosa abbiano a tal
proposito già eviscerato i biologi che si siano occupati nello specifico della singola specie.