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Originariamente inviata da paologe
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Originariamente inviata da LGAquari
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Originariamente inviata da pupix
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Credo che invece di discutere i guadagni dei negozianti (che pealtro le leggi tributarie definiscono un ricarico minimo del 30% per non lavorare sotto costo che è vietato) dovremmo capire come fare per diffondere il nostro hobby.
Più cresce la domanda, più i costi andranno verso il ribasso: i costi di produzione vengono ammortizzati su quantità maggiori.
La differenza possono farla le associazioni acquariofile, maturando e impegnadosi come negli Stati Uniti alla diffusione di questa passione.
Credo sia una questione di maturazione dell'intero settore...
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Grande!
geppy
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Su quanto affermato da Pupix siamo tutti d'accordo. Il problema è come?
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Come?
Con un po' di passione, un po' d'amore ed un poco del nostro tempo.
Ad esempio il G.A.P. (Gruppo Acquariofilo Partenopeo "Filippo Cavolini"), di cui con orgoglio sono socio onorario, sta promuovendo una azione di diffusione dell'acquariofilia in una scuola media napoletana, con supporto per il mantenimento di un acquario mediterraneo, con una serie di incontri con biologi marini (il Presidente del G.A.P.) e con un esperto di conduzione di acquari e di attrezzature (il sottoscritto), il tutto inserito in un programma parzialmente sponsorizzato dalla Regione Campania e con il contributo di LGAquari.
Se a qualcuno interessa posso richiedere alla scuola se c'è un riferimento ad un sito per l'informazione.
Basta poco.......
geppy