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Pesci d’acqua fredda Per parlare di tutto quanto concerne i pesci d'acqua fredda (come ad esempio i pesci rossi): Le esigenze, la riproduzione, la compatibilità, l’habitat, ecc.

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Vecchio 13-08-2011, 12:39   #1
Neopterigio
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Ciao Onlyreds e Marco,
è con piacere che aggiungo il mio contributo.
Marco hai perfettamente ragione, il tuo pensiero lo condivido.
Il mio contributo "legislativo" vuole solo aiutare a comprendere meglio la situazione in fatto di diritti.
Il "rischio" dell'applicazione dell'etica è che, non essendo ben definita un'etica comune, ognuno ha la sua etica che può andare dal "catturo tutto quello che si muove e lo metto in acquario" a "non si preleva nulla dall'ambiente naturale".
Per questo credo che il punto di partenza (a cui possono aggiungersi a valle: morale, etica, sentmenti) sia la situazione normativa e la legalità.
Io sono seriamente interessato all'allevamento (e magari fosse vero alla riproduzione) di Salaria fluviatilis ma ho dei grossi paletti, con il vostro aiuto vorrei capire se questi risulteranno insormontabili e mi costringeranno a cambiare specie o al contrario mi lasceranno fare questa esperienza.
La mia etica mi impone il benessere animale (sono un naturalista mica per caso : ) ).
Le popolazioni di S. fluviatilis di lago d'Orta e lago Maggiore (da cui preleverei) credo siano stabili, non mi sentirei in "colpa" quindi a sottrarre 2-3 individui, se così fosse.
Vi spiegherò poi i miei paletti e come sono arrivato qui da voi su Acquaportal.
Ciao, Luca
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Vecchio 13-08-2011, 13:45   #2
Marco Vaccari
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..grazie per il contributo Neopterigio, è sempre un piacere quando ci si scambiano informazioni e consigli che sono utili sia a noi che a tutta la comunità.....

Purtroppo il discorso "legislazioni e etica" è sempre molto spinoso, come ovviamente già sai..
..uno dei più grandi contro sensi è quello degli anfibi... come sai è proibito raccogliere e detenere gli anfibi sotto qualsiasi forma (uova, larve, neo-metamorfosati e adulti)... nonostante questo gli anfibi (sia anuri che urodeli) sono in grande diminuzione per tanti fattori.. inquinamento, introduzione specie alloctone, antropizzazione, epidemie, distruzione dei biotopi... ecc....
Quando nascono i girini, nascono a centinaia, migliaia!!! e sono un anello di una catena alimentare che vede la larva come "cibo vivente".... in molte popolazioni di Urodeli, i tritoni cannibalizzano la propria prole in modo pesantissimo.. in pratica le loro larve risultano essere il primo cibo stagionale nel loro biotopo.. E se ne prelevassimo 5 o 6?... il danno sarebbe minimo, ed è vero!.. anche perché la stragrande maggioranza dei piccoli finisce nelle bocche degli adulti...
A volte, può capitare che l'intera popolazione scompare a causa di un disastro ambientale...
eppure, se si fosse prelevate qualche larva (e non si sarebbe fatto nessun danno ambientale, per i motivi che ti ho spiegato) magari si sarebbe riusciti a mantenere la popolazione in cattività e non sarebbe andata perduta..

..con gli anfibi il discorso è più severo, con i pesci un po' meno... non me la sento di dirti di non prelevare i pochi esemplari, o di prelevarli... capiscimi, anche se la legge lo consente.... ma, dato che Acquaportal ha decine di migliaia di iscritti... molti scrivono, ma tanti di più leggono.... cosa potrebbe succedere se in decine di acquariofili, muniti di regolare permesso, pensassero di prelevare qualche esemplare di Salaria nel Lago Maggiore?... come puoi vedere il discorso diventa spinoso.... inoltre, le Salara fluviatilis sono eccezionalmente belle e interessanti sicuramente molto ambite...

in ogni caso, se davvero te la sentirai di prelevare i pesci, nel pieno rispetto delle norme vigenti, la riproduzione sarà l'obbiettivo principale........ se ti potrò dare qualche consiglio, chiedimi pure....
in ogni caso prima di prelevare gli esemplari è meglio documentarsi il più possibile per vedere se abbiamo tutto il necessario (temperature, spazio, cibo vivo ecc..) per tenere e riprodurre questi fantastici Blennidi... ma immagino che ti starai sicuramente informando......

