Originariamente inviata da simo1978
ho chiesto a un tipo che lampadine fossero montate sopra a una vasca e lui mi ha risposto: "HQI" e io ho pensato "eh bravo... grazie" poi ho detto "si ma che marca" e lui "eh non lo so ma si sa che sono da 9000"...................................... #07 ma 9000 cosa??? dollari, euro, watt, patate...... ovviamente si riferiva ai °K ma non sapeva proprio ciò di cui parlava e infatti ha sparato un numero a caso....
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Questo è uno dei problemi del mercato acquariofilo: la mancanza di preparazione troppo diffusa!
Il tizio in questione avrebbe dovuto rispondere: "non lo so"! Avrebbe fatto una figura migliore.
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suvvia, non mi dirai che credi che le alghe del supermercato non siano passate da importatori, magazzinieri e rappresentanti....è la stessa identica cosa. ;-)
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Certo, ma sono molto diversi i quantitativi in gioco e, quindi, la redistribuzione dei costi.
Ti faccio un esempio: acquisto una tonnellata di alghe, faccio un impianto da stampa in quadricromia per l'etichetta, stampo 1000 depliants, acquisto 10000 sacchetti ed una macchina per imbustare e chiudere i sacchetti........ il costo viene distribuito su una tonnellata di prodotto con un'incidenza unitaria peri a (diciamo ad esempio) 100.
Acquisto 100 Kg di alghe, le pago (al Kg) molto di più di una tonnellata, faccio lo stesso impianto da stampa con lo stesso costo, stampo 1000 depliants, acquisto 1000 sacchetti (costo unitario ben diverso dai 10000), la stessa macchina per imbustare e chiudere....... ho, in pratica, costi molto simili a quelli di chi ne acquista una tonnellata ma il costo è quasi 10 volte superiore.
Ed anche i tempi di stoccaggio (quindi il costo magazzino).
Poi noi possiamo fare le nostre scelte.
Ad esempio io, personalmente, preferivo acquistare l'elettrovalvola per la CO2 nel negozio di acquari al doppio del prezzo pur di non perdere tempo a girare e cercare; in quel tempo visitavo un cliente (facevo il rappresentante) e con quello che guadagnavo di elettrovalvole potevo acquistane 20......
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lo sai che ti potrei sconvolgere dicendoti quanto pagano le cosiddette "rowa" le ditte normali che ne hanno bisogno nei loro processi produttivi? ma non lo faccio davvero per rispetto dei negozianti che le vendono nella speranza che si ravvedano...
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Perdonami ma i negozianti, nella maggior parte dei casi, non c'entrano assolutamente nulla!
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(ti ricordo che le rowa altro non sono che ruggine idrata e bagnata, quindi data la semplicità del prodotto te lo puoi anche immaginare)
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Ok, ma allora perchè non ne acquisti qualche tonnellata, ci fai la confezione, le etichette, crei una rete di distribuzione, paghi gli agenti, i corrieri, il magazzino, il magazziniere, chi le confeziona, l'imballo, la pubblicità, calcoli i costi di ammortamento dell'investimento, calcoli il tuo utile, l'utile del negoziante, lo metti in commercio e ti arricchisci?
Vedi che non si può partire dal fatto che il prodotto all'origine costa poco?
Chi lo usa a scopo industriale lo acquista in sacchi/bidoni e lo usa così, senza costi aggiuntivi.........
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ma poi ti potrei chedere perchè i prodotti italiani non costano meno di quelli esteri dato che saltano il passaggio per gli importatori ed i costi di trasporto...
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Non si risparmia sul trasporto (o almeno non in modo significativo) perchè i negozianti non vanno a ritirare la merce presso i produttori.... :-)
E non costano meno perchè i costi di distribuzione sono gli stessi (se hai una rete di vendita tua ti costa quanto quella di un distributore) ed i numeri nettamente inferiori a quelli che si possono "fare" su un mercato come quello tedesco.
Inoltre ci sono differenze di tassazione, IVA, ecc.......
In ogni caso, valutando bene le cose, forse non è neppure vero che il prodotto italiano costi di più o uguale.
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