|
Originariamente inviata da sjoplin
|
marco io però ho un po' di dubbi sull'opportunità di andare a spingere sulle colture batteriche senza un buon skimmer dietro... che ne dici?
|
sandro io ritengo che l'uso dei batteri sia molto importante anche anzi soprattutto durante la fase di maturazione. servono sostanzialmente a ripristinare piu' velocemente quelli naturali presenti nelle rocce che sono destinati per la maggior parte a morire quando cambiano drasticamente gli equilibri.
bisogna pero' rispettare alcune condizioni.
1) i batteri devono essere vivi (x es. i liofilizzati non vanno bene)
2) devono essere bilanciati nella composizione. cioe' devono esserci i nitrificanti (Nitrosomonas e Nitrosocystis Nitrobacter e Nitrococcus) cioe quelli che trasformano l'ammoniaca a nitrito e il nitrito a nitrato. e i denitrificanti (Pseudomonas, Thiobacillus, Paracoccus e Naisseria) cioe' quelli che trasformano il nitrato ad azoto gassoso. I biodigest sono bilanciati.
I batteri denitrificanti sono anaerobici e colonizzano le parti profonde delle rocce. Questi batteri usano carbonio organico (da qui l’esigenza di alimentarli con acido acetico per esempio) e usano fosfati per produrre energia sotto forma di ATP e nitrati al posto dell’ossigeno nella catena respiratoria
I batteri nitrificanti invece sono batteri chemiosintetici, autotrofi obbligati poiché usano direttamente CO2 come sorgente di carbonio, e quindi non vanno alimentati e sono aerobi.
In questo modo il cerchio si chiude: viene consumato carbonio azoto e fosfati.
3) ovviamente non bisogna esagerare con le dosi perche poi potrebbero effettivamente diventare inquinanti.
Per farla breve e ti parlo x esperienza personale, fornire batteri giusti e nella giusta quantita’ e una fonte di carbonio organico appropriata non puo’ che essere utile. IMHO
Ho semplificato ma a quest’ora ……….