ciao e buon weekend!
Marco
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Vecchio 13-08-2011, 17:18   #3
Neopterigio
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Ciao Marco,
il tuo ragionamento è più che comprensibile. Proprio per questo ribadisco che solo ed esclusivamente se potrò ospitare una coppia od un trio di cagnette mi permetterò di prelevarle (con l’intenzione di restituire poi l’eventuale progenie) in natura.
Intendo raccontarvi come sono arrivato fin qui, spero che un off-topic sia accettato se servirà a farmi esporre gli argomenti inerenti. Se i moderatori reputeranno che il mio intervento “sporchi” un po’ la discussione cominciata da grigo vi chiederei di separarla in una nuova discussione.
Ero un bambinetto quando vidi per la prima volta un acquario e ne fui folgorato.
Ovviamente subito chiesi di poterlo avere ma i miei genitori non se la passavano granchè bene, tuttavia vidi mio padre combattuto. Anche lui ha sempre trovato affascinanti questi ritagli di mondo sommerso. Purtroppo, oltre al problema economico, si aggiunsero le paure di mio padre in merito al tempo necessario alla cura ed il mantenimento dell’acquario stesso. Anche il timore di essere in qualche modo “legati” all’acquario, che avrebbe potuto interferire con ipotetiche vacanze, fece propendere per il no. La classica frase di mio padre era “Costa troppo, poi va a finire che non si può più andare in vacanza… se va via la corrente muore tutto.”.
Alcuni timori fondati, altri dettati dall’ignoranza della materia, ma non posso che biasimarlo.
Con il passare degli anni si ripresentava sporadicamente questo mio desiderio che veniva prontamente stoppato dalle solite dinamiche.
In fin dei conti questo precoce input che mi era stato instillato, questo “timore” dell’acquario deve aver fatto presa in qualche parte del mio inconscio. Negli anni successivi, giunta la maturità mentale, io stesso sono stato in grado di tarpare le ali di questo desiderio ripetendomi come un pappagallo la frase che spesso avevano sentito le mie orecchie.
Nel frattempo l'arrivo della formazione culturale, la nascita di una passione alternativa e surrogante e per culmine la terraristica. La versione asciutta di un acquario mi verebbe da dire ora.
Questa passione per i rettili (i serpenti in particolar modo) rimane tutt’ora ma è prepotentemente tornato il desiderio di acqua.
L’elemento tra i più affascinanti che esistano e dentro cui l’evoluzione ha saputo sbizzarrirsi.
Ora convivo con la mia compagna di vita, una persona eccezionale ma con un pessimo senso estetico (sono volutamente ironico : ) ) che l’ha condotta in primo luogo a trovare me piacente… e, problema ben più grave, gli acquari di pessimo gusto.
Dividendo con lei gioie e dolori (per fortuna molti dei primi e pochissimi dei secondi) dopo innumerevoli discussioni siamo giunti ad un patto di non belligeranza che include, però, determinati paletti:
- la vasca non deve essere troppo grande (anche perché la casa è piuttosto piccola e già molto piena)
- risparmiare dove possibile
- non deve essere il classico parallelepipedo con altezza e profondità di circa la metà della lunghezza
- non deve avere profili e coperchi in plastica
- le luci che siano il più calde possibili

La mia scelta è ricaduta, in maniera definitiva a meno che qualcuno di voi nasconda un coniglio nel cappello, sul cubo Dennerle 60 litri.
Questo acquario incontra quasi tutte le esigenze della mia metà e, seppure con tutte le problematiche derivanti dalla forma cubica, accontenta anche il mio senso estetico.
Quando la presenza dell’acquario è stata accettata la mia gioia è esplosa. Ho finalmente potuto dare sfogo alla mia sete di conoscenze. Le mie letture e ricerche sono diventate quasi monotematiche.
Come molti di voi sapranno ogni pesce ed ogni tipologia di acquario può diventare affascinante, ogni piccolo dettaglio può stupire.
Aldilà delle informazioni base mi sono concentrato sulla scelta del tipo di ospiti per poter poi pensar alla realizzazione mirata dell’acquario.
Sono partito con acquari di comunità tropicali… prima le specie più “banali” (nel senso più citate ed allevate) come i guppy,cory, neon, ecc… per passare poi a specie più particolari come i ciclidi nani.
Sono rimasto estasiato guardando le immagini degli acquari zen di Amano.
Ho scoperto poi il fantastico mondo dei killifish.
Per ogni tipo di pesce, di comunità o di tipologia di allestimento che ho incontrato ho provato attrazione. Ho cercato informazioni, ho pensato a come allestire il mio acquario.
Ogni settimana convinto di aver scelto. Ogni settimana però con una scelta diversa.
E’ un mondo così ampio ed affascinante, tanto grande da far perdere chi si addentra se sprovvisto di esperienza e senza aver affinato i propri gusti personali.
Infine, l’ultimo innamoramento, la scelta più semplice (non in termini acquaristici). Invece della ricerca dell’erba del vicino, il semplice ricordarsi di quanto è bella l’erba sotto i nostri piedi.
E nella ricerca di specie “dimensionalmente” ed ecologicamente abbordabili è arrivata la cagnetta. Un pesce che mi ha sempre accompagnato nei giorni di lago da quand’ero bambino fino ad ora, in acqua con la maschera a spiarle o a piedi nudi mentre pescavo, circondato da questi pesci impegnati a scacciarmi dai loro territori o diventandone io stesso parte. Un pesce di carattere.
Quindi l’ipotesi è di allestire un biotopo di lago prealpino con una coppia di cagnette.
Secondo voi è possibile?
Scusate la lungaggine ma, a volte, mi piace raccontare. (non succede spesso non vi preoccupate : ) )
Ciao, Luca
Neopterigio non è in linea   Rispondi quotando
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Tag
chiedo , consiglio , fluviatlis , riprodotta , salaria , soddisfazione

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