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Vecchio 21-08-2008, 09:57   #1
Federico Sibona
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crg_it, per la diatomite non lo so, ma la zeolite ti assicuro che ha soprattutto un filtraggio chimico, a livello di scambio ionico, c'è una bella differenza da una spugna per fine che possa essere.
Che c'entra la torba, di solito si mette per tutt'altri motivi.
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Ciao, Fede
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Federico Sibona non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 21-08-2008, 10:11   #2
miccoli
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scusate non avevo capito
in pratica l uso di certi materiali inibisce il ciclo dell azoto al suo nascere...

e cosa succede alle sostanze di scarto dei pesci e altro?
si biodegradano lostesso?
scusate la banalita della domanda
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miccoli non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 21-08-2008, 10:25   #3
crg_it
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perche' la torba ha il potere di intenerire l'acqua, sottraendo ioni calcio, magnesio e bicarbonati

La chimica dello stato solido ha permesso di ricavare approfondite informazioni riguardo la struttura e le proprietà delle zeoliti. Questi minerali presentano una intelaiatura strutturale a base di alluminosilicato con cationi intrappolati all'interno di cavità a "tunnel" o a "gabbia". Una classe cospicua ed importante di zeoliti possiede una struttura a gabbia sodalite, consistente in un ottaedro tronco ottenuto asportando con il taglio tutti i vertici. Dato che le gabbie possiedono simmetria cristallina, le zeoliti rappresentano una classe di setacci molecolari con selettività maggiore rispetto, ad esempio, alla silice o al carbone attivo, che possiedono vuoti irregolari. Altra peculiarità consiste nello scambio ionico, processo chimico-fisico consistente nello scambio del catione contenuto all'interno della struttura cristallina con ioni presenti in soluzione e che possiedono dimensioni e proprietà elettrostatiche compatibili con la struttura entro la quale vanno ad inserirsi. Ad esempio, zeoliti naturali contenenti cationi Na+ ( SODIO ) o K+ ( POTASSIO ) sono in grado di scambiare specie ioniche quali Ca2+ ( CALCIO ) e Mg2+( MAGNESIO )

quindi tu dici che neell acquario crea problemi lo scambio di sodio potassio , Calcio e Magnesio ? , mentre la torba che leva ioni analoghi no ?
crg_it non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 21-08-2008, 10:32   #4
Federico Sibona
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miccoli, certo che si degradano dando origine ad ammonio che però viene prontamente adsorbito dalla zeolite.
Ora però lascio la parola a qualcuno che ne sappia più di me su diatomee e diatomite, perchè accentrandomi sulla zeolite, sto distorcendo un po' l'argomento del topic
Anche perchè avrei anch'io una domandina: se la diatomite è così porosa e non espleta funzioni di filtraggio chimico come la zeolite, come mai non vi si insediano le colonie di batteri?
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Vecchio 21-08-2008, 10:47   #5
crg_it
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...in effetti ci vuole un chimico

la zeolite e' un minerale, creato artificialmente anche con sintesi

le diatomee sono alghe . Queste alghe sono provviste di un astuccio siliceo formato da due gusci o teche, di cui quello superiore è più grande e ricopre quello inferiore come il coperchio di una scatola. Il guscio superiore è detto epiteca quello inferiore ipoteca. All’interno di questo astuccio si trova il protoplasma cellulare. Questi astucci sono cosparsi di minuscoli fori, incisioni, rilievi disposti in modo regolare a formare graziosi reticolati. le diatomee hanno diverse forme e strutture, le possiamo trovare isolate o raggruppate in colonie filamentose. la capsula silicea che ricopre la cellula è detta Frustulo. il Frustulo ha varie "decorazioni" punctae, alveoli, calaniculi e costae. Le diatomee si dividono in 2 sottogruppi: le pennate e le centriche.

E qui si dovrebbe utilizzare quelle fossili ridotte in farina ...

---------------------

La diatomite e' la farina fossile dei gusci di diatomee
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Vecchio 21-08-2008, 11:53   #6
Paolo Piccinelli
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crg_it, il filtro a diatomee è l'antenato della lampada UV ed ha più o meno lo stesso scopo... leggi il link qui sotto:

http://www.acqua-dolce.it/blog/2007/...tomee-fossili/


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Cerco talea di Acropora palmata a scopo scientifico - pago a peso d'oro
Paolo Piccinelli non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 22-08-2008, 11:03   #7
luciafer
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Scusate l'intromissione, essendo ripassato al marino , ma visto che uso questo filtro da circa 20 anni, sia in acqua dolce che salata, ho un minimo di esperienza.
Vi riporto un estratto del libro "L'acquario marino ottimale" di Host E.Kipper, che lo spiega meglio di me.

"Filtro a diatomee
Il filtro a diatomee purtroppo è tuttora un outsider tra le varie tecniche di filtraggio dell’acqua marina. Si tratta di un sistema di filtraggio chiuso, al cui centro è alloggiato un cestello filtrante sovradimensionato con un volume di 1-2 litri. Questo cestello è rivestito di un sacchetto molto fitto e compatto. Il vero e proprio materiale filtrante del filtro a diatomee è la terra di diatomee che una volta distribuita sul sacchetto filtrante è in grado di trattenere tutte le particelle di oltre 1/1000 mm (1 micron) presenti nell’acqua che vi passa. Quindi il filtro a diatomee chiaramente non è un filtro per un impiego continuativo, bensì indicato solo per casi particolari.
Vogliamo citare tre esempi:
1. Quando vogliamo eliminare sostanze più grandi di 1/1000 mm oppure un intorbidamento dovuto ad altre cause sconosciute, è consigliabile l’impiego di un filtro a diatomee per 1-2 giorni.
2. Un’infestazione di alghe nell’acquario marino si può trattare non solo con una lampada UV bensì anche mediante un filtro a diatomee. Sappiamo che l’uso di una lampada UV può influire negativamente sulla chimica dell’acqua marina, mentre il filtro a diatomee lavora in maniera puramente meccanica. Esso va preferito in ogni caso.
3. Il filtro a diatomee è particolarmente interessante per combattere malattie di pesci corallini, come per esempio Oodinium pillularis. Questo parassita, che appartiene ai Dinoflagellati, si stacca dal suo animale ospitante per moltiplicarsi. Questa ciste è lunga 150 micron e larga 15 micron. La capsula, che all’interno conta 32064 particelle per la moltiplicazione, deve raggiungere dopo 12 ore di «nuoto» libero lo stesso animale ospite oppure un altro.
Sviluppa una tecnica uguale anche la cosiddetta malattia dei puntini bianchi Cryptocarion irritans. Anche questi organismi devono nuotare liberi per moltiplicarsi e quindi nuovamente insediarsi su un ospite per proseguire la loro attività nefasta.
E qui sta la grande opportunità del filtro a diatomee per trattenere tutti i torniti prima o poi mortali. A seconda della temperatura, chiaramente passa un pò di tempo, circa 10 giorni, prima che tutti i parassiti si siano staccati dal corpo dei pesce per riprodursi e vengano invece trattenuti dal filtro.
Per andare sul sicuro, il filtro a diatomee dev’essere collegato all’acquario per 30 giorni, sostituendo di frequente la farina filtrante. Così si eliminano proprio tutti i torniti. Per ulteriori informazioni sull’impiego del filtro a diatomee vedi capitolo 7.2.
Siccome la resistenza del filtro a diatornee è estremamente alta è naturale che la resa diminuisca rapidamente per via di un veloce intasamento con altre sostanze presenti nell’acqua. Perciò è necessario caricare il filtro a diatomee ogni 2o3 giorni - secondo la resa - con nuova terra di diatomee."


Questo tipo di filtro lo produceva solo la Hobby, che oggi non produce più.
Io me lo stò rifacendo ex-novo se volete vi posso fornire le foto dell'originale per capire come funziona.
Oggi la farina fossile si trova a prezzi irrisori, rispetto a quello che ho pagato io 20 anni fa (2,5 Kg 100.000 lire) oggi la trovo a 1-1,5€ al Kg.
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Vecchio 22-08-2008, 11:26   #8
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si si ..volentieri

ho inserito dei tronchi e spesso ho l acqua torbida,) vasca aperta ) sotto nel sump ho spazio a volonta' ed essendomi autocostruito tutto da me , pur avendo un dolce vorrei testarlo .

ma la farina fossile si riesce a comprare online? tramite rivenditori piscine ? ,....a genova non saprei dovre trovarla

grazie10K

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che poi abbia lo stesso utilizzo della lampada Uva sinceramente non credo proprio...una uccide i batteri , questo filtro trattiene impurita' dell ordine dei micron tramite filtraggio meccanico
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Vecchio 22-08-2008, 11:56   #9
luciafer
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Originariamente inviata da crg_it
si si ..volentieri

ho inserito dei tronchi e spesso ho l acqua torbida,) vasca aperta ) sotto nel sump ho spazio a volonta' ed essendomi autocostruito tutto da me , pur avendo un dolce vorrei testarlo .

ma la farina fossile si riesce a comprare online? tramite rivenditori piscine ? ,....a genova non saprei dovre trovarla

grazie10K
La prima foto è quello originale con la disposizione dei tubi che ho disegnato io, mentre, la seconda foto è una prova fatta con le campane che si usano per impianti a osmosi inversa (manca la pompa nella foto) ma era poco funzionale e quindi lo stò rifacendo sul modello dell'originale.

Io la farina fossile l'ho trovata in un negozio che vende attrezzature per il vino.

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Vecchio 22-08-2008, 12:16   #10
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cavoli...proprio come pensavo io , di utilizzare le campane da idraulica..che hanno gia un micro filtro ...( sono quelle per trattenere impurita dall' acquedotto )

poco funzionale in che senso ?perche'l entrata e' superiore , lo sfiato a lievello e l uscita acqua era sotto? , mentre l "antenato "avendoli entrambi superiori non soffriva di intasamento x ricircolo ?, ho letto che comunque serve una pompa , che prima si utilizza per il ricircolo interno e poi una volta che si e' sedimentata nel filtro , si puo attivare il passaggio dell acqua ...

nel caso comunque penso che si possa utilizzare una campana , solo seguendo lo stesso schema e con mandata ed uscita a stesso livello e manicotto interno... che dici ?
Tra l altro quellla che ho trovato io a 18E da Castorama ha entrate superiori e sfiato nel corpo superiore ...e il corpo sotto a campana e' un bicchiere a vite

crg_it non è in linea   Rispondi quotando
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diatomee , filtro , zelbrite
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